Con il Sindaco di Empoli abbiamo visto da vicino come si costruisce una ciclovia, quali sono i passi dalla sua progettazione fino al lavoro finito. Ma poi? Intorno ad essa deve sorgere tutto un caleidoscopio di servizi, di impegni, di tutela perché la ciclovia abbia la sua diffusione ma soprattutto sia fruibile nella maniera migliore dai ciclisti. E’ proprio di questo che si occupa lo sportello Progetto d’Impresa Area Persicetana, uno strumento che si affianca alla Ciclovia del Sole per aumentare tutto l’indotto legato al percorso ciclabile emiliano.
Il prossimo giovedì 27 febbraio presso l’Auritorium di Via Focherini a San Possidonio (MO) lo sportello ha promosso un convegno dal titolo “Fare Impresa lungo la Ciclovia del Sole” che sintetizza tutto quel che è necessario attuare intorno a una pista ciclabile. La sua responsabile Fabricia Scarlata è l’ideatrice del progetto.
«La ciclovia va verso il suo quinto anno di vita e i risultati che ha avuto finora sono stati sorprendenti. Ideata come un’arteria di collegamento cicloturistico fra le province di Bologna e Modena si pensava che, essendo disegnata su sede protetta attraverso soprattutto aria aperta e campi coltivati non avesse dalla sua molte attrattive dal punto di vista culturale e prettamente turistico, ma i risultati dicono altrimenti, perché è una ciclovia che offre tantissimo, a condizione di essere promossa e far vedere quel che davvero può garantire».
Qual è il primo passo da fare?
Innanzitutto bisogna muoversi facendo promozione. Noi ci siamo subito mossi andando alle varie fiere, anche all’estero per farla conoscere, promuovere il territorio attraversato, soprattutto all’estero. Questo ha solleticato l’attenzione di tanti operatori e infatti l’affluenza dal Nord Europa è aumentata considerevolmente, soprattutto in questo periodo di grande espansione del turismo in bici.
Intorno alla ciclovia che cosa si deve formare?
La risposta è semplice: una rete di servizi. Il cicloturista non vuole solamente pedalare, ma vuole conoscere profondamente il territorio che sta attraversando. Quindi il lavoro intorno a una ciclovia deve prevedere due passaggi fondamentali: il primo è quello strettamente legato alla sua tutela e manutenzione e per questo ci sono le autorità locali che hanno gli strumenti preposti. L’altro però, che ci riguarda più da vicino, è dotarla di tutti i servizi. A cominciare da quelli enogastronomici.
La vostra terra ne è ricca…
Sì e ha una forte attrazione verso il pubblico. La gente sa che in Emilia si mangia bene, ma chi viene da queste parti non vuole solo assaggiare le prelibatezze locali, vuole saperne di più. La ciclovia passa per acetaie, salumifici, osterie. Noi dobbiamo mettere tutto ciò a loro disposizione, inserirle in un progetto a forte carattere turistico, farne oggetto di visite guidate. Gli imprenditori locali se ne gioveranno vedendo i loro introiti aumentare, chi viene da fuori avrà motivi in più per apprezzare il territorio e magari tornare.
E poi?
Il lavoro non finisce certo qui. Bisogna considerare anche tutto quel che riguarda i servizi in senso stretto: strutture logistiche che siano adeguatamente congeniate per chi ha una bici, ma anche negozi e noleggi dove poter provvedere a riparazioni e sostituzioni di pezzi. Come si vede si crea un indotto enorme, che può riguardare mille argomenti legati alle due ruote. Ma c’è un aspetto che non deve passare inosservato e sul quale noi come sportello ci stiamo muovendo.
Quale?
Bisogna fare rete. Bisogna che tutte le strutture siano collegate, che ognuna faccia da traino alle altre in modo che il cicloturista sia accolto nella sua interezza, trovando risposta celere a ogni esigenza. Noi abbiamo pensato ad esempio a una Carta Servizi gratuita che fornisce a ogni cicloturista la possibilità di avere a un massimo di 10 chilometri di distanza da qualsiasi punto sia la struttura logistica, gastronomica, tecnica, ma anche l’attrazione turistica e culturale che può richiamarlo. Ci si collega al sito della ciclovia e si trovano tutti i riferimenti necessari.
Voi vi occupate specificamente di “fare impresa”, in che maniera?
Le opportunità che una ciclovia offre lungo tutto il suo percorso sono innumerevoli. E’ interesse di chi la gestisce e di chi la frequenta che le imprese collegate siano sempre di più. Chi vuole creare una struttura logistica, un noleggio bici o altro rivolgendosi al nostro sportello avrà un supporto fondamentale per fare un business plan e avere sostegno attraverso tutti i necessari passaggi burocratici. Un supporto completamente gratuito, ci tengo a precisare.
Che risposta avete dal territorio?
Molto positiva, è un volano che comincia veramente a girare anche perché ci si rende conto che intorno a una ciclovia si sviluppano molte opportunità di lavoro. Da cosa nasce cosa, le imprese nascono e si sviluppano, oltretutto in un periodo economicamente non favorevolissimo. La Città Metropolitana di Bologna è attentissima a questo, tanto è vero che vuole attuare le stesse politiche per le altre ciclovie territoriali, quella del Reno e del Navile. In questo caso poi, visto che si arriva al mare, c’è anche la possibilità di sfruttare il ritorno il treno con tutto quel che ne consegue.
Che cosa vi aspettate dal futuro?
Noi continueremo con iniziative come quella di venerdì prossimo, sparse per la regione, per solleticare sempre più l’interesse generale e spingere soprattutto i giovani a investire in questi spazi. Abbiamo ad esempio bisogno di negozi e noleggi, per accontentare le richieste. Sono ottime soluzioni di lavoro da prendere in considerazione.