La Ciclovia dei Colli e del Brembo, inaugurata definitivamente meno di due mesi fa, dopo anni di lavoro condiviso tra enti bergamaschi, è molto più di un percorso per cicloturisti: è una vera e propria esperienza nel cuore verde della Lombardia, dove la bicicletta diventa strumento di scoperta e di connessione con la natura.
L’itinerario principale si sviluppa per 46,7 chilometri, ma grazie alle varianti e ai collegamenti secondari raggiunge 88,3 chilometri complessivi, toccando la città di Bergamo, il Parco dei Colli e i comuni di Curno (capofila del progetto), Mozzo, Valbrembo, Paladina, Sorisole, Ponteranica e Villa d’Almè. Non è una ciclovia pianeggiante, ma il dislivello di circa 700 metri la rende comunque accessibile a tutti, dai principianti agli appassionati di gravel e bici da turismo, anche grazie alle e-bike.
«L’iniziativa – racconta Andrea Saccogna, sindaco di Curno – è nata in occasione di un bando regionale dedicato ai distretti del commercio. L’obiettivo era sostenere i negozi di vicinato e far scoprire i luoghi del territorio. Abbiamo pensato che il modo più sostenibile e originale per farlo fosse attraverso il cicloturismo».




Sinergia tra otto Comuni
Il progetto è stato sviluppato dal Distretto del Commercio dei Colli e del Brembo, che riunisce gli otto comuni menzionati, diversi ma accomunati da un territorio verde e ciclabile. «Con Stefania Pendezza, la manager del Distretto – prosegue Saccogna – abbiamo deciso di non unire tanti piccoli progetti slegati, ma di creare un’unica ciclovia organica, capace di dialogare con tutti i paesi e di diventare appetibile anche per chi viene da fuori».
Una scelta premiata: il Distretto si è classificato nono su 150 in tutta la Lombardia e secondo nella provincia di Bergamo, ottenendo così il finanziamento completo.
L’intero tracciato si muove tra sentieri naturalistici e strade secondarie, in un paesaggio che alterna tratti boschivi, antichi borghi e scorci sul Brembo. Tra i luoghi simbolo si incontrano la Chiesa di San Pietro a Sorisole (foto in apertur), il Santuario della Madonna della Castagna, la Villa Agliardi a Paladina e la salita verso il Colle Maresana e il Castello della Moretta che, a 570 metri di quota, è il punto più alto della ciclovia e regala panorami che abbracciano tutta la pianura bergamasca.




Le colonnine per le e-bike
«Il nome stesso della ciclovia – aggiunge il sindaco – racconta le due anime del percorso: la parte dei Colli, che si snoda in buona parte nel Parco dei Colli di Bergamo, e quella del Brembo, che segue il corso del fiume attraversando zone più urbane». Lungo il percorso non mancano punti di sosta e aree attrezzate, tra cui otto stazioni di ricarica per e-bike, una per ogni comune coinvolto.
Ogni tappa è occasione per scoprire il patrimonio locale e le sue tradizioni: osterie e agriturismi offrono soste enogastronomiche a chilometro zero, mentre piccoli produttori e botteghe mantengono viva l’identità dei paesi attraversati. Chi preferisce un ritmo lento può suddividere il percorso in due giornate, pernottando lungo la via per vivere un weekend di cicloturismo immersivo.




Il collegamento con l’aeroporto
Uno degli aspetti più apprezzati è l’accessibilità: la Ciclovia dei Colli e del Brembo è collegata all’aeroporto di Orio al Serio, il primo in Italia certificato “bike friendly”. «Questo collegamento – sottolinea Saccogna – rappresenta un valore aggiunto: l’aeroporto sta rendendo la provincia di Bergamo molto più visibile anche all’estero e il fatto che condivida la stessa attenzione verso il mondo della bici ci rende ancora più orgogliosi».
Grande attenzione è stata riservata anche alla segnaletica e ai servizi digitali. Adesivi, pannelli informativi e cartelli metallici guidano i ciclisti lungo l’intero itinerario, mentre dal sito dedicato si possono scaricare sia l’app ufficiale che la traccia GPS, permettendo una navigazione semplice e sicura. Otto pannelli tematici dislocati in punti strategici illustrano le attrazioni culturali, naturalistiche e gastronomiche della zona.


Riscoprire la lentezza
La Ciclovia dei Colli e del Brembo si conferma così un modello virtuoso di collaborazione tra amministrazioni locali, capace di generare valore turistico, economico e sociale. «Il nostro obiettivo – conclude Saccogna – è far sì che questa ciclovia diventi non solo un’infrastruttura, ma un’esperienza da vivere. Un modo per riscoprire la lentezza, il contatto con la natura e la bellezza dei nostri paesaggi».







