La Via Clodia è un percorso affascinante che attraversa la campagna laziale, incrociando storie antiche e paesaggi davvero variegati. Questo itinerario, poco conosciuto ma ricco di fascino, si estende nel mezzo fra le due consolari maggiori Via Cassia e Via Aurelia, offrendo un’esperienza ciclistica unica. Conosciuta come la vera via degli Etruschi e la via delle Terme, la Clodia inanella borghi incantevoli, colline verdi e anche siti archeologici.
Per chi come noi ama la bicicletta, questo percorso rappresenta una vera e propria avventura, un modo per scoprire la bellezza del territorio e immergersi nella cultura locale, incredibilmente lontana dai grandi flussi pur essendo a due passi da Roma. Già ci eravamo messi sulle tracce degli Etruschi, ma quella direttrice era ben più rinomata. Ed era molto più vicina alla Cassia. Qui siamo al di fuori, campagne, colline, stradine desolate.




Scoprendo gli Etruschi
La Via Clodia collega Roma a Saturnia, un percorso che in passato era utilizzato da eserciti e soprattutto mercanti. Partendo da Roma, gli storici ne pongono l’inizio al Foro Romano, la via punta decisa verso Nord. Il primo grande punto d’interesse è senza dubbio il lago di Bracciano. Prima si passano le ondulate campagne romane. E man mano che si esce dalla capitale i tufi iniziano a prendere maggior spazio nei centri storici dei borghi.
Blera è la seconda grande sosta. Qui bisogna assolutamente visitare sia il centro storico di questo paesino abbarbicato su un costone di tufite scavato dall’acqua. Siamo tra i Vulsini, un antichissimo complesso vulcanico, e la Tuscia. Preso un caffé da queste parti, si riparte, ma per poco. Prima c’è la Necropoli di Pian del Vescovo.
Attenzione, le necropoli da visitare potrebbero essere molte: una decina. Noi ne segnaliamo tre in particolare: del Pile, di San Giuliano (nei pressi di Saturnia) e appunto quella di Pian del Vescovo.




Verso Saturnia
Superata Blera, entriamo nel cuore della Tuscia. Ora i saliscendi sono decisamente marcati. Si superano boschi come quello della riserva di Manziana e noccioleti. Uliveti e i primi campi della Maremma. Man mano che si procede ci si lascia a Nord Ovest il Lago di Bolsena. Da queste parti c’è un vino decisamente imperdibile. A dirlo per primo fu un vescovo del 1100, è l’Est! Est! Est! Al primo borgo approfittatene. Magari entrando a Tuscania, uno dei capisaldi della Via Clodia.
Il fiume Fiora ci introduce in Toscana. E’ ancora un vecchio confine naturale. Qui, il paesaggio cambia, accogliendo la Bassa Maremma e la magia della Toscana, anche se non è la Toscana che tutti immaginiamo con i cipressi e le colline arate. E’ più una campagna, alternata a macchie di bosco. Una zona davvero poco popolata dell’Italia e per questo davvero curiosa da scoprire in bici.
Manciano e Montemerano sono gli ultimi due paesini prima della meta: Saturnia. Qui la Via Clodia, secondo gli storici terminava, ma c’è chi dice che deviasse verso il mare, verso Ansedonia e l’Argentario. O si collegasser poi all’Aurelia a Rosselle, nei pressi di Grosseto. Certamente Saturnia è una borgo grande, molto più di quelli incrociati una volta lasciata Roma. Le sue terme sono un richiamo forte ed anche per questo vi si è sviluppata una discreta rete ricettiva.




Qualche dritta
La Via Clodia si sviluppa per circa 230 chilometri, ma con le deviazioni per ammirare questo o quel borgo e i vari siti archeologici si può allungare un po’. Si resta comunque abbondantemente entro i 250 chilometri e questo ci dice che lo si può percorrere anche con un solo weekend.
E partendo proprio da quest’ultimo punto, ci si può interrogare sul “quando andare”. E’ scontato dire in primavera e in autunno, magari durante le famose “ottobrate romane”. In entrambi i casi i panorami sono rigogliosi. Per il verde e la fioritura in primavera e per i colori variegati in autunno. Tuttavia, a nostro avviso proprio per sfruttare le tante ore di luce anche l’estate non è affatto male.
E non è male perché si può sfruttare il fresco dell’alba per accumulare chilometri e qui torniamo al discorso del poterlo affrontare in un solo weekend. Magari nelle ore più calde ci si ferma nei borghi, si trovare refrigerio sulle sponde del lago di Bracciano, ma anche sulle sponde del Fiora o per finire giusto alle Terme di Saturnia. O semplicemente lungo il tanto verde che offre la Via Clodia. E poi nel pomeriggio ci si rimette in marcia.
E si pedala sino all’imbrunire. Anche con un paio di notti, magari a metà strada il che potrebbe significare Blera, si può affrontare questo viaggio storico. A Blera e nei dintorni i B&B proprio non mancano grazie alle numerose necropoli delle zona.
Per chi desidera un tour guidato, è possibile contattare i ragazzi di Saturnia Bike. Ma da qualche tempo, con la riscoperta di questa strada, non è raro trovare i cartelli ad hoc ed è quindi più facile orientarsi.







