| 20 Agosto 2025

Arezzo-Roma: sulle tracce degli Etruschi nel gravel più puro

E’ un viaggio che unisce storia, natura e avventura: il Trail degli Etruschi in gravel è una rotta che da Arezzo porta fino a Roma, passando per colline, borghi antichi e siti archeologici che raccontano la grandezza di un popolo che ha segnato la nostra civiltà (in apertura foto Umbria Tourism).

Non è un’impresa impossibile: si pedala su strade bianche e sterrate, con qualche salita che mette alla prova, ma sempre immersi in paesaggi suggestivi e nella sensazione di compiere un viaggio che attraversa il tempo. Un’idea perfetta per fine estate, quando le giornate sono ancora lunghe e la luce rende magici i panorami di Toscana, Umbria e Lazio. Campi di grano, viali di cipressi, colline leggere e, man mano che si scende verso la Capitale, vallate sempre più ampie. Ogni tanto c’è qualche macchia di bosco, altre vigneti, noccioleti, uliveti e persino cascate prima della ciclabile sulla Cassia che porta fino al Vaticano.

Colline dolci, ampie radure: è il leitmotiv di questo viaggio nella terra degli Etruschi
Colline dolci, ampie radure: è il leitmotiv di questo viaggio nella terra degli Etruschi

Da Arezzo a Roma

Il Trail degli Etruschi segue una direttrice Nord-Sud che da Arezzo conduce a Roma, ma va ricordato che le vie etrusche non sono un tracciato unico. Un po’ come per la Francigene si tratta piuttosto di un reticolo, spesso sviluppato anche in senso Est-Ovest, dall’Adriatico al Tirreno. Un tempo, queste rotte, nascevano per unire le grandi città della “dodecapoli etrusca”, cioè le 12 città maggiori della civiltà etrusca (questo trail ne tocca ben otto), ma anche a favorire i traffici marittimi. Oggi queste direttrici sono diventate ispirazione per chi ama pedalare su gravel: strade bianche, selciati antichi e sterrate che portano dalle colline aretine fino ai confini della Tuscia.

La traccia proposta da Komoot (una delle più cliccate) segue un filo logico e affascinante: parte da Arezzo, attraversa la Val di Chiana e sfiora il lago Trasimeno, costeggia Orvieto e il lago di Bolsena, fino a immettersi sull’antica via Cassia per entrare nella Capitale. Un itinerario che alterna dolci saliscendi, tratti panoramici e passaggi in aree di straordinario interesse culturale.

La maestosità del Duomo di Orvieto, perla dell’architettura romanico-gotica italiana (foto L’angolo del Biker Orvieto)
La maestosità del Duomo di Orvieto, perla dell’architettura romanico-gotica italiana (foto L’angolo del Biker Orvieto)

Borghi, laghi e necropoli

Il primo tratto del Trail è un continuo susseguirsi di scorci storici e naturalistici. Si parte da Arezzo, città etrusca e medievale, che conserva ancora resti archeologici e mura antiche. Da qui il percorso attraversa i Colli Aretini, già raccontati negli itinerari delle Vie degli Etruschi di Discover Arezzo, e prosegue verso la Val di Chiana, con i suoi paesaggi rurali che sembrano sospesi nel tempo. Dopo una serie di sterrate immerse nella natura, si raggiunge il lago Trasimeno, teatro della celebre battaglia tra Annibale e i Romani, oggi luogo di pace e silenzio, ideale per una sosta rigenerante.

Pedalando verso Sud, la rotta incontra Orvieto, con la sua rupe di tufo che domina la vallata e custodisce un Duomo capolavoro del gotico italiano. Qui il legame con gli Etruschi è forte: la città conserva necropoli e cunicoli sotterranei scavati oltre duemila anni fa. Ogni deviazione diventa un pretesto per entrare in contatto con questa civiltà, che ha lasciato segni tangibili nel paesaggio e nella cultura.

Questo è anche un po’ il trail dei laghi se vogliamo: Trasimeno, Bolsena (in foto Wikiloc) e Bracciano, prima di entrare a Roma
Questo è anche un po’ il trail dei laghi se vogliamo: Trasimeno, Bolsena (in foto Wikiloc) e Bracciano, prima di entrare a Roma

Da Bolsena, la Cassia

Superata Orvieto, il percorso conduce al lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa. Qui la pedalata si addolcisce lungo le strade sterrate che costeggiano l’acqua, tra vigneti e ulivi. Bolsena è famosa per le sue catacombe e per la basilica di Santa Cristina, ma soprattutto per i resti etruschi disseminati nell’area circostante.

Da Bolsena si imbocca l’antica via Cassia, una delle grandi consolari romane, che coincide in parte con il tracciato del Trail. La strada sale verso Montefiascone, borgo che domina la valle e che accoglie i ciclisti con il panorama mozzafiato sul lago e con il celebre vino Est! Est!! Est!!!.

Da qui si scende verso Viterbo, città dei Papi e porta d’ingresso del Lazio etrusco. L’ultimo tratto è un crescendo: tra strade secondarie e sterrate si penetra nel paesaggio dell’Agro Romano fino a raggiungere il cuore della Capitale. L’arrivo a Roma non è solo la fine di un’avventura ciclistica, ma anche la chiusura ideale di un viaggio che ha seguito le orme di una civiltà capace di tracciare strade che ancora oggi fanno sognare.

L’opzione bici+treno sta prendendo sempre più piede anche nel Centro Italia e si concilia perfettamente con il Trail degli Etruschi (foto Paolo Bonavoglia)
L’opzione bici+treno sta prendendo sempre più piede anche nel Centro Italia e si concilia perfettamente con il Trail degli Etruschi (foto Paolo Bonavoglia)

Collegamenti in treno

Un aspetto fondamentale per organizzare il Trail degli Etruschi riguarda la logistica. E’ infatti possibile affrontare l’itinerario per intero, ma anche dividerlo in più tappe grazie ai collegamenti ferroviari. La linea ferroviaria che unisce Arezzo a Roma è servita da numerosi treni regionali, che permettono di salire e scendere in punti strategici come Chiusi, Orvieto e Viterbo. Questo rende l’esperienza modulabile: chi ha meno tempo può scegliere un tratto di due o tre giorni, sfruttando le stazioni come “porte di accesso” al percorso e riprendere da quel punto in cui si era lasciato. Un po’ come vedemmo per il GranTour del Lazio (anche se quelle erano tappe singole).

Da Roma, poi, i collegamenti con treni ad alta velocità consentono di rientrare facilmente verso altre destinazioni italiane. Per chi vuole viaggiare leggero, può essere utile appoggiarsi a strutture bike friendly lungo il tracciato, sempre più diffuse in Toscana e Lazio.

Non va dimenticato, infine, il periodo migliore: la fine estate e l’inizio dell’autunno offrono temperature ideali e colori unici. Un mix perfetto per un’avventura gravel che non richiede spirito agonistico, ma solo la voglia di pedalare attraverso secoli di storia.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE