Torna il sereno tra FCI e ACSI. E’ la vittoria del compromessoTorna il sereno tra FCI e ACSI. E’ la vittoria del compromesso

| 20 Dicembre 2025

Torna il sereno tra FCI e ACSI. E’ la vittoria del compromesso

La grande paura è ormai alle spalle o almeno è quello che si spera. Proprio ieri è stato siglato l’accordo, già annunciato la scorsa settimana, che riavvia la convenzione esistente fra FCI e ACSI Ciclismo e ristabilisce l’equilibrio in vista della prossima stagione amatoriale. Per la grande maggioranza dei tesserati è un grosso sospiro di sollievo da tirare prima delle feste natalizie, una sorta di regalo anticipato perché la situazione solo qualche settimana fa appariva davvero ingarbugliata.

Come si era detto in sede di analisi, serviva innanzitutto una presa di responsabilità da parte dei due enti, la ricerca di un compromesso anche attraverso un terzo componente che fungesse da mediatore. Da allora i contatti fra le due parti non si sono interrotti anche se il tavolo delle trattative era stato chiuso in maniera piuttosto brusca. L’accordo siglato non è solo una firma su un documento, ma un atto di responsabilità verso migliaia di atleti e centinaia di società organizzatrici, che ora possono programmare con più serenità il proprio appuntamento per la prossima stagione.

ACSI Ciclismo è l'ultimo ente a firmare la convenzione con FCI, dopo una trattativa difficile durata oltre due mesi
ACSI Ciclismo è l’ultimo ente a firmare la convenzione con FCI, dopo una trattativa difficile durata oltre due mesi
ACSI Ciclismo è l'ultimo ente a firmare la convenzione con FCI, dopo una trattativa difficile durata oltre due mesi
ACSI Ciclismo è l’ultimo ente a firmare la convenzione con FCI, dopo una trattativa difficile durata oltre due mesi

La fine del “Grande Gelo”

Il percorso che ha portato alla firma non è stato privo di ostacoli. Nella metà di ottobre 2025 il rapporto tra i due enti si era bruscamente interrotto. La FCI aveva sospeso la convenzione a causa di divergenze interpretative su alcuni punti cardine: la copertura assicurativa e la gestione dei dati degli atleti erano elementi sui quali si poteva trovare una quadra, il vero nodo difficile da sciogliere era il rispetto di standard tecnici uniformi durante le manifestazioni.

La commissione amatoriale della Federazione aveva chiesto la rigida applicazione del regolamento, con un limite chilometrico che delimitava la dizione “Granfondo” e soprattutto la facoltà di organizzare simili eventi che stava solamente alle società affiliate. Ponendo di fatto anche il divieto ai tesserati di gareggiare nelle prove targate ACSI (o di altri enti di promozione sportiva, ma con loro era stato già raggiunto un accordo e firmata la convenzione).

Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo. La rottura era partita proprio dalla Commissione federale amatori
Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo. La rottura era partita proprio dalla Commissione federale amatori
Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo. La rottura era partita proprio dalla Commissione federale
Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo. La rottura era partita proprio dalla Commissione federale amatori

Questa rottura aveva gettato nel panico il movimento amatoriale. Molti ciclisti tesserati ACSI si erano visti negare l’iscrizione a diverse competizioni sotto egida federale, costringendo gli organizzatori a fare i conti con un calo improvviso delle adesioni e complicazioni gestionali. Eravamo alla fine della stagione, i danni hanno coinvolto soprattutto il ciclocross, ma era sull’annata 2026 delle Granfondo che le nuvole erano più fosche. Non dimentichiamo che questo è il periodo degli abbonamenti per i circuiti dell’anno successivo facendo un investimento economico di non poco conto. Tuttavia, il dialogo non si è mai interrotto del tutto. Grazie alla mediazione dei vertici nazionali, in primis il presidente federale Cordiano Dagnoni e il presidente dell’ACSI Antonino Viti che si sono interessati direttamente alla vicenda, si è giunti a una sintesi che tutela l’interesse superiore dello sport.

Cosa prevede l’accordo per il 2026

Il principio alla base del nuovo accordo risiede nella piena reciprocità e questo dimostra che si è tornati, da entrambe le parti, sui propri passi cercando un punto d’incontro. Un ciclista tesserato con l’ACSI Ciclismo ha il diritto di partecipare a tutte le manifestazioni inserite nel calendario nazionale della FCI (e viceversa), a patto di rispettare le norme tecniche specifiche di ogni singola gara.

