La fiera Bit / Your Travel Exhibition è stato il primo tuffo di bici.STYLE nel mondo del cicloturismo e delle sue esposizioni. Un’esperienza utilizzata come termometro, per stabilire lo stato delle offerte e di tutto quello che questo mondo può offrire. Tanti stand, altrettante proposte e molte persone pronte ad offrire esperienze più o meno diverse. In questo mare abbiamo voluto farci guidare da un faro: Alex Kornfeind, il quale tra i tanti ruoli ricopre anche quello di Destination Manager.
«Camminando per la fiera – ci spiega – la possibilità che un cicloturista possa trovare più offerte rispetto a uno o più anni fa è assodata. Ogni regione ha la sua proposta di cicloturismo, anche con diverse declinazioni. Si passa da realtà che legano il proprio nome e il proprio territorio al mondo dei professionisti, come l’Emilia Romagna grazie alla partenza del prossimo Tour de France, a territori (e sono la maggior parte, ndr) che sfruttano il mondo del cicloturismo per offrire una mobilità sostenibile. Un modo diverso di esplorare, viaggiare e scoprire luoghi diversi».
Percorsi e luoghi
La bicicletta può diventare (in parte lo è già) uno dei mezzi migliori per scoprire un territorio. Le regioni questo lo sanno e investono in strutture e soprattutto nella creazione di itinerari. E nel vociare della fiera, la bici diventa un’immagine costante, presente e viva.
«Bit non ha disatteso le curiosità – continua Kornfeind – anche per chi è un neofita in questo mondo. L’offerta di itinerari è davvero molto ricca e si passa dalla strada alla mountain bike, arrivando al gravel e all’elettrico. Non c’è solo l’Italia, ma anche tanto estero. Su tutti Gran Canaria e Fiandre, luoghi che hanno legato in maniera indissolubile il loro nome al mondo della bici. La declinazione del cicloturista è a 360 gradi, c’è chi scopre un territorio interamente in sella alla propria bici e chi, invece, si sposta con altri mezzi e si gode comunque il bello di vedere e scoprire paesaggi differenti.
«Oggi questa crescita fortissima del mondo della bici trova sponda nelle destinazioni che sono più attente, rispetto a qualche anno fa. La fiera lo dimostra, con tante immagini e video, grazie alle quali le regioni mettono la bici al centro per scoprire i posti anche più remoti».
Diverse esperienze
Il cicloturismo offre un ventaglio di possibilità pressoché infinito e, di conseguenza, aperto a tutti. Intere famiglie possono decidere di fare una vacanza in cui la bici occupa un ruolo importante. Ma oltre a loro c’è chi carica direttamente le valigie sul telaio e parte alla ricerca di avventura. In mezzo ci sono coloro che i paesaggi amano scoprirli pedalata dopo pedalata.
«Nel mondo del cicloturismo abbiamo diverse realtà – analizza con noi Alex Kornfeind – abbiamo il cicloamatore che lega la propria vacanza alla bici e chi, invece, si sposta con mezzi diversi e utilizza la bici per scoprire ed esplorare un posto diverso. I seller sono chiamati a intercettare le diverse richieste, offrendo pacchetti differenti a seconda delle esigenze.
«Un esempio è quello che ho proposto io stesso a livello di ciclismo urbano, ad Arezzo. Una città e un territorio che io stesso ho avuto modo di far conoscere a diversi gruppi. Questo esempio si lega all’incremento dell’attività legata al mondo social, fattore che ho notato recentemente. La bici diventa uno strumento di socializzazione con cui magari il cicloturista si aggrega ad un gruppo e pedala con dieci persone, sette delle quali nemmeno le conosce».
Benessere e sostenibilità
Infine, c’è spazio per chi queste esigenze le deve mettere insieme, farle funzionare e dare una soluzione. La domanda di esperienze è ampia, e tocca tanti punti di interesse, sta alle strutture offrire i servizi giusti per goderne al massimo.
«I driver di questa fiera – conclude Kornfeind – sono l’enogastronomia e il turismo sostenibile. Proprio di questo ultimo campo la bici è la regina assoluta. Ma la bici è innanzitutto benessere, in primis per il fatto di godersi un semplice itinerario. Poi entra in gioco il motore dell’enogastronomia, che in Italia è molto forte, quindi alla pedalata si unisce il fatto di conoscere un territorio attraverso i suoi sapori. A questo poi si aggiunge avere una guida turistica che ci porta nei siti di interesse. In questo modo, la scoperta del territorio è a tutto tondo.
«Un altro ruolo importante lo giocano le strutture. Qui in fiera ho notato la forte presenza, ormai sempre più costante, dei luxury bike hotel. A loro però si affiancano, in maniera sempre più forte, le esperienze open air, quindi campeggio: che sia in tenda o in camper. Una grande spinta a questo movimento è arrivata grazie all’elettrico, un mondo legato in maniera importante a queste strutture».