Respect Day, Morena MatteoniRespect Day, Morena Matteoni

| 1 Ottobre 2025

300 persone al Respect Day, per la civile convivenza sulle strade

Il rispetto non è un concetto astratto, ma un gesto quotidiano che può salvare vite. E’ con questa convinzione che a Rimini è nato il Respect Day, la giornata dedicata alla convivenza tra ciclisti e automobilisti, organizzata lo scorso 14 settembre da Cicli Matteoni insieme a Rimini Guida (un’unione di autoscuole, ndr) Un evento che ha saputo unire passione sportiva, memoria e impegno civile, trasformando le strade della Romagna in un palcoscenico di consapevolezza.

Respect Day, foto di gruppo
Santarcangelo di Romagna, in posa davanti al settecentesco Arco Ganganelli
Respect Day, foto di gruppo
Santarcangelo di Romagna, in posa davanti al settecentesco Arco Ganganelli

Tutti con la stessa maglia

«L’idea – racconta Morena Matteoni (nella foto di apertura, a destra), responsabile di Cicli Matteoni – è nata da me e da Daniele Barbieri, presidente di Rimini Guida e nostro tesserato. Lui è anche vigile a Coriano e spesso porta in negozio racconti di incidenti e criticità. Quando è stata introdotta ufficialmente la legge del metro e mezzo di distanza tra auto e bici, ci siamo detti: perché non organizzare un evento che faccia riflettere tutti?».

Così è nato il Respect Day: non una gara, ma una pedalata corale in cui oltre 300 persone hanno indossato la stessa maglia (fornita da Pissei), simbolo del messaggio comune. «Vedere tutti con la stessa divisa – continua Morena – è stato emozionante. Non è scontato: spesso i gruppi tengono molto alla propria maglia sociale. Qui, invece, hanno prevalso l’unità e il senso di responsabilità».

Respect Day, cicloturisti in fila
La carovana in fila indiana sulle strade della Romagna. Tutti con la stessa maglia
Respect Day, cicloturisti in fila
La carovana in fila indiana sulle strade della Romagna. Tutti con la stessa maglia

Il cartello di 1,5 metri

Il percorso, con partenza alla francese, ha toccato più Comuni con diversi punti di ristoro. Tra questi, quello di Verucchio ha avuto un valore speciale: lì è stato inaugurato un cartello stradale in memoria di Paride, giovane ciclista del luogo investito e ucciso l’anno scorso. «E’ stato un momento molto toccante – ricorda Morena – perché quel cartello non è solo un segnale stradale, ma un monito permanente al rispetto reciproco».

L’arrivo in piazza a Santarcangelo ha chiuso la giornata con una festa condivisa: piadine, musica e la consapevolezza di aver acceso una luce su un tema troppo spesso sottovalutato.

Respect Day, foto di gruppo al cartello 1,5 metri
A Verucchio accanto al cartello del metro e mezzo, in ricordo di Paride, ciclista investito lo scorso anno
Respect Day, foto di gruppo al cartello 1,5 metri
A Verucchio accanto al cartello del metro e mezzo, in ricordo di Paride, ciclista investito lo scorso anno

«In strada siamo tutti persone»

La forza del Respect Day è stata anche nell’incontro tra due comunità che a volte appaiono contrapposte, quelle di ciclisti ed automobilisti. «Daniele Barbieri è un appassionato ciclista, ma anche un istruttore di scuola guida – spiega Morena – quindi conosce bene entrambe le realtà. L’idea era proprio unire le quattro e le due ruote. Non dobbiamo dividerci in categorie: siamo tutti persone, e i comportamenti corretti devono valere sempre, che si sia alla guida di un’auto o in sella a una bici».

Il messaggio ha avuto grande risonanza: stampa e televisioni hanno raccontato l’iniziativa, sottolineandone l’attualità in un territorio come la Romagna, dove i ciclisti sono numerosissimi ma le infrastrutture non sempre adeguate a garantirne la sicurezza.

Respect Day, maglia PIssei
Anche sulla maglia fornita da Pissei si ricorda l’importanza di superare i ciclisti ad almeno 1,5 metri di distanza
Respect Day, maglia PIssei
Anche sulla maglia fornita da Pissei si ricorda l’importanza di superare i ciclisti ad almeno 1,5 metri di distanza

Accesa una scintilla

Per Morena il successo è stato oltre le aspettative. «Non pensavamo che ci sarebbe stata questa risposta, e invece tanti comuni ci hanno già contattato per partecipare il prossimo anno. Ci piacerebbe coinvolgere anche i bambini, magari con un piccolo percorso dedicato: educare al rispetto fin da piccoli è fondamentale».

Un altro obiettivo sarà quello di rendere l’evento sempre più inclusivo, allargando la rete di sostegni e creando sinergie con scuole, associazioni e istituzioni. «La sicurezza in strada – conclude – non si conquista con un solo evento, ma con un impegno continuo. Noi abbiamo acceso una scintilla, ora vogliamo che diventi una fiamma duratura».

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