| 28 Agosto 2024

Sofia Goggia e la bici. Un amore che va al di là dello sport

La stagione degli sport invernali è sempre più vicina, i campioni sono già in preparazione andando a cercare (e non è semplice…) la neve di questi tempi. Sofia Goggia è sulle Ande, per continuare il suo difficile cammino di recupero dopo l’ennesimo infortunio di una carriera costellata tanto di successi quanto di fratture e forse proprio questo aspetto l’ha resa così popolare, uno dei riferimenti assoluti dello sport italiano. Ogni ripresa tra l’altro è stata contraddistinta da tanto lavoro fatto anche sulle due ruote, perché Sofia è una profonda amante della bici.

E’ notizia di queste settimane l’accordo stipulato con Merida che le farà avere due nuovissimi modelli, utili non solo per la sua preparazione ma anche per le sue uscite, perché la bici per la Goggia è anche sinonimo di divertimento.

Sofia utilizza molto la bici, soprattutto per svago, per questo strada ed e-bike (foto Morello)
Sofia utilizza molto la bici, soprattutto per svago, per questo strada ed e-bike (foto Morello)

«Ho scelto appositamente una bici a pedalata assistita e una da strada – racconta la campionessa olimpica di discesa libera nel 2018 a Pyeongchang – quella muscolare è fondamentale nella mia preparazione, l’e-bike è invece ciò che racchiude tutto il piacere della pedalata. La bicicletta è una componente essenziale della mia preparazione e non nascondo che ci ho sempre trovato qualcosa di simile a quello che faccio sugli sci: mi piace infatti affrontare sentieri, scale, saltini, insomma quegli ostacoli da affrontare in velocità come avviene d’inverno».

Quanto è stata utile la bici nelle tue riprese dagli infortuni?

E’ sempre stata uno strumento fondamentale perché mi ha permesso di rimettermi in forma in anticipo, pedalare quando ancora non potevo sciare. Fondamentale soprattutto per ritrovare il tono muscolare che è sempre stato un aspetto essenziale nella mia preparazione. Sulla bici si possono effettuare lavori di tonificazione del corpo che non vanno a stressare troppo la parte interessata dall’infortunio, prevalentemente le ginocchia pur facendole fare quei movimenti utili per ritrovare il pieno uso dell’articolazione. Ma ci tengo a sottolineare che per me la bici è anche altro.

La sciatrice lombarda è uno dei personaggi più riconosciuti e amati dello sport italiano
La sciatrice lombarda è uno dei personaggi più riconosciuti e amati dello sport italiano
Quando sei in trasferta per allenamenti o gare, porti con te la bici?

Siamo in inverno, sarebbe difficile utilizzarla ma qualcosa che non manca mai è la cyclette. E’ uno strumento basilare per il riscaldamento, ogni giornata è scandita dalle pedalate proprio come avviene per i professionisti del ciclismo. Si lavora sui rulli per essere pronti. Anche in Sudamerica abbiamo le nostre cyclette per abbinarle alla preparazione sulla neve e svolgere i necessari lavori anaerobici.

Tu sei solita utilizzare i rulli come riscaldamento prima delle gare.

Io preferisco di no, sono abituata a prendere subito confidenza con la neve e svolgere i miei lavori direttamente sugli sci, ma altre atlete lo fanno, anche specialiste dello slalom iniziano sui rulli per poi inforcare gli sci. A me la cyclette è servita moltissimo proprio in questo periodo di difficile ripresa dall’ultimo infortunio, nel quale ho avuto problemi anche nel trovare la migliore soluzione per lo scarpone, che ho dovuto far costruire appositamente per non stressare troppo la parte colpita al punto che ho dovuto posticipare la partenza per il Sudamerica rispetto a quando previsto.

La Goggia predilige pedalare nelle sue terre bergamasche, in particolar modo sulle Orobie (foto Morello)
La Goggia predilige pedalare nelle sue terre bergamasche, in particolar modo sulle Orobie (foto Morello)
Accennavi prima a come la bici sia per te qualcosa che vada ben al di là del suo utilizzo “lavorativo”. Dove prediligi pedalare?

Ho a disposizione nel Bergamasco tantissimi percorsi, attraverso principalmente le Alpi Orobie. Basta uscire dalla città per trovare salita, puoi fare anche un’ottantina di chilometri sui colli intorno a Bergamo che sono un autentico spettacolo per gli occhi e sono utilissimi anche per la preparazione. Io adoro poi la ciclabile della Val Brembana e pedalare nella Val Taleggio.

Che cosa ti piace di più del ciclismo?

Il suo essere sinonimo di libertà. Adoro uscire con gli amici per una pedalata in alta montagna, buttarmi giù in discesa con le due ruote. Probabilmente emerge quella mia caratteristica adrenalinica che mi ha portata ad essere quella che sono, ma farlo in bici, senza stress, con l’attenzione dovuta ma solo per puro divertimento è qualcosa che mi tocca personalmente.

Un oro e un argento olimpico, 2 medaglie mondiali e 4 Coppe del Mondo nel suo palmarés (foto ANSA/Horcayuelo)
Un oro e un argento olimpico, 2 medaglie mondiali e 4 Coppe del Mondo nel suo palmarés (foto ANSA/Horcayuelo)
Perché strada e non mtb che per certi versi è anche più simile come mezzo a quello della tua normale attività sportiva?

L’avevo, ma ho preferito dedicarmi ad altre discipline proprio per mio piacere personale, trovando nei prodotti che Merida mi ha garantito proprio quello che stavo cercando. Non nascondo che le mie parti siano ideali anche per la mountain bike, ma in questo momento la mia prediletta è la bici a pedalata assistita dove la fatica e il divertimento trovano il loro equilibrio ideale.

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