MILANO – Il quarto appuntamento dell’evento “Come Corre la Bike Economy” promosso dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi, ha portato al centro del dibattito la bicicletta e le possibilità ad essa collegate per costruire un futuro più sostenibile. Il mondo delle due ruote arriva da un quadriennio di crescita costante, e le proiezioni parlano di una progressione sempre più forte e solida. La Bike Economy è una delle economie più dinamiche al mondo, che nel 2019 ha mosso 55 miliardi di euro, mentre nel 2032 si prospetta che il mercato possa arrivare a un valore complessivo di 232 miliardi di euro.
Il cuore di questo progetto e del movimento legato alla bike economy sono le piccole e medie imprese, attori capaci di rivoluzionare il mercato del lavoro e quello tecnologico. La bicicletta è un mezzo antico e allo stesso tempo capace di innovare e rinnovarsi.


Intermodale
Una parola che è tornata spesso nei discorsi tenuti dai vari soggetti all’interno dei vari panel di confronto è intermodalità. La città e le esigenze dei cittadini stanno cambiando, allo stesso modo lo sta facendo anche la ciclabilità, chiamata ad essere sempre più sistematica. Milano, con le province di Monza Brianza e Lodi, ne è un esempio.
Insieme a Weelo, azienda che studia e opera all’interno del mercato della mobilità sostenibile, arrivano delle prime soluzioni. Sono stati inaugurati da poco i primi hub di parcheggio, in sei punti cardine della città, per le bici. Si tratta di un primo intervento sul territorio volto a garantire un servizio che possa incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo alternativo ai veicoli a motore o ad altri mezzi di trasporto.
L’abitudine la si può creare solamente fornendo servizi affidabili e sicuri. E’ stato anche dimostrato, all’interno del progetto Bike to Uni, che l’incentivo economico non è una causa sufficiente al cambiamento. Servono politiche diverse, che siano in grado coinvolgere attivamente i cittadini integrandoli nel sistema portandoli a cambiare le proprie abitudini.


Crescita
L’evento riservato agli operatori del settore si è svolto nel Palazzo Giureconsulti, a due passi da Piazza Duomo, in una Milano sempre più pronta ad ospitare le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Le due località olimpiche sono state unite anche da un’iniziativa chiamata “Great Ride Milano-Cortina”. Non un evento collegato alle Olimpiadi, ma un progetto volto a lasciare una traccia indelebile sul territorio. Gli eventi sportivi dovrebbero sempre mirare a questo, trasmettere qualcosa ai luoghi che li ospitano.
La Great Ride Milano-Cortina è stato un appiglio che ha permesso di aprire uno spiraglio sul tema del turismo. Un mercato in grande crescita, senza una vera età di appartenenza. Gli studi portati avanti dalle varie agenzie dimostrano che all’interno dei viaggi organizzati viene rappresentata ogni fascia d’età, passando dai 30 ai 70 anni. La bicicletta è diventato un mezzo grazie al quale riscoprire il nostro Paese da una prospettiva differente, lontano dai centri abitati e dal rischio del fenomeno overtourism.


Bike Economy
Uno degli aspetti sul quale la Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi si è da sempre concentrata è quello del capitale umano, dell’innovazione e investimenti. La Lombardia e le aree metropolitane interessate dal progetto hanno da sempre raccolto una grande fetta di artigiani e di negozi a rappresentanza del Made in Italy. I corsi di formazione proposti hanno portato tanti giovani a formarsi, prima e sul mercato del lavoro, poi.
Non esiste solamente l’artigianalità, ma anche l’innovazione. Ne è un esempio Imatra, realtà presente ormai in oltre 140 Paesi in tutto il mondo. Si tratta di un’applicazione dove l’utilizzo della bicicletta viene premiato con degli “utility token” vale a dire una moneta digitale spendibile poi all’interno dello store di Imatra. Tradizione e innovazione corrono insieme, il mercato della bici può essere un volano per l’economia del nostro Paese, come lo è stato in passato. Le politiche attuate ora devono essere portate oltre i confini di Milano, in modo da costruire un tessuto capace di dialogare e creare una rete con una visione univoca.


Momento cruciale
Mai come ora la bicicletta è sinonimo di transizione e di un futuro più attento a quelle che sono le politiche sociali ed economiche di un Paese. E mentre a Roma qualche settimana la protesta contro le ciclabili e le zone 30 nelle città, portata avanti da Fratelli d’Italia, finiva con una partecipazione misera l’Italia continua a pedalare. I passi da fare sono sotto gli occhi di tutti, le politiche portate avanti sono servite come prima spinta a far emergere un’esigenza di una mobilità diversa, dolce. Ma gli avvenimenti recenti ci fanno capire che molto ancora c’è da fare.
La bicicletta spinge per emergere, tante realtà territoriali se ne sono accorte e ne stanno facendo il fulcro del proprio turismo. Ora è necessaria una strategia che possa coinvolgere tutti gli attori al fine di realizzare infrastrutture capaci di collegare in modo sicuro, continuo e intermodale i vari snodi turistici ed economici del Paese.







