La Calabria dà l’esempio di come, credendoci concretamente, si possa fare crescere in breve tempo il progetto di un ciclopercorso che sia un volano per il turismo nel territorio. Nel giro di tre anni la Ciclovia dei Parchi è diventata una delle principali attrazioni del Sud per chi ama scoprire il mondo dal sellino di una bici. L’architetto Bruno Niola del Parco Nazionale del Pollino (ente capofila per la comunicazione del progetto) ci spiega il perché di questo boom.
«Tutto è nato tre anni fa – spiega – da una straordinaria intuizione del dottor Giovanni Aramini, dirigente del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria. Al momento di decidere come orientare i fondi europei, ha riunito intorno ad un tavolo i referenti dei nostri Parchi nazionali. Il progetto è piaciuto tanto che la Regione ci ha investito notevolmente».
Chiediamo allora quali mosse abbia fatto l’Amministrazione regionale per promuovere l’idea. «Oltre all’investimento nell’infrastruttura della ciclovia – spiega Niola – c’è stato un importante sforzo nel campo della comunicazione, con un sito web molto ben curato ed una serie di testimonial che sono stati inviati a pedalare sulle nostre strade. Abbiamo aperto un canale YouTube dedicato, in cui ci sono i resoconti delle loro avventure. In più la Regione si è dimostrata molto lungimirante, dando finanziamenti e contributi alle stesse imprese che sono sorte lungo l’itinerario, soprattutto strutture ricettive».
Il racconto di Silvia
Tra i testimonial che hanno pedalato la Ciclovia dei Parchi della Calabria c’è Silvia Gottardi del blog ciclistepercaso.com che pochi giorni fa ci ha raccontato del suo viaggio nella vicina Basilicata. In quella chiacchierata Silvia ci aveva detto cosa l’aveva colpita di più.
«Sono entrambi due percorsi molto belli, tanto che chi fa l’uno poi gli viene voglia di fare l’altro. In Calabria sono stata a ottobre e conoscevo solo la costa, essendoci stata in vacanza varie volte. Invece stavolta ho scoperto l’entroterra e sono rimasta incantata dalla natura selvaggia, soprattutto dalla Sila, dal pedalare all’ombra di questi pini neri alti 40 metri, per giorni senza incontrare nessuno. Sotto questi giganti ti senti piccolo, piccolo. Poi ho apprezzato i borghi arroccati come quello di Morano Calabro, il Lago Arvo e Lorica, Villaggio Mancuso e anche diversi musei del territorio».
Numeri e servizi
Un po’ di numeri. La Ciclovia dei Parchi della Calabria misura 545 chilometri con un dislivello di 10.200 metri. Attraversa i parchi di Pollino, Sila, le Serre e Aspromonte. Nel 2021, all’esordio, ha vinto ex-aequo con la Provincia di Trento l’Italian Green Road Award. Per chi vuole percorrerla da Nord a Sud la partenza è dal paesino di Laino Borgo, prospicente la Basilicata, l’arrivo al mare di Reggio Calabria.
A garanzia della qualità di questa ciclovia, sul sito internet, oltre alle tracce delle tappe, all’elenco delle strutture ricettive e ristorative, alle modalità per ottenere la credenziale del viaggio, si trova una Carta dei Servizi.
Essa è rivolta a tutte le aziende del territorio che ne vogliano far parte. In particolare c’è una serie di criteri, alcuni obbligatori, altri facoltativi (dall’etica dell’accoglienza alla disponibilità di una ciclofficina, dal servizio di una colazione abbondante alla possibilità di ricarica per le e-bike) a tutto vantaggio dell’utente finale.
In chiusura chiediamo all’architetto Niola quale sia secondo lui la ciliegina sulla torta di questa Ciclovia: «La Certosa di Serra San Bruno – risponde al volo – che si trova nel Parco delle Serre. Un posto davvero meraviglioso».