Varese, Lago MaggioreVarese, Lago Maggiore

| 28 Ottobre 2025

Varese a cavallo tra due laghi: tra ville, storia militare e natura

LAVENO – Due giorni nella provincia di Varese, a cavallo tra due laghi: Lago Maggiore e il Lago di Ceresio. Alla scoperta di un territorio che ha deciso di raccontarsi attraverso la bicicletta, questo è possibile grazie a Regione Lombardia, all’Assessorato Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorsa Idrica ed ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste). Il turismo lento e la mobilità sostenibile stanno diventando due ottime alternative alla frenesia del motore, inoltre ad esse si affianca anche un discorso di turismo differente. 

Pedalare per scoprire posti nuovi, lontani dal fenomeno dell’over tourism, Varese è l’esempio funzionante di un’iniziativa che è pronta ad abbracciare tutta la Regione Lombardia. 

Varese, Lago di Ceresio
Il nostro primo giorno aveva come punto finale il Lago di Ceresio, confine naturale tra Italia e Svizzera
Varese, Lago di Ceresio
Il nostro primo giorno aveva come punto finale il Lago di Ceresio, confine naturale tra Italia e Svizzera

Due specchi azzurri

Il nostro itinerario, per quella che è stata la prima giornata alla scoperta di Varese, è partito dal paese di Laveno. Località che si affaccia sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, dalla quale si intravedono vette che in questo periodo dell’anno iniziano timidamente a imbiancarsi. La posizione geografica permette ai cicloturisti di raggiungere comodamente quest’area anche in treno, infatti a Laveno si trova l’ultima stazione della tratta che parte da Milano. 

La destinazione ultima per la nostra giornata è il comune di Ponte Tresa, a pochi passi dal confine svizzero, che si affaccia sul Lago di Ceresio. Un tour di poco meno di quaranta chilometri che si snoda su piste ciclabili e strade secondarie, lontano dal traffico e immerso nel silenzio e nel verde. A guidarci sono i ragazzi di Bike4Bliss, i quali hanno contribuito a far crescere il cicloturismo nella provincia di Varese. 

Storia e giardini

Partiamo seguendo la ciclabile che segue il corso del fiume Boesio e pedaliamo fino al comune di Cittiglio, da qui proseguiamo su strade secondarie e sentieri pedalabili per raggiungere la prima tappa: Villa Della Porta Bozzolo, che prende il nome dalla famiglia di notai e avvocati che l’ha fondata e successivamente ereditata. Ora questa meravigliosa dimora seicentesca è entrata tra i beni del FAI. 

Ben conservata la villa è visitabile e conserva ancora gli scorci e le bellezze architettoniche che l’hanno resa famosa nel tempo. Tra questi ci sono gli affreschi nelle varie sale, ben conservate e capaci di rievocare la vita ai tempi della famiglia Della Porta Bozzolo

Una chicca da visitare assolutamente è il giardino segreto, il quale spunta in tutto il suo splendore una volta varcata la soglia della villa. Aggiunto in fase successiva, nel 1691, così da donare un luogo nascosto e dalla bellezza unica destinato all’utilizzo della famiglia Della Porta. 

Sulla linea Cadorna

La Grande Guerra è una delle protagoniste quasi inattese che ci accompagna in questo viaggio, tra salite ripide e discese veloci attraverso il verde dei colli di Varese si nasconde una pagina di storia del nostro Paese tutta da scoprire. Stiamo parlando della Linea Cadorna, realizzata a cavallo della Prima Guerra Mondiale. Una serie di fortificazioni nascoste dalla vegetazione che hanno mantenuto intatto il loro fascino. Camminare tra vicoli sotterranei scavati più di cento anni fa e ancora intatti e ben conservati. 

Una serie di costruzioni che dimostrano la capacità da parte dell’uomo di saper sfruttare quello che è il disegno della natura e del territorio. La Linea Cadorna nacque per proteggere il Nord Italia dall’invasione da parte dei nemici i quali sarebbero potuti passare violando la neutralità Svizzera e puntare verso Milano. La linea difensiva non divenne mai operativa poiché nel corso della Grande Guerra il fronte si spostò presto sul Piave

Varese, Linea Cadorna
La provincia di Varese ci ha riservato colori e panorami mozzafiato nel corso della prima giornata
Varese, Linea Cadorna
La provincia di Varese ci ha riservato colori e panorami mozzafiato nel corso della prima giornata

Orridi e cascate

L’ultima tappa del nostro primo giorno alla scoperta del territorio e delle unicità della provincia di Varese si conclude con la visita dell’Orrido di Cunardo. Si tratta di un esempio dell’evoluzione morfologica di queste aree, contraddistinte da rocce di Dolomia. Ci troviamo in quella che è stata un’area vulcanica, di conseguenza la conformazione del territorio è figlia di movimenti e faglie che nel tempo hanno subito modifiche quasi repentine. 

Infatti nel corso del tempo il torrente Margorabbia si è insinuato al di sotto della roccia e ha scavato un nuovo corso che scorre sotto terra per centinaia di metri. In parte è possibile percorrerlo, i più esperti speleologi si avventurano anche per tutto il corso del torrente che ritrova la luce e procede fino a tuffarsi nel Lago Maggiore. 

Il territorio racconta tanto del popolo che qui ci viveva, infatti dal tipo di roccia calcarea di queste zone veniva prodotta la calce viva nel periodo invernale, quando non si potevano coltivare i campi. 

Riprese le bici proseguiamo fino a Ponte Tresa attraverso la ciclabile della Valle dell’Argentera, da dove partiremo per la seconda giornata in sella. 

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