Per quanto concerne le coperture assicurative, l’accordo per la prossima stagione stabilisce standard minimi condivisi, garantendo che ogni atleta, indipendentemente dalla tessera in tasca, goda di una protezione adeguata durante l’attività agonistica e cicloturistica.

Il presidente dell'ACSI Antonino Viti è stato chiamato in prima persona ad affrontare la situazione, firmando la convenzione
Il presidente dell’ACSI Antonino Viti è stato chiamato in prima persona ad affrontare la situazione, firmando la convenzione
Il presidente dell'ACSI Antonino Viti è stato chiamato in prima persona ad affrontare la situazione, firmando la convenzione
Il presidente dell’ACSI Antonino Viti è stato chiamato in prima persona ad affrontare la situazione, firmando la convenzione

Le procedure di iscrizione alle gare saranno uniformate attraverso l’interscambio dei dati tra i portali federali e quelli dell’ente di promozione sportiva. Questo ridurrà il rischio di errori nelle classifiche e nelle verifiche delle idoneità mediche. Considerando l’importanza sempre crescente che i sistemi di cronometraggio hanno nello sviluppo dell’attività, metterli nelle condizioni migliori per agire è solo un guadagno per gli organizzatori.

Entrambi gli enti hanno riaffermato l’obbligo del possesso del certificato medico agonistico per il ciclismo, nel pieno rispetto delle linee guida ministeriali, con un sistema di controllo incrociato più rigoroso per combattere le irregolarità.

Come gesto di distensione, l’accordo ha riattivato con effetto immediato la convenzione per il finale di stagione 2025, permettendo ai ciclisti di concludere l’anno agonistico senza ulteriori interruzioni. Per alcuni può sembrare una beffa, considerando l’esiguità del calendario con due sole domeniche in vista, ma è pur sempre un risultato…

La stagione ciclocrossistica ha sofferto molto della rottura, di fatto impedendo una libera partecipazione amatoriale
La stagione ciclocrossistica ha sofferto molto della rottura, di fatto impedendo una libera partecipazione amatoriale (foto Billiani)
La stagione ciclocrossistica ha sofferto molto della rottura, di fatto impedendo una libera partecipazione amatoriale
La stagione ciclocrossistica ha sofferto molto della rottura, di fatto impedendo una libera partecipazione amatoriale (foto Billiani)

L’impatto sul movimento e sulle Granfondo

Per gli organizzatori delle grandi manifestazioni, come la Maratona dles Dolomites, la Nove Colli o la Strade Bianche, questo accordo rappresenta una boccata d’ossigeno. La certezza che i tesserati ACSI — che rappresentano una fetta enorme del bacino amatoriale italiano avendo superato le 55 mila unità – possano partecipare senza dover sottoscrivere tesseramenti giornalieri (per i quali la commissione amatori FCI era ben poco propensa) o integrativi garantisce la stabilità economica degli eventi.

Inoltre, il rinnovo per il 2026 permette alle società sportive di pianificare con largo anticipo l’affiliazione. Le società che scelgono l’ACSI potranno farlo con la sicurezza di offrire ai propri soci un pacchetto completo, valido su tutto il territorio nazionale e per ogni tipo di sfida, dalla gara a circuito alla ciclosportiva.

L'accordo riporta il sereno sulla prossima stagione ciclistica, dove FCI e ACSI detengono la stragrande maggioranza delle Granfondo del calendario
L’accordo riporta il sereno sul 2026, dove FCI e ACSI detengono la stragrande maggioranza delle Granfondo del calendario
L'accordo riporta il sereno sulla prossima stagione ciclistica, dove FCI e ACSI detengono la stragrande maggioranza delle Granfondo del calendario
L’accordo riporta il sereno sul 2026, dove FCI e ACSI detengono la stragrande maggioranza delle Granfondo del calendario

Il rinnovo tra FCI e ACSI per il 2026 dimostra che, nonostante le fisiologiche differenze e frizioni tra enti diversi, la volontà di far crescere il ciclismo è comune. In un momento in cui lo sport amatoriale deve affrontare sfide importanti, dai costi di gestione alla sicurezza stradale, l’unità d’intenti tra i due principali attori del settore è la notizia migliore che i ciclisti potessero ricevere sotto l’albero di Natale. Ora ci si può concentrare sugli allenamenti con il cuore più leggero…

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