| 9 Agosto 2024

In bici con lo zaino. Pregi e difetti: parola all’esperto

Abbiamo spesso parlato di borse per la bici, ma queste non solo l’unico “portabagagli” per il ciclista. Non va infatti dimenticato lo zaino. Negli anni, questi oggetti sono stati sviluppati tantissimo, sia dal punto di vista dei materiali che della funzionalità.

Oggi con il dilagare del mondo gravel rischiano di passare un po’ in sordina, ma ci sono alcuni settori in cui lo zaino resta la scelta migliore per portarsi dietro il proprio bagaglio. Chiaro che se parliamo di viaggi lunghi le borse restano l’opzione migliore, e viste le moderne tecnologie costruttive lo sono ancora di più. Tuttavia lo zaino non è affatto spacciato.

Di tutto ciò parliamo con Claudio Fantin, di Scicon. Oggi la sua azienda si occupa di borse da trasporto per bici, borse e occhiali. Ma Fantin ha unesperienza ultra quarantennale nel settore. E’ stato un antesignano degli zaini a suo tempo. Li progettava lui stesso. Quindi sarà proprio lui a guidarci in questo articolo.

Claudio, zaini e borse: un mondo in evoluzione…

Negli ’80 e ’90 se mettevi una borsa su una bici o peggio ancora ci montavi un portapacchi, eri visto come un cicloturista tedesco vecchio stile, un “vagabondo” quasi fuori luogo. Oggi invece con l’avvento del gravel le borse sono diventati oggetti cool. Pensate che mi chiedono le borse per la bici persino i corridori professionisti dei team che supportiamo.

E lo zaino? Per un certo periodo c’è stato un boom…

Bisogna pensare a quale target di uscite ci si riferisce. All’urban city? Alla scampagnata giornaliera? Perché per i viaggi più lunghi lo zaino ha qualche limite.

Partiamo dall’urban.

Lo zaino per l’uso giornaliero è molto essenziale, specie per chi lo usa in città. Penso a chi ci va a scuola o al lavoro in ufficio. Questo è uno zaino semplice, con poche tasche, solitamente c’è una grande zip e una tasca per una bottiglietta d’acqua. 

Gli zaini più tecnici oltre agli spallacci hanno una chiusura all’altezza della pancia e una anche sul petto (in foto). Ma certo d’estate non sono il massimo
Gli zaini più tecnici oltre agli spallacci hanno una chiusura all’altezza della pancia e una anche sul petto (in foto). Ma certo d’estate non sono il massimo
Come mai?

Perché sono zaini pensati per la città. Quindi devono essere pratici. Le poche tasche sono per scoraggiare i borseggiatori che così hanno meno modo di allungare le mani. Noi ne stiamo ideando uno con lucchetto tsa con combinazione incorporato. In più se hanno meno tasche sono anche più “puliti” quindi più sobri. Insomma non ce lo vedo uno che entra in banca con lo zaino fluorescente! Le tasche e gli scompartimenti semmai sono interni. Cosa ci va? Il tablet, qualche documento, un taccuino, il caricabatterie…

E invece lo zaino per chi ci fa l’uscita giornaliera sportiva?

Ce ne sono di molti tipi. Con l’idrapack (la sacca idrica, ndr) o senza e hanno una grande differenza di volume: per questo le variabili sono molte e legate all’uso che se ne fa: che tipo di uscita? Quanto lunga? Su che terreno? Per questo la prima cosa che si deve valutare è la sua capacità, la sua capienza… che si calcola in litri. 

Ecco, c’è un limite massimo perché uno zaino da bici sia comodo ed effettivamente utilizzabile senza che diventi troppo ingombrante?

Direi che i 25 litri sono il limite, oltre parliamo di zaini da alpinismo, troppo scomodi per andare in bici. Se si ha più esigenza di spazio, meglio passare alle borse.

Alcuni brand propongono anche la zip sullo schienale dello zaino
Alcuni brand propongono anche la zip sullo schienale dello zaino
Perché?

Perché in bici, specie se si va fuoristrada, avere un baricentro basso conta molto. La bici è più guidabile. Uno zaino grande e pesante non ti permette di fare determinate evoluzioni. In alternativa ci sono dei micro-zaini di rete, zaini quasi da corsa, ma sono davvero spartani e molto piccoli.

Claudio, puoi parlarci della struttura di questi zaini?

Quelli city non dovendo essere prodotti performanti, puntano sul comfort e in seconda battuta sullo stile. Quindi hanno una buona imbottitura sulla schiena. A mio parere anche troppa in certi casi, perché questa fa spessore, pesa e ruba spazio interno, senza contare che poi è meno traspirante. Il top sarebbe avere la rete e l’intercapedine tra questa e lo zaino vero e proprio, ma a quel punto parliamo di nuovo di zaini da alpinismo. E poi bisogna considerare che si usano per spostamenti brevi. Anche gli spallacci non sono super tecnici. Spesso c’è la presenza di materiali quali il cotone e non solo tecnici.

E uno zaino per mtb, gravel o comunque per chi vuol fare un’uscita più tecnica e lunga?

La prima cosa è che lo zaino deve essere comodo nei movimenti, pertanto bisogna valutare bene la sua capacità in litri. Poi deve essere impermeabile, specie se ci si va in montagna dove il meteo cambia repentinamente. Per questa categoria si utilizzano materiali più tecnici, cuciture termosaldate e tante tasche e taschine per multitool, energy bar, vestiario come gambali, mantellina, un giubbino, e ancora l’idrapack e lo spazio esterno per fissare il casco.

Gli spallacci sono molto importanti in questo caso. Lo zaino specie nell’offroad non deve ballare: come sono fatti?

Gli spallacci non scendono dritti come gli zaini normali, ma convergono un po’ sul petto. Sono molto traforati, parliamo di materiali sintetici, e poi rivestiti così che possano essere leggeri e traspiranti. Di solito sono delle “schiume” bucate ad hoc. E lo stesso concetto vale per la schiena. 

Claudio, se si vuole intraprendere un viaggio in un weekend, un paio di notti al massimo, magari dormendo in qualche B&B, quindi viaggiando leggeri si può usare lo zaino?

Siamo davvero al limite. Già mettere un paio di scarpe da riposo all’interno di uno zaino si sente. Queste premono poi sulla schiena. E anche in caso di uno zaino da 25 litri che potrebbe portarle, poi bisogna pensare al resto. Se ci si mette troppa roba questa pesa. E avere del peso sulla schiena significa diventare dei “cammelli” in sella. Lo zaino diventa una “palla” e non si adatta più alla forma della schiena: di conseguenza diventa scomodo e balla.

Qual è un punto di vantaggio dello zaino?

La sua praticità: ovunque sono, parcheggio la bici e vado. Qualche tempo fa c’era uno zainetto che si divideva in due, parte destra e sinistra, che si ponevano sulla bici. Un altro aspetto positivo dello zaino è anche il fatto che puoi mettere la bici in spalla più facilmente. Un’azienda tedesca qualche tempo fece una “tacca” sullo zaino proprio per appoggiarci la bici.

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