Ci sono almeno dieci buone ragioni per iscriversi a La Epica, l’evento che completa il calendario di Marca Bianca Cycling e consentirà, a chi avesse disputato La Classica del 13 aprile, di completare la medaglia. Un trofeo che di per sé vale il viaggio, composta di due metà che si incastrano e danno il senso dell’impresa completata.
Prima fu il mondiale
La Epica, Pieve di Soligo, 19 ottobre 2025. I grandi eventi non dovrebbero mai essere fini a se stessi. Qualunque organizzatore bussi alla porta delle istituzioni per averne il contributo sa che questa è una delle condizioni imprescindibili per avere disco verde. Se poi l’organizzatore, in questo caso Massimo Panighel, è anche innamorato del proprio territorio, allora la necessità di appoggiarsi sull’evento per rendere migliore la fruizione dei luoghi è quasi automatica.
E’ quello che accadrà a breve a Pieve di Soligo, dove sulla memoria dei mondiali gravel del 2023 sta per debuttare La Epica. Prova gravel inserita nel calendario dei quattro eventi di Marca Bianca – La Classica, Prosecco Unbound, La Notturna, La Epica – così chiamata per sottolineare il legame con quel mondiale.
La profezia di Mohoric
Il mondiale gravel di Pieve di Soligo venne organizzato in tempi strettissimi e proprio questo, sottolinea Panighel – in un ciclismo che si nutre di iperboli troppo spesso eccessive – ne fa un evento epico.
La corsa se la aggiudicò Matej Mohoric, che nella stagione precedente aveva vinto la Milano-Sanremo e che, pur stradista, aveva confessato da tempo la sua passione per la mountan bike e per il gravel. Al punto che dopo la vittoria, la sua dichiarazione suonò come il manifesto su cui fondare La Epica, di cui non c’era ancora l’avvisaglia.
«Il mio programma su strada è molto fitto – disse il fresco campione del mondo – sarebbe difficile partecipare spesso anche alle gare gravel, ma sicuramente non abbandonerò la disciplina. Poi con i panorami che abbiamo visto oggi ci tornerei anche in vacanza. Magari fermandomi a bere del buon vino e a mangiare il prosciutto di questa parte di Veneto!».
Tra fatica, spiedo e birra
Nelle orecchie di Massimo Panighel la frase deve essere suonata come un invito. E a distanza di due anni, quel mondiale è diventato qualcosa di meno estremo e più saporito. Per cui, al netto dei chilometri e delle salite, La Epica va in perfetta coerenza con la profezia di Mohoric.
I percorsi sono tre. Il Long Superiore di 114 chilometri e 1.730 metri di dislivello (65 per cento di sterrato). Il Medium Le Rive di 85 chilometri e 1.150 metri di dislivello (67 per cento di sterrato). Infine lo Short-Glera di 56 chilometri, 470 metri di dislivello (66 per cento di sterrato).
Nell’epica c’è tuttavia anche la salita e lungo il percorso più impegnativo ci sono 16 strappi che renderanno severo il viaggio. La classificazione avviene grazie a una scala di cinque… vette (come stelle) che tengono conto della lunghezza e della pendenza. Il più facile di tutti si chiama Federa: ha una vetta perché è lungo 1.03 chilometri e la pendenza del 3,4 per cento. Il più difficile si chiama Arfanta, si incontra al chilometro 37,58, è lungo 1,17 chilometri, ha dislivello di 80 metri e pendenza media del 6,83 per cento.
Alla fine di tanto brigare, sudare e respirare polvere (magari a ottobre qualche pioggia renderà gli sterrati meno… farinosi), il programma prevede spiedo e birra: nulla di meglio da chiedere.
La storia e la natura
La caratteristica vincente di Marca Bianca sta nell’aver dato copertura al territorio, mettendone in risalto i paesaggi e la cultura a 360 gradi. Basta pedalare lungo le strade che attraversano paesi, centri storici dominati da campanili, castelli e cantine per capire la natura di una popolazione dedita al vino e alla campagna e assieme alla cura dei propri luoghi.
Il fatto di avere un calendario articolato su più prove permetterà con La Epica di chiudere il cerchio ed esplorare la zona a Ovest delle Colline del Prosecco, che La Classica non ha percorso, essendosi svolta nell’area di Vittorio Veneto e Conegliano.
Si parte dunque da Pieve di Soligo, la sede del mondiale gravel, ricca di ville seicentesche e palazzi storici. Si passa per Collalto e Castello di San Salvatore, una fortificazione al centro di battaglie, che ora svetta sulle colline rigate dai vigneti. E’ la Strada del Prosecco: che invita a spingere sui pedali, ma anche a fermarsi per scattare qualche foto quando un angolo e uno scorcio inviteranno a fermarsi. Come quando vi troverete davanti la Pieve di San Pietro di Feletto, che guarda verso Refrontolo e le Prealpi bellunesi, con il suo respiro medievale incastonato nel presente. Il Molinetto della Croda, un mulino d’altri tempi.
Si va nelle Colline del Prosecco, inserite nel Patrimonio dell’Umanità. Nel Parco Naturale dei Palù, tra alberi secolari e corsi d’acqua che scavano la terra sin dall’epoca neolitica. E poi non resta che completare la scalata di Collagù, che è l’ultima e strapperà forse qualche… sospiro più energico, ma saprà ricompensare con un panorama unico al mondo davanti al quale sarà dolce tirare il fiato. E’ fatta!
In alto i calici
Ci sono almeno dieci buone ragioni per iscriversi a La Epica del 19 ottobre a Pieve di Soligo. Fare fatica. Condividerla con il maggior numero di innamorati del gravel. Comporre la medaglia. Affacciarsi sull’autunno con la certificazione di aver vissuto un’estate davvero piena. Mangiare il fantastico spiedo trevigiano. Rinfrescarsi con la birra artigianale San Gabriel. Raccontarsi come è andata. E tornare a casa già con la voglia che Marca Bianca pubblichi il prossimo calendario per avere degli obiettivi per cui prepararsi.
Quando alla fine ciascuna di queste condizioni si sarà avverata, non resterà che brindare all’idea di Massimo Panighel e alla profezia di quel geniaccio di Matej Mohoric, che ha preso la sua maglia iridata, si è seduto a un tavolo e ha brindato come fosse stato uno qualunque di noi. Il bello del gravel e del ciclismo in generale non è proprio questo? Ecco perché cliccare il link qui sotto e iscriversi. Con le ferie ormai finite e la ripresa alle porte (o già nel pieno), avere un bel traguardo su cui puntare renderà meno pensati le giornate che si accorciano.