| 3 Giugno 2025

Acqua fresca in bici e strade d’Italia: ecco cosa sapere

In bici d’estate, l’acqua non è mai troppa, anche quando si hanno due borracce. Dopo qualche ora sotto il sole, resta il problema principale di ogni ciclista: dove trovare acqua fresca e sicura, senza dover per forza entrare in un bar. Per chi pedala su lunghe distanze, fa itinerari lungo la penisola o affronta salite nelle ore più calde, è importante sapere dove poter trova acqua fresca nelle diverse zone d’Italia. Ci sono regioni in cui è più facile trovare fonti ed altre in cui dobbiamo stare attenti a dove la prendiamo. Non è tutta uguale e talvolta potrebbe riservare addirittura qualche indesiderata sorpresa.

Quando è davvero caldo, bere è una necessità, ma bisogna saper distinguere (depositphotos.com)
Quando è davvero caldo, bere è una necessità, ma bisogna saper distinguere (depositphotos.com)

Nord, Centro e Sud

Chi pedala tra Alpi e Prealpi è fortunato: l’acqua fresca non manca quasi mai. Nei borghi montani si trovano facilmente sia fontane pubbliche che acqua sorgiva refrigerata naturalmente. Pura ma spesso non controllata, mentre lungo le ciclabili che seguono i fiumi, come Adda, Brenta, Dora e Adige, si trovano molti punti d’acqua sicuri

In pianura la situazione cambia, può essere difficile trovare fontane, per di più con acqua fresca, soprattutto nei tratti agricoli. Pertanto, in queste zone conviene pianificare bene le soste, sfruttando i distributori automatici d’acqua come AqvaGold o SelfAcqua, molto diffusi nel nord Italia. Basta una tessera o una app per rifornirsi di acqua fresca, microfiltrata e controllata, a pochi centesimi al litro.

Nel Centro Italia l’Appennino offre molte sorgenti e fontane, soprattutto in zone come Umbria, Marche e Abruzzo. Le strade montane che attraversano piccoli paesi o valichi sono buone occasioni per rifornirsi.

Nelle località alpine e sull’Appennino del Centro Italia, le fontane abbondano (depositphotos.com)
Nelle località alpine e sull’Appennino del Centro Italia, le fontane abbondano (depositphotos.com)

Il gusto che cambia

Allontanandosi dalle montagne, il gusto spesso cambia, diventando meno gradevole, talvolta caratterizzato dalla presenza di solfati o altri residui non del tutto desiderati. E’ il caso del Lazio, in particolare nella provincia di Viterbo, dove la geochimica naturale dell’area vulcanica incide sulla composizione dell’acqua.

La presenza di arsenico e fluoro nelle acque sotterranee sopra i livelli massimi consentiti, ha portato a ordinanze di non potabilità in diversi comuni, spesso temporanee, causate da malfunzionamenti degli impianti di trattamento delle acque.

Laddove non si trovassero fonti, i distributori di acqua potabile sono una risorsa da considerare (depositphotos.com)
Laddove non si trovassero fonti, i distributori di acqua potabile sono una risorsa da considerare (depositphotos.com)

Pianificare le tappe

Nel Sud la disponibilità cambia molto da zona a zona. Le regioni più interne, come la Basilicata, la Calabria e la Sicilia centrale sono spesso più aride. Le fontane pubbliche nei paesi ci sono, ma fuori dai centri abitati è raro trovarne. Conviene puntare sui cimiteri o pianificare le tappe in base alla presenza di paesi ogni 20-30 km.

In Campania e Sicilia alcune fonti pubbliche possono inoltre avere un gusto zolfoso, dovuto alla natura vulcanica del terreno. Questo è comune nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Etna. Anche qui l’acqua è potabile, ma può contenere solfati e zolfo in quantità tali da influenzare il gusto o provocare effetti lievemente lassativi se bevuta in quantità.

La fontana nella piazza di Palazzo Adriano, in Sicilia. Qui è stato ambientato un film premiato con l’Oscar: quale?
La fontana nella piazza di Palazzo Adriano, in Sicilia. Qui è stato ambientato un film premiato con l’Oscar: quale?

Conoscere l’acqua che beviamo

In estate, il corpo perde molti liquidi e con il sudore se ne vanno sali minerali fondamentali. Per questo è importante non solo bere spesso, ma anche sapere cosa si sta bevendo. Bere un’acqua troppo ricca di alcuni minerali può peggiorare i disturbi gastrointestinali, specialmente se si usano integratori di elettroliti. Al contrario, un’acqua troppo povera in sali potrebbe non compensare le perdite, se non si integra adeguatamente.

L’acqua non è tutta uguale: il contenuto in sali minerali, misurato con il residuo fisso, influisce sulla digeribilità. Acque ricche di sodio, calcio, magnesio o solfati possono affaticare lo stomaco, specialmente se assunte durante lo sforzo. Per chi usa sali in borraccia, è consigliabile un’acqua leggera (residuo fisso sotto 200 mg/l) o neutra, in modo da non alterare troppo l’equilibrio elettrolitico.

E’ bene bere a piccoli sorsi: l’assunzione massiccia e rapida può creare problemi
E’ bene bere a piccoli sorsi: l’assunzione massiccia e rapida può creare problemi

L’acqua da evitare

In acque ricche di sodio, che troviamo nelle zone costiere, specialmente in Sardegna e Puglia, sarebbe bene non aggiungere ulteriori pastiglie di elettroliti contenenti sodio

Se siete deboli di stomaco e spesso avete problemi intestinali durante l’allenamento, sarebbe invece meglio limitare le acque ricche di solfati, come quelle delle zone termali, che possono avere effetto lassativo se bevute in quantità. Inoltre in questi casi è consigliabile evitare l’associazione di integratori con un’acqua troppo dura, con molto calcio e magnesio, come quella della Pianura Padana e delle zone prealpine, in quanto potrebbero peggiorare i crampi o causare gonfiori intestinali.

I cimiteri sono una risorsa: all’esterno c’è sempre un rubinetto di acqua potabile (depositphotos.com)
I cimiteri sono una risorsa: all’esterno c’è sempre un rubinetto di acqua potabile (depositphotos.com)

Consigli pratici per pedalare meglio

Prima di partire con la bicicletta in estate, è utile consultare mappe e applicazioni che segnalano la presenza di fontane pubbliche lungo il tuo itinerario. Ad esempio, il sito fontanelle.org o la relativa app, Fontanelle d’Italia, offre una mappa interattiva con oltre 43.000 punti di acqua potabile in tutta Italia. Studia in anticipo il percorso con Komoot, OpenStreetMap o app simili che includono informazioni sulla presenza di fontane.

Durante la pedalata, non aspettate di finire l’acqua, per idratarsi non è necessario che sia fresca, quindi meglio non rimanere senza. Cercate i cimiteri, che di norma dovrebbero avere sempre dell’acqua potabile e approfittate dei distributori d’acqua fresca quando possibile. Se pedalate in zone rurali del Centro-Sud Italia, portate sempre due borracce.

Quando l’acqua del fontanino ha un gusto strano, di zolfo, cloro o ferro, meglio non rischiare: fermatevi in un bar, sostituite l’acqua e approfittatene anche per una pausa.

Infine evitate l’acqua troppo fredda e bevete a sorsi per evitare indesiderati crampi o malesseri.  L’acqua è uno strumento essenziale per pedalare bene, restare lucidi e godersi il paesaggio. 

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE