Chi va in bici il primo dell’anno, va in bici tutto l’anno. Vale per la bici, lo studio, il lavoro, per l’essere felici… per ogni cosa cui si spera di dare continuità. Solo che andare in bici domattina, visto il meteo sull’Italia, rischia di essere un’esperienza freddina (immagine depositphotos.com in apertura). Sappiamo anche che non sarà questo a fermarci e anzi, sarebbe curioso ricevere sui social (come commento al post di questo articolo) le vostre foto del primo dell’anno. Tuttavia, per capire se ci sia qualcosa che si possa fare per soffrire un po’ meno, abbiamo chiesto supporto a Michele Pallini, massaggiatore e fisioterapista dei professionisti. E anche se la consuetudine dei campioni è ormai quella di allenarsi al caldo, capita che in corsa il freddo arrivi di colpo come all’ultimo Giro d’Italia, quando nel giorno di Livigno a maggio inoltrato nevicava come a dicembre. Cosa si fa per soffrire di meno?
«Da un punto di vista medico – ragiona Pallini – chiaramente le prime parti che vanno in crisi sono le estremità, quindi piedi e mani. Bisogna cercare di coprirle nel miglior modo possibile o con un abbigliamento adeguato a strati oppure utilizzando qualche crema riscaldante che però non sia revulsivante all’eccesso, che non provochi reazioni cutanee. Quando ci è capitato il freddo in corsa, come alla Freccia Vallone di quest’anno, noi abbiamo utilizzato dei cerotti. Il vecchio cerotto Bertelli che non crea spessore e quindi non dà problemi dal punto di vista delle sensazioni».
Dove lo avete applicato?
Si può mettere anche all’interno di una scarpa e genera calore perché contiene la capsaicina (un composto organico presente nei peperoncini: in particolare è responsabile del loro sapore piccante, ndr). E’ più gestibile del Capsolin perché spesso non riesci a capire la quantità di crema che metti e può creare dei problemi. Invece il cerotto è possibile suddividerlo in parti e gestirlo meglio, anche sulle mani. Normalmente ne tagliamo un pezzetto e lo mettiamo sui dorsi delle mani oppure sull’avambraccio. Se invece si sceglie di utilizzare la crema e poi il tempo cambia oppure ti viene da toglierti il guanto anche solo per toccarti, mangiare una barretta o svitare il tappo della borraccia, corri il rischio di toccare parti esposti o che la crema ti finisca nella bocca. In tal caso la cosa non è più piacevole e i problemi diventano davvero grandi. La gestione del freddo va fatta con… freddezza (ride, ndr), nel senso che non bisogna esagerare. Ma ripeto, l’importante è avere attenzione per i piedi e per le mani.
In egual misura?
Più le mani che i piedi. Perché ti servono per tutto, per frenare, per mangiare, prendere la borraccia. Se non riesci a muoverle, non riesci a mangiare. Ed è per questo che quando è freddo i corridori optano per un’alimentazione più liquida che solida, intendendo per solido anche un gel. Quando è freddo davvero e non riesci nemmeno a muovere bene la bocca, anche mangiare diventa difficile. Però lì si parla di zone ingestibili: vanno coperte e basta, non puoi utilizzare creme o cerotti.
Dove altro si può mettere un cerotto?
Nella zona lombare o sotto il pantaloncino sul retto femorale. Lo puoi mettere ovunque, crei una striscia con le forbici e lo applichi sulla parte che ritieni sia più esposta al freddo.
L’attività col freddo lascia strascichi nel recupero?
Sicuramente l’allenamento col freddo molto intenso non è consigliabile, anche perché le fibre muscolari non lavorano all’unisono e il lavoro non viene assimilato nel modo migliore. Quindi specialmente nei muscoli che non sono composti solo da fibre muscolari, ma anche da tessuto connettivo, si possono creare anche dei problemi di scompenso. Parlo proprio del retto femorale che è un stabilizzatore dell’anca ed è uno dei muscoli più importanti durante la pedalata. Quindi il consiglio più grande per domattina e in genere per le giornate fredde è uscire in orari con le temperature un po’ più alte. Altrimenti forse varrebbe la pena pedalare sui rulli. Perché un’ora indoor è meglio di due ore al freddo, anche se dal punto di vista fisico è molto più impegnativo.
Chi va sui rulli il primo dell’anno va sui rulli tutto l’anno: non va bene. Cosa si deve fare quando si rientra dopo un’uscita al freddo?
Secondo me è meglio fare un po’ di decompressione, riabituarsi gradualmente alla temperatura di casa e poi farsi un bagno caldo. Se vai subito nella vasca o sotto la doccia, il cambio repentino di temperatura può dare qualche problema a livello vascolare, per questo è meglio abituare gradualmente il corpo al calore. I corridori di solito vanno nella sauna, ma devo ammettere che per noi oggi l’allenamento al freddo è davvero un’eccezione. Ormai si è presa l’abitudine di andare ad allenarsi in posti caldi. Se è molto freddo, non si azzardano a fare due ore al freddo, per qualsiasi problema muscolare o bronchiale. Mi rendo conto della differenza rispetto a chi lavora e può allenarsi la mattina alle 8-9, anche quando fa freddo.
Quindi?
Vestirsi a strati. Coprire le mani e i piedi. Usare il cerotto Bertelli piuttosto che il Capsolin. Ricordarsi che il grande freddo non facilità il lavoro muscolare. Alimentarsi. E al ritorno a casa, contate fino a dieci prima di infilarvi nella doccia calda. Per un primo dell’anno da ricordare, la ricetta è questa.