| 4 Marzo 2024

Il viaggio di Fiorin, sulle orme di Marco Polo

La prima cosa che colpisce, ascoltando Alberto Fiorin e i suoi racconti legati al suo progetto di pedalare da Venezia fino a Pechino, è l’estrema attualità di un’impresa che si rifà al viaggio di Marco Polo. L’idea a Fiorin è venuta proprio per ripercorrere le gesta del grande esploratore e celebrare così nella maniera migliore il settimo centenario della sua morte.

«Noi rifaremo la Via della Seta. La cosa straordinaria – spiega – è che ricostruendo il tracciato che io e il mio amico Dino Facchinetti andremo a compiere, saranno tantissimi i punti di contatto con lo stesso percorso compiuto da Marco Polo. Al punto che Il Milione è diventato una sorta di guida ancora attuale. Forse quello storico libro può essere proprio considerato la prima vera guida di percorso della storia, tanto è vero che una copia l’aveva con sé anche Cristoforo Colombo, convinto che nella sua traversata dell’Atlantico avrebbe raggiunto la Cina invece di scoprire l’America».

La cartina del viaggio che i due esploratori compiranno dal 25 aprile al primo agosto
Per Marco Polo ricorrono i 700 anni dalla morte, ma il suo libro è ancora molto attuale
Come nasce questo tuo ambizioso progetto?

Io ho un’anima da viaggiatore, al punto che la mia passione è diventata nel tempo il mio lavoro. Infatti scrivo libri di viaggio e guide cicloturistiche, in Italia e in Europa. Nel corso degli anni ho organizzato parecchi viaggi, come quello a Capo Nord oppure nel 2004 quello verso Gerusalemme e Betlemme, passando per la Siria, cosa ora assolutamente impossibile. Questi viaggi sono organizzati sotto l’egida dell’Associazione Ponte di Pace, sin dal primo, quando nel 1989 andammo a giugno da Venezia fino a Mosca, ossia pochissimi mesi prima del disfacimento dell’Unione Sovietica.

E’ facile immaginare le difficoltà burocratiche che incontraste allora. Dopo 35 anni le cose sono migliorate in questo senso?

Allora le difficoltà per i visti erano enormi, poi ci si è un po’ illusi che con Schengen tutto venisse azzerato e che tutto fosse esplorabile, che si propagasse a macchia d’olio ma non è stato così. A ben guardare ora ci sono tante zone offlimits per guerre, tanto che abbiamo trovato uno stretto passaggio da seguire. Marco Polo ad esempio transitò per la Persia, l’attuale Iran che per logiche ragioni è a noi precluso. Lo stesso dicasi per l’Afghanistan. Abbiamo quindi dovuto scegliere un tracciato diverso rispetto a quello di 23 anni fa.

Arrivati in Cina, Fiorin e Facchinetti avranno ancora oltre 4.000 km da percorrere
Arrivati in Cina, Fiorin e Facchinetti avranno ancora oltre 4.000 km da percorrere
Lo avete già fatto?

Questa è una storia molto particolare. Avevo allestito lo stesso viaggio 23 anni fa, per un gruppo di 10 ciclisti con pullmino al seguito. Io ero praticamente il più giovane del lotto. Avevamo programmato 96 giorni di viaggio, ma dopo appena un’ora, una banale scivolata a Jesolo mi costò una dolorosa frattura dell’omero. Gli altri hanno proseguito arrivando a destinazione com’era stato previsto, io rimasi a casa con tanta rabbia in corpo e dolori che hanno avuto conseguenze fino a pochi anni fa, quando mi hanno messo una spalla al titanio. Forse anche per questo ho tanta voglia di riprovarci.

Questa volta però sarete solamente in due…

Sì, abbiamo scelto una formula di viaggio molto più agile. Avere al seguito un furgone rallenta molto e rende ancora più difficili certi passaggi. Così invece saremo meno impattanti e potremo anche dare un diverso messaggio di amore per il nostro pianeta, senza inquinare. Io e Dino siamo in perfetta sintonia, abbiamo già condiviso un viaggio in Patagonia nelle stesse modalità.

L’arrivo della comitiva allestita da Fiorin nel 2001 a Pechino. Ma lui non c’è…
L’arrivo della comitiva allestita da Fiorin nel 2001 a Pechino. Ma lui non c’è…
Che tragitto seguirete?

Passeremo per Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan fino ad approdare in Cina. Allora avremo fatto solo due terzi del cammino di 12 mila chilometri. Partiremo il 25 aprile e contiamo di arrivare a Pechino il primo agosto. Ripercorriamo la Via della Seta che però non è un tracciato preciso, non lo era neanche ai tempi di Marco Polo, proprio per le situazioni politiche in continua evoluzione. Ma molti tratti, soprattutto nella parte cinese sono davvero gli stessi e la curiosità di raffrontare i due mondi a sette secoli di distanza è molto grande. L’esploratore era molto preciso nel descrivere non solo i percorsi, ma anche le culture, i luoghi, dando tantissimi riferimenti, per questo era una vera guida.

Non avendo mezzi al seguito, come vi organizzerete?

Molto prima del via, nel preparare le borse mettendo tutto il necessario, ma limitandoci per quanto possibile. Per sostentarci mangeremo quel che troveremo, ma il problema sarà soprattutto l’idratazione. Attraverseremo 3 deserti e avremo 3 borracce a testa, dovremo trovare il modo di riempirle di continuo considerando un consumo che arriverà anche a 14 litri al giorno. Dovremo cercare soluzioni, ma il viaggio è bello anche per questo.

Fiorin e Facchinetti hanno già condiviso molti viaggi, come la traversata della Patagonia
Fiorin e Facchinetti hanno già condiviso molti viaggi, come la traversata della Patagonia
Non avete un po’ di timore? Ad esempio un problema comune con Marco Polo sarà quello della comunicazione, passando per Paesi dove non basta saper parlare inglese…

No, abbiamo invece tanta emozione e curiosità. Nel corso degli anni, viaggiando in giro per il mondo abbiamo imparato che c’è davvero una lingua universale e non è l’inglese. E’ la lingua della fatica e del sudore, quella che ti porta a ottenere sempre un aiuto, a creare empatia con gli altri viaggiatori e con chiunque incontri sulla tua strada. In sella a una bici senti ancor di più di far parte di un insieme.

Nel progettare questo viaggio c’è qualcosa che vi preoccupa?

Noi terremo un diario social nel corso degli oltre 90 giorni di pedalata, il problema è che in Cina i nostri social come Facebook sono oscurati (in realtà basterà avere una VPN funzionante per utilizzarli tutti, ndr), dovremo quindi trovare un sistema per rimanere in contatto. Inoltre nelle grandi città cinesi ormai la moneta corrente è stata completamente sostituita dai pagamenti online attraverso smartphone. Sono piccole cose, ma sono elementi a cui dobbiamo assolutamente pensare per non trovarci in difficoltà perché sono quei piccoli ostacoli che possono anche diventare grandi.

Le abitazioni iurte, in Mongolia e al confine della Cina, che i popoli nomadi spostano lungo il territorio
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Perdona l’ultima domanda: al di là della celebrazione storica, perché farlo?

Perché il mondo visto da una sella è profondamente diverso da quel che si pensa, è migliore di quanto lo si dipinga. Siamo curiosi di scoprire luoghi leggendari come Samarcanda e Bukhara. Siamo talmente emozionati ed entusiasti che vorremmo partire già domani…

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