| 17 Giugno 2024

Cargo bike, un mondo da scoprire

Cargo bike, un mondo tanto sconosciuto (in Italia) quanto affascinante. Guidare una cargo bike significa sposare una filosofia di vita. Significa avere un preciso concetto di mobilità.

«Una cargo bike è la sostituta dell’auto… all’estero. Per noi è ancora un più. Ma per fortuna qualcuno ci è arrivato».

Andrea, insieme al socio Davide, gestisce Manolo Cargo Bike a Rimini, uno dei sette (veri) negozi in Italia specializzati nel settore. Ed è lui che ci accompagna nella scoperta del mondo cargo bike.

Andrea Principi e Davide Concordia (rispettivamente i primi due da sinistra) nel loro negozio, Manolo Cargo Bike a Rimini (foto Facebook)
Andrea Principi e Davide Concordia (rispettivamente i primi due da sinistra) nel loro negozio, Manolo Cargo Bike a Rimini (foto Facebook)
Andrea, cerchiamo di capire cos’è una cargo bike. Domanda che può sembrare banale, ma utile per iniziare…

Una cargo bike è una bici “da carico”, letteralmente. Una bici da trasporto. Poi se ne possono fare più usi, come svago, per andare al lavoro portandosi dietro la 24 ore, per portare i figli a scuola, il cane o il borsone della palestra. Chi la guida è gente che dice: “Voglio muovermi in bici ma senza impazzire”. 

Come sono fatte queste bici? E tu come la definiresti?

La definirei una bici classica, ma dalla capacità di carico elevata. C’è sia a due ruote, ma anche a tre e in qualche caso anche quattro.

Due o tre ruote: come si sceglie? E perché?

Dipende principalmente dalle esigenze del cliente e dalle sue capacità di guida. Poi anche dalla condizione delle strade in città. Se si è abili, se non si hanno esigenze di carichi super pesanti ci si orienta sulle due ruote. Se magari la stessa bici cargo è utilizzata anche dalla suocera per dire, da chi non è esperto, da chi porta due bambini, allora si opta per la tre ruote. Nelle città pianeggianti e con buone strade va bene anche una tre ruote, ma a Roma, Firenze… tra buche e pavé senza dubbio è meglio una due ruote.

Soprattutto all’estero le cargo vengono utilizzate per portare i bambini a scuola. Non bisogna pensare necessariamente a bici ingombranti
Soprattutto all’estero le cargo vengono utilizzate per portare i bambini a scuola. Non bisogna pensare necessariamente a bici ingombranti
Hai parlato spesso di trasporto bambini. Sono molto richieste?

Abbastanza. Si portano normalmente due bambini, ma ci sono anche le “school bike” che ne portano fino a sei. Sono molto utilizzate in Nord Europa dove ancora è in uso per esempio l’aiuto tra vicini. “Porti anche il mio a scuola?”. E viceversa. Da noi qualcosina si muove in tal senso, ma sono ancora numeri piccoli. In alternativa ci sono anche le long tail.

Long tail, le code lunghe?

Esatto, ci puoi portare anche due o tre bambini e sono bici la cui struttura è progettata per portare anche 200 chili. La gente ti dice: “Perché dovrei comprare una long tail? Metto due seggiolini sulla bici tradizionale e vado”. In realtà la legge dice che si può montare un solo seggiolino e poi quelle bici non sono progettate per trasportare tanto peso. Il problema è il costo: i 2.000 euro da noi sono visti come chissà cosa, all’estero più come qualcosa di normale.

E c’è anche chi la utilizza per lavoro. E’ corretto? Pensiamo ai “Glovo” della situazione…

La maggior parte dei corrieri sceglie la due ruote, ma bisogna fare una distinzione. Il Glovo, il Delivery della situazione prende ciò che trova, non ci investe molto, mentre i corrieri che fanno “l’ultimomiglio” usano quasi solo cargo bike e quasi solo a due ruote. Ed hanno, numeri alla mano, un risparmio di tempo del 20 per cento. E il tempo in certi lavori è denaro.

Al lavoro con la comodità di una cargo… ovviando al problema del traffico e delle ztl
Al lavoro con la comodità di una cargo… ovviando al problema del traffico e delle ztl
Ultimomiglio, due ruote, corrieri… spiegaci meglio, Andrea.

Penso a Bartolini che ha la sede a ridosso del centro, che a Rimini è chiuso. Fanno l’ultimomiglio, cioè il tratto finale, in bici. Immaginate 10-12 camion da 3,5 tonnellate in su che ogni giorno dovrebbero ottenere i permessi per entrare e uscire dal centro, affidarsi a gente che costa in quanto ha patenti speciali… Tu puoi fare la stessa cosa più rapidamente e a minor costo in città. E con il costo di un camion quante cargo bike puoi comprare? A Roma ci sono oltre un centinaio di corrieri che utilizzano le cargo bike e molti di loro non utilizzano bici con pedalata assistita. E fanno 80 chilometri al giorno…. pertanto sono bici che scorrono bene.

L’avvento dell’elettrico ha contribuito allo sviluppo?

Un po’ sì, e molti partono per acquistarle così, ma non sempre è poi così conveniente. A Cesenatico per esempio, che è tutto piatto, alla fine che valore in più dà una cargo elettrica? Su questa scelta molto incide l’orografia della zona.

I costi?

Quando per una bici da strada si parla di alta gamma a 4.000 euro ti dicono che non vale nulla o quasi. Quando affianchi questa cifra ad una cargo bike ti dicono che è troppo cara. In realtà bisognerebbe vederla come il sostituto dell’auto. Dopo un anno già te la sei ripagata. Tanti mi dicono: “Ma quando piove?”. Eppure è dimostrato che fino a 6 chilometri in città conviene sempre muoversi in bici anziché in auto, anche in condizioni non ottimali di meteo. E’ difficile da spiegare, ma c’è anche la soddisfazione di qualcuno che poi torna in negozio e ti dice: “Ah, se lo avessi fatto prima”!

Sempre più corrieri utilizzano la cargo bike per il cosiddetto “ultimomiglio”
Sempre più corrieri utilizzano la cargo bike per il cosiddetto “ultimomiglio”
Sono utilizzate per il cicloturismo?

Chi arriva da noi dal Nord Europa, ma anche da Spagna e Francia, le noleggia. Per loro è quasi normale avere una cargo bike in casa. Mentre da noi chi fa vero cicloturismo monta le borse, chi utilizza la cargo bike per questo scopo è davvero poca gente.

Dal punto di vista tecnico quali sono gli standard?

Al posteriore il 90 per cento delle ruote sono da 26”. Si tratta di una misura facile da guidare e ideale anche per i costi e la manutenzione. All’anteriore, sia che sia una tre ruote che una due, si utilizzano le 20”. C’è ancora qualche bici con l’anteriore da 24” ma è uno standard che sta andando a morire.

E la componentistica?

Poiché il peso del trasporto è elevato i v-brake sono sempre meno. Si va dai freni a tamburo a quelli a disco, che siano meccanici o idraulici. Tutte hanno almeno 6-7 velocità. Si utilizzano parecchio i cambi integrati, che necessitano di minor manutenzione e aiutano nelle partenze a pieno carico. Ma per esempio i corrieri, che hanno la due ruote, utilizzano il classico cambio con deragliatore, con un modelli che vanno dallo Shimano Deore a salire.

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