E’ un’idea completamente nuova, quella che è alla base della prima edizione del Gravel Maxxis. Un circuito dedicato alle nuove bici, ma che ha alla sua base la volontà di coinvolgere quanta più gente possibile offrendo qualcosa di diverso, partendo da un assunto: intendere il gravel al di fuori dell’agonismo. Che resta sempre il benvenuto, ma che in quest’ambito passa un po’ in second’ordine.
Otto tappe sparse per l’Italia
Il lancio è previsto quest’anno e si comincia a maggio. Saranno 8 eventi che andranno ad affiancarsi ad alcune delle principali Granfondo su strada oppure a essere manifestazioni a sé stanti. A raccordare il tutto la figura di Paolo Dossena, giornalista specializzato da sempre rivolto al mondo degli eventi ciclistici di massa, che con questa iniziativa lanciata attraverso la sua struttura SportService (quella che, per intenderci, gestisce il circuito Alé Challenge) intende dare un’impronta marcata all’evoluzione del gravel.
«L’idea ce l’avevo già da un paio d’anni e parlandone con alcuni organizzatori di Granfondo tra quelli più esperti e strutturati nell’ambiente, ho visto che c’era spazio per affiancare alle prove agonistiche su strada anche un evento gravel, ma pensato in maniera diversa. Ho sondato il terreno trovando molte risposte positive fino a costruire un calendario che penso accontenterà tutti gli appassionati».
Quali sono le tappe?
Inizieremo il 10 maggio con la Squali Gravel a Gabicce Mare (RN), affiancata alla Granfondo che ogni anno cresce nei suoi numeri. Il 24 dello stesso mese si andrà in Val di Fiemme per la Marcialonga. Il 29 giugno appuntamento nel Pavese con la OltreGravel, creatura di Emanuele Bombini, indimenticato professionista di ciclismo che allestisce già da qualche anno l’unica corsa a tappe per la nuova bici, l’ultima frazione sarà valida anche per il circuito. Il 26 luglio si andrà sul Monte Amiata per la prova cicloturistica che, al sabato, farà da prologo al campionato italiano.
Questa è la prima metà del circuito…
Sì, infatti la challenge è strutturata su due blocchi temporali e credo che sia la soluzione migliore per invogliare a partecipare. Si ricomincerà poi il 7 settembre quando nel Piacentino ci accoglierà un altro nome importante del ciclismo passato, Giancarlo Perini che dopo aver messo da parte la sua Granfondo su strada si è dedicato alla nuova Perini Gravel. Il 21 settembre toccherà a Bardolino con la Strade Bianche del Garda, poi il 5 ottobre a Urbino per la Raffaello Gravel, diretta emanazione dell’ormai scomparsa Straducale e infine chiusura una settimana dopo con la Strade Bianche del Sale a Cervia.
C’è una particolare distribuzione geografica, oltre che temporale?
Abbiamo voluto per quanto possibile diversificare la proposta con un evento a regione o perlomeno a zona (l’Emilia Romagna ne ha 3, ma ben separati) proprio per mettere l’accento sull’aspetto cicloturistico del circuito. Non ci sono classifiche, è un brevetto che consentirà di ricevere importanti premi ma soprattutto di conoscere luoghi sempre diversi del nostro Paese: dalla Riviera Adriatica alle montagne del Trentino, dalla Pianura Padana al Lago di Garda e così via. Ogni teatro di una gara ha un patrimonio culturale, architettonico ma anche enogastronomico importante e noi vogliamo che tutte queste ricchezze vengano sfruttate attraverso la partecipazione alle varie prove.
E’ previsto un abbonamento?
No, ci si iscrive direttamente a ogni prova, così lungo il decorso della stagione si può scegliere liberamente a quali manifestazioni prendere parte, lasciandosi invogliare alla partecipazione una gara dopo l’altra. E’ una prima edizione, quindi abbiamo voluto evitare l’idea del superbrevetto, del completamento obbligatorio di tutte le tappe: ne basteranno tre per ottenere i primi premi, arrivando a 5 si avrà già il massimo disponibile. Oltretutto il costo per ogni tappa è davvero modesto, in media appena 20 euro per avere tutti i servizi.
Veniamo all’aspetto premi…
Qui abbiamo potuto godere dell’appoggio di Maxxis (brand distribuito in Italia dalla commerciale veneta Ciclo Promo Components, ndr) che ha accolto l’idea con entusiasmo: coloro che completeranno tre percorsi avranno una coppia di coperture, con 4 si avranno due coppie, con 5 o più si arriverà a tre coppie. Inoltre tutti i brevettati avranno una targa specifica e Maxxis metterà a disposizione anche uno speciale gadget che gli iscritti troveranno a ogni gara.
Perché pensare il circuito in questa forma non competitiva?
Innanzitutto perché conosco molto bene il mondo agonistico, ci ho sempre lavorato e in questo momento di evoluzione di questo nuovo mondo avrebbe limitato oltremisura le sue potenzialità. Sia chiaro: in alcune di queste Granfondo è prevista anche la prova agonistica e si può tranquillamente prendervi parte, come ad esempio avverrà a Bardolino o all’OltreGravel. Credo poi che sia importante che venga messo in evidenza l’aspetto ludico della partecipazione: divertirsi pedalando, guardandosi intorno, apprezzando tutto il contesto.
Non essendoci un abbonamento, tasterete con mano la sua riuscita solo nel corso del suo sviluppo…
Sì ma siamo estremamente ottimisti. Noi, tramite la rodata struttura di SportService monitoreremo la partecipazione tappa dopo tappa. Siamo convinti che tanti, prendendo parte alla prima saranno invogliati a ripetere l’esperienza per una seconda e poi per una terza volta e già avranno diritto a un premio. Poi è chiaro, è una prima edizione, è tutto sperimentale, ma il fatto di aver scelto organizzazioni professionali e luoghi davvero molto belli è una garanzia in più. Il nostro intento è dare a tutti lo spunto per una bella pedalata, lasciando magari il cronometro in tasca…