| 22 Marzo 2025

Gianluca Santacatterina, ciclista con un defibrillatore in corpo

La storia di Gianluca Santacatterina, vicentino di Schio, fa riflettere. E’ un mix di sport, resilienza e solidarietà. La sua vita è cambiata radicalmente quattro anni fa, durante una visita medico-sportiva di routine. Lasciamo che sia lui a raccontarla. 

«La mia storia è abbastanza breve – inizia – ho 57 anni e nel marzo 2021 mi sono sottoposto a una visita medico-sportiva agonistica, quella classica che si fa ogni anno. Allora correvo a piedi, non andavo in bici. Zero sintomi, zero problemi. Non avevo mai fumato e conducevo uno stile di vita abbastanza sano, essendo uno sportivo. Il medico sportivo si insospettì e mi disse: Secondo me nel tuo cuore c’è qualcosa che non funziona”. Risposi che mi sembrava impossibile perché stavo bene, senza problemi, correvo ogni giorno 10-15 chilometri. Lei mi disse: “Guarda, mettiamo l’holter, così facciamo una verifica nell’arco delle 24 ore e monitoriamo il tuo cuore”. E così è stato. Allo scadere delle 24 ore, quando mi è stato tolto l’holter, sono stato esortato ad andare direttamente al pronto soccorso. E non nei giorni successivi, ma il giorno stesso.

Fino al primo intervento, Gianluca Santacatterina era un podista. Poi ha scoperto la bici, con risultati che mai avrebbe immaginato
Fino al primo intervento, Gianluca Santacatterina era un podista. Poi ha scoperto la bici, con risultati che mai avrebbe immaginato
E cosa è successo dopo?

Sono andato al pronto soccorso e sono rimasto due settimane in terapia semi-intensiva. Hanno scoperto che il mio cuore aveva la simpatica abitudine di fermarsi durante la notte, con pause lunghe fino a otto secondi. Prova a contarli, il cuore fermo per otto secondi è un’infinità. Erano pause totalmente asintomatiche di cui non mi ero mai accorto. Allora sono corsi ai ripari: mi hanno impiantato un pacemaker, un dispositivo che, in caso di queste pause, avrebbe dato una scossa al cuore.

Quando è entrata la bicicletta nella tua vita?

Mi è stato sconsigliato di correre, soprattutto perché abito a Schio, alle pendici delle Piccole Dolomiti, e le mie corse in montagna erano molto impegnative per il cuore. Ho iniziato a dedicarmi alla bicicletta, che è meno stressante, e soprattutto è nato in me un desiderio fortissimo di ringraziare per la vita. Otto secondi di pausa cardiaca sono tanti, per una persona non sportiva potrebbero essere fatali. Io invece ero riuscito a superarle grazie al mio cuore allenato.

Pedala con il Cuore è il progetto con cui Santacatterina promuove le sue pedalate benefiche ed il suo messaggio di resilienza
Pedala con il Cuore è il progetto con cui Santacatterina promuove le sue pedalate benefiche ed il suo messaggio di resilienza
Quindi hai fondato il progetto Pedala con il Cuore. Di cosa si tratta?

Pedala con il Cuore ha tre obiettivi principali: diffondere la cultura della prevenzione, dare speranza a chi affronta patologie simili e promuovere raccolte fondi. Lo faccio attraverso lunghe pedalate benefiche, spesso in solitaria, ma ora la voce si è sparsa e ho sempre qualcuno che mi segue. A cinque mesi dal primo intervento, ho pedalato fino in Puglia per nove giorni. Nel 2022, ho stabilito un record personale: 443 km in bici senza fermarmi. Record che ho migliorato lo scorso mese di giugno arrivando a 560 km no-stop. Nel 2024 ho coperto quasi 18.000 chilometri.

Quanto ti ha aiutato la bici a livello psicologico?

Tantissimo. E’ stata la mia medicina. Ho scritto anche tre libri, e mi ha aperto un mondo nuovo. Prima mi occupavo di case, essendo un agente immobiliare, ma ora mi dedico completamente a questo progetto. La bicicletta mi ha fatto conoscere persone incredibili e mi ha dato una nuova prospettiva sulla vita.

Dopo l’operazione del 2021, Gianluca ha subito un’ablazione cardiaca nel 2022 mentre nel 2023 il pacemaker ha lasciato spazio al defibrillatore
Dopo l’operazione del 2021, Gianluca ha subito un’ablazione cardiaca nel 2022 mentre nel 2023 il pacemaker ha lasciato spazio al defibrillatore
Hai un preparatore che ti segue nelle tue pedalate?

Ovviamente dal punto di vista medico sono un osservato speciale, con un monitoraggio a distanza e continui controlli ed esami. Ma per quanto riguarda le uscite in bici faccio da me: salgo in sella e vado.

Hai conosciuto altre persone con problematiche simili?

Sì, molte. La voce si è sparsa, e spesso durante le mie pedalate vengo affiancato da persone che hanno storie simili alla mia. E’ bello condividere esperienze e vedere come ognuno trova la forza per rialzarsi e ripartire.

Sul tuo sito c’è scritto che fai anche coaching. Come funziona?

Sì, ho conseguito il diploma di Mental Coach. Il mio coaching è legato alla mia esperienza personale: tre interventi al cuore in tre anni, e ogni volta sono rimontato in sella. Organizzo sessioni di coaching in bicicletta, durante le quali unisco l’attività fisica a esercizi di concentrazione e rilassamento. È un modo per aiutare gli altri a trovare la loro resilienza.

La prossima impresa sarà una due giorni no-stop in Veneto, per coprire 400 chilometri tra le sette province della sua regione, il 10 e 11 maggio
La prossima impresa sarà una due giorni no-stop in Veneto, per coprire 400 chilometri tra le sette province della sua regione, il 10 e 11 maggio
Complimenti per la tua voglia di ripartire. Ora quali sono i tuoi progetti futuri?

Il prossimo imminente è un giro non stop di 400 chilometri che toccherà tutti i capoluoghi di provincia del Veneto, dal 10 all’11 maggio. Lo faccio per parlare di disturbi alimentari e promuovere raccolte fondi. Infatti è organizzato assieme all’Associazione Midori che tratta queste problematiche ed ho già ricevuto il patrocinio della Regione Veneto.

Gianluca Santacatterina

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