| 14 Gennaio 2025

Tricolori di gravel sull’Amiata. Un esperimento pensando al turismo

A fine luglio, dal 25 al 27, si assegneranno i titoli italiani per il gravel e per conquistare la maglia tricolore bisognerà riassaporare le dolci pendenze del Monte Amiata. Quando si è sparsa la notizia della scelta toscana e di questa specifica parte per la rassegna nazionale, molti si sono stupiti e si sono soprattutto lasciati andare ai ricordi. Perché il Monte Amiata è per l’offroad italiano una vera e propria casa, uno dei territori dove la mountain bike si è sviluppata e ora il gravel vuol fare la stessa cosa.

La Cicloturistica AmiataBike ha già una tradizione ed è su quella che il team spinge mediaticamente
La Cicloturistica AmiataBike ha già una tradizione ed è su quella che il team spinge mediaticamente

Dalla mountain bike al gravel

A fare da trait union fra le due bici è anche la società organizzatrice, l’AmiataBike che torna così in pompa magna ad allestire un grande evento sull’onda di un passato glorioso, con grandi manifestazioni a cavallo del secolo. A raccontare come si è arrivati a questo cambio è Luca Ventresca, vicepresidente della società.

«Noi ci siamo sempre dedicati alla mountain bike e di fatto non l’abbiamo mai abbandonata – racconta – ma con il tempo abbiamo visto come il fenomeno della mtb a livello agonistico, per intenderci quello delle Granfondo, sia andato nel complesso affievolendosi notevolmente. Abbiamo quindi pensato di tirarci fuori in attesa di tempi nuovi e ci siamo guardati intorno, assistendo alla crescita esponenziale del gravel. Qui in zona i comuni dell’Amiata si sono consorziati, anche su spinta di Enrico Biganzoli che sarà direttore tecnico dell’evento. Così è stato messo in piedi un percorso permanente, che costituisce l’ossatura del tracciato dei campionati italiani».

Monica Fanciulli, presidente di AmiataBike che con i tricolori si rimette in gioco organizzativamente
Monica Fanciulli, presidente di AmiataBike che con i tricolori si rimette in gioco organizzativamente
La scelta di allestire la manifestazione tricolore ha quindi radici antiche…

Ci pensavamo già da qualche stagione, anche sulla base della nostra cicloturistica che è andata ingrandendosi nel tempo, a differenza delle Granfondo agonistiche. Per noi la rassegna tricolore deve essere una prova promozionale, che deve spingere sempre più gente a venire dalle nostre parti e scoprire la bellezza dell’Amiata e la sua straordinaria adattabilità all’offroad. Noi eravamo pronti già nel 2023, ma abbiamo atteso con pazienza e finalmente ci siamo arrivati. La cosa importante è che è un evento che non è ascrivibile in toto al nostro sodalizio, ma soprattutto alla condivisione di ben 12 comuni del territorio, che lavorano come una cosa sola.

Il tracciato di gara tocca anche quello dell’Eroica?

In alcuni punti sì, come ad esempio a Seggiano. Sarà un percorso dal fascino unico, che certamente richiederà sudore a chi parteciperà, ma che lo ripagherà visivamente, come nella parte di salita verso la montagna toccando pezzi di bosco di castagni e faggi che non potranno lasciare indifferenti.

Quali sono i punti salienti del tracciato?

Oltre all’ascesa verso il monte, anche il passaggio per il Parco Nazionale Museo delle Miniere, un’area recentemente bonificata che è una zona straordinaria e che, proprio seguendo il filone che ci ha ispirato, deve trarre da questo evento una spinta per essere visitato con calma, diventare un approdo turistico privilegiato. Ribadisco il concetto che la gara a noi interessa non solo per il suo aspetto agonistico, ma soprattutto come vetrina del territorio e delle sue bellezze, ad esempio il percorso cicloturistico sarà lo stesso che affronteranno le donne per l’assegnazione delle maglie tricolori.

Sarà quindi un evento “una tantum”?

Se per questo si intende se continueremo a proporre una prova agonistica, vedremo come andrà a luglio. Intanto oltre a questa stiamo programmando un altro evento sempre riservato al gravel e che interesserà il versante grossetano dell’Amiata. E’ chiaro che a noi interessa molto l’aspetto cicloturistico perché continueremo a lavorarci sopra anche dopo la rassegna tricolore. D’altronde il campionato italiano ha grande risonanza ma numeri limitati, quelli contiamo di averli con la cicloturistica che ha dalla sua anche un passato, una tradizione radicata.

L’Amiata ha un passato dedicato a grandi eventi di mtb e un presente dove si cura il freeride
L’Amiata ha un passato dedicato a grandi eventi di mtb e un presente dove si cura il freeride
La mountain bike l’avete abbandonata del tutto?

No, a parte le iniziative riservate ai cicloturisti faremo una manifestazione di rilievo nazionale riservata alle categorie giovanili e che verrà allestita proprio all’interno dell’area mineraria. Sarà una manifestazione di richiamo che seguirà la scia dell’evento tricolore per il quale abbiamo intenzione di costruire un grande contorno.

In che senso?

Non sarà un campionato italiano fine a se stesso, ma ci sarà un vero festival delle due ruote intorno, con un ampio villaggio espositivo, spazi per la gastronomia e i prodotti del territorio, per la musica, per convegni con un’abbondante presenza di ditte del settore che ci hanno già dato la loro adesione. Non solo: saremo molto attenti alla sostenibilità ambientale della manifestazione che si articolerà dal venerdì alla domenica, anche perché il Parco Nazionale è nostro partner. Intanto ci si può già iscrivere alla prova tricolore, il sito di riferimento è qui. Fino al 30 aprile si pagheranno 50 euro, poi la quota è destinata a salire.

Il percorso di gara garantisce paesaggi straordinari, che meritano di essere poi visitati con calma
Il percorso di gara garantisce paesaggi straordinari, che meritano di essere poi visitati con calma
Qual è il fine ultimo di questo sforzo?

Noi vogliamo che il Monte Amiata diventi un richiamo forte anche a livello internazionale, per gli appassionati del gravel come della mountain bike. Se allestire eventi di grande richiamo è la strada giusta, continueremo a seguirla con altre iniziative. Per noi è un esperimento, siamo curiosissimi di scoprire come andrà.

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