| 7 Marzo 2025

Telese Terme, la pista diventa un’attrazione turistica

In Campania c’è un percorso ciclopedonale che seppur nella sua brevità – parliamo di un chilometro – è diventato il richiamo non solo per il territorio locale, ma per tutta la regione. Siamo a Telese Terme, località beneventana dove la tradizione ciclistica è estremamente radicata tanto che sul finire del secolo scorso era teatro di una delle più importanti competizioni di cross country nella mountain bike, andando poi a condividere questa passione per le due ruote con quella per il podismo.

La pista è frequentatissima soprattutto nei fine settimana, con tanti che vengono da fuori
La pista è frequentatissima soprattutto nei fine settimana, con tanti che vengono da fuori

Nuova pavimentazione tutta in verde

La storia della pista ciclabile di Grassano è quasi un archetipo di quello che dovrebbe essere l’utilizzo di simili strutture in campo cittadino: «La pista è stata riaperta nei mesi scorsi dopo che sono stati completati i lavori di rifacimento della pavimentazione – spiega il primo cittadino di Telese Terme, Giovanni Caporasotra l’altro abbiamo deciso di colorare la pavimentazione di verde per darle un segno distintivo che offra anche un forte messaggio ambientale. Inoltre è stata predisposta l’installazione di un ponte in legno lamellare che collega i due circuiti».

La pista però ha una genesi molto più lontana nel tempo: «Dobbiamo risalire alla fine del secolo scorso, quando come Comune facemmo richiesta in base alla Legge Rutelli per la costruzione di un itinerario ciclopedonale, con compartecipazione locale al 30 per cento come da obblighi di legge. Allora ero assessore e accedemmo al finanziamento nel corso del mandato elettorale dal 1999 al 2004. Il progetto iniziale arrivava fino a 4 chilometri, ma le condizioni del manto stradale erano terribili, con una ricostruzione quasi completa. Alla fine l’abbiamo ridimensionata a un chilometro, strutturato attraverso un percorso circolare che riprende le due sponde del fiume Grassano».

Giovanni Caporaso, eletto in una lista civica, sindaco di Telese Terme dal 2020
Giovanni Caporaso, eletto in una lista civica, sindaco di Telese Terme dal 2020

La novità dei totem informativi

Rispetto a tantissime altre piste ciclabili questa, non solo per la sua commistione fra ciclisti e pedoni, ha caratteristiche particolari: «Io dico sempre che è una ciclabile da passeggio. E’ incredibile quanta gente venga ad affrontarla soprattutto nei weekend, dove quasi non si passa… Ha una larghezza di 3-4 metri, non è certamente adatta a chi vuole fare gare, ma tanti l’apprezzano per questo, perché regala momenti di calma e di serenità».

Intorno alla pista stanno sorgendo molte iniziative e in alcune di queste il Comune si è reso partecipe e promotore: «Noi abbiamo pensato ad esempio a coinvolgere il Centro Diabetico di Cerreto Sannita in maniera fattiva: lungo il percorso sono stati posti 4 totem, su ognuno dei quali sono poste indicazioni su come utilizzare la pista, come mangiare per tempo per poi affrontare la passeggiata, ecc.. Sono a lato della pista, diciamo che sono dei punti di appoggio e di riposo. Inoltre abbiamo dotato il percorso di segnalazioni ogni 200 metri su quanti metri sono stati percorsi sino a quel momento».

Telese Terme vanta grande tradizione nell’offroad, tanto che negli anni Novanta ospitava un importante evento in mtb
Telese Terme vanta grande tradizione nell’offroad, tanto che negli anni Novanta ospitava un importante evento in mtb

Le palafitte sul fiume

Il sindaco segnalava prima la alta frequentazione, che ha fatto della pista di Telese Terme un richiamo turistico: «Sì, perché non sono (anzi non siamo perché anch’io un paio di volte a settimana prendo la bici per andarci…) solo le persone locali a frequentarla, ma vengono soprattutto da fuori, anche dalle altre province perché sanno che questo è ormai un grande punto di attrazione per Telese Terme. La nostra è una città che vanta un forte impegno da sempre nel mondo delle due ruote e in generale dello sport all’aria aperta, credo che la pista incarni tutti questi valori».

Ci sono altri progetti all’orizzonte? «Noi stiamo pensando a rendere la pista sempre più attraente e allo stesso tempo originale. Ad esempio è allo studio un progetto di riqualificazione del fiume che prevede la costruzione di 4 stabili, una sorta di palafitte che potranno essere sfruttate come luoghi di riposo e ristoro, dove mangiare prodotti tipici del nostro territorio. Saranno strutture di una cinquantina di metri quadrati dove sedersi e gustare il frutto della nostra terra. Tra l’altro si tratta di un’opportunità lavorativa di non poco conto perché siamo intenzionati a dare queste strutture in gestione a privati».

Allargarsi? Cosa difficile…

La pista come meta turistica, ma si può pensare a un allargamento? «Siamo aperti all’idea ma, considerando anche il suo passato, non è cosa semplice anche perché uscire dal suo tracciato significa immergersi nel traffico cittadino. Si perderebbe così quel gusto legato all’aria aperta, alla pedalata senza stress, alla cura di se stessi a 360 gradi. La pista è un unicum proprio in questo senso e per questo è ormai un grande richiamo».

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