| 23 Gennaio 2024

Compriamo le borse da gravel: cosa c’è da sapere

La prima gravel non si scorda mai: si attende con trepidazione l’arrivo della bici. La si tira fuori dallo scatolone e si assemblano ruote e componenti. Dopodiché si scatta una foto da mandare agli amici o sui social. Poi si fanno le prime uscite e il feeling cresce. Passiamo del tempo ad ammirarla ed è qui che sorge un’altra esigenza: e se comprassi delle borse?

Il binomio gravel+bikepacking (ovvero l’uso di borse da applicare direttamente al telaio della bici, senza portapacchi) è ormai un matrimonio tra i più riusciti, complice il fatto che il gravel è sinonimo di libertà e libertà fa rima con… viaggio.

Ma si fa presto a parlare di borse! Tra saddle bag, top tube e frame bag… ci si spalanca un mondo. Facciamoci aiutare a non perdere la bussola da chi questi accessori li produce, come Andrea Benesso, responsabile comunicazione di Miss Grape.

Sotto la sella, sul tubo orizzontale, sopra… Con Miss Grape il gravel non ha problemi di autonomia
Sotto la sella, sul tubo orizzontale, sopra… Con Miss Grape il gravel non ha problemi di autonomia
Andrea, perché le borse da bikepacking hanno rivoluzionato il modo di viaggiare in bici?

Essenzialmente perché hanno allungato le distanze che si possono fare in bici. Si può star fuori un po’ di più o anche andare un po’ più in alto se si va in montagna. Non si parla tanto del grande viaggio, quanto piuttosto del weekend o della ciclovacanza di qualche giorno.

Per chi non vuole acquistare un set di borse completo, da dove consigli di cominciare?

A mio modo di vedere, le borse base sono la sottosella, che è la più capiente, e poi la borsa top tube, quella piccolina vicino la serie sterzo. Puoi mettere qualche barretta, i tool per la bici o gli occhiali. Quest’ultima è come se fosse una tasca aggiuntiva a disposizione di chi pedala.

C’è chi obietta che le borse da cicloturismo sono però più capienti. Cosa rispondere?

Che è senz’altro vero, tuttavia è proprio l’esperienza in sé ad essere diversa, la filosofia di base. Con il bikepacking mantengo la “struttura” della bici e la sua maneggevolezza di guida. Ho meno spazio, ma ciò mi costringe a portarmi meno cose. E’ un po‘ come nel trekking: se cammini con uno zaino troppo pesante è perché ti stai portando dietro più cose di quelle che ti servono veramente.

Nella borsa manubrio (in evidenza anche il supporto ILCOSO) si mettono gli oggetti di uso meno frequente (foto Camilla Pizzini)
Nella borsa manubrio (in evidenza anche il supporto ILCOSO) si mettono gli oggetti di uso meno frequente (foto Camilla Pizzini)
Meglio borse traspiranti o completamente impermeabili?

Nella gamma Miss Grape ci sono entrambe. Inizialmente non erano impermeabili. Il concetto che c’era dietro è che se l’acqua entra poi non esce più, creando paradossalmente altri problemi. Poi ovviamente alcuni preferiscono le water proof. Personalmente trovo molto utile inserire in una borsa da bikepacking una sacca in nylon che mi consente di estrarla e lasciare la borsa attaccata alla bici, in modo da potersi asciugare in caso di pioggia. Asciugare una borsa impermeabile può essere più difficoltoso.

Entrando nello specifico: come scegliere l’assetto? Ovvero come distribuire i pesi?

Premettendo che l’assetto da bikepacking non è pesante di per sé, l’approccio che consiglio è caricare le borse in base alla loro funzionalità, cioè dove mettere le cose