| 21 Aprile 2025

Allenarsi in settimana: divertirsi ma rispettando i giusti tempi

Le giornate si allungano, il sole tramonta sempre più tardi e le temperature, nonostante qualche colpo di coda dell’inverno, si alzano. E’ arrivato il momento di tirare fuori la bicicletta dal garage, per chi non l’avesse ancora fatto, chiaramente. Anzi, sfruttando proprio l’arrivo della primavera e il fatto che dopo l’orario di lavoro il sole è ancora alto nel cielo, c’è chi pensa di fare un’uscita in bici per rilassarsi o per allenarsi. Chiuso il computer e lasciati i colleghi dall’altra parte dello schermo si inforca la bici e si pedala fino a sera

Per godersi al meglio quelle due ore di allenamento, o di semplice pedalata, serve però qualche accorgimento. E a questo ci pensa Adriano Malori, ex ciclista professionista e ora preparatore atletico con il suo progetto chiamato 58×11

«Il primo consiglio che mi sento di dare – spiega Malori – è di non farsi prendere dalla fretta. Non pensare di staccare dal lavoro alle 18 e di essere in bici alle 18,05 perché poi entro due ore devo mettermi a tavola. Vivere con l’occhio puntato sull’orologio non ci fa bene quando siamo in ufficio, figuriamoci in bicicletta. E’ molto meglio pedalare godendosi al massimo il tempo che si ha a disposizione, anche se è solamente un’ora o poco più».

Uscire per allenarsi dopo lavoro in questi mesi ci permette di goderci ancora qualche ora di luce
Uscire per allenarsi dopo lavoro in questi mesi ci permette di goderci ancora qualche ora di luce
Andiamo per gradi, chiudiamo il computer o usciamo dal lavoro e cosa facciamo?

Respiriamo un attimo e ci rilassiamo. La giornata lavorativa porta con sé dello stress, quindi la cosa importante è prendersi qualche minuto. Torniamo a casa, o se si è già a casa perché si fa smart working, e beviamo un caffè o mangiamo una barretta. 

Qual è il rischio?

Se non si stacca mai a lungo andare si rischia di entrare nell’over training. Praticamente il nostro corpo ci fa pagare tutto lo stress e la stanchezza con gli interessi, anche fare una semplice pedalata diventerebbe una fatica fisica enorme. Il fisico di un ciclista che pedala per passione, anche se è particolarmente allenato, è comunque soggetto a stress e fatiche psicofisiche.

Non serve affanno, anche un’ora e mezza fatta con i giusti dà comunque i suoi benefici
Non serve affanno, anche un’ora e mezza fatta con i giusti dà comunque i suoi benefici
Non dimentichiamo chi preferisce pedalare la mattina prima di andare a lavoro, c’è qualche indicazione?

A livello fisico è uguale. Quello che consiglio è di non costringersi, andare in bici deve essere un piacere. Quindi se uno è abituato a svegliarsi molto presto e allenarsi lo può fare, altrimenti anche dopo lavoro va benissimo. L’unica accortezza è legata ai pasti.

In che senso?

Se si pedala la mattina presto meglio fare una colazione leggera, e poi una volta tornati mangiare qualcosa di sostanzioso che aiuti a reintegrare lo sforzo. Il classico toast con il prosciutto va benissimo. Nel caso in cui ci si alleni dopo il lavoro meglio mangiare un paninetto con la marmellata o una barretta prima di uscire. 

Adriano Malori ha avviato il suo progetto chiamato 58×11 nel quale lavora come preparatore atletico
Adriano Malori ha avviato il suo progetto chiamato 58×11 nel quale lavora come preparatore atletico
Come si calibra l’allenamento?

E’ bene scegliere un percorso in base a quello che si vuole fare: pianura, salita o semplicemente un giro con un percorso misto. Se si è tra coloro che si allenano con metodo meglio scegliere allenamenti intermittenti, in cui si spinge per poco tempo e con qualche ripetuta. In questo modo uno li può far liberamente e danno anche un po’ di svago. Per fare i giri lunghi e mettere insieme tanti chilometri c’è il fine settimana. 

Si può uscire tutti i giorni?

Meglio evitare. Anche alcuni clienti che mi dicono di voler pedalare ogni giorno ma lo sconsiglio. Nella settimana inserisco due o tre pause dove recuperare completamente

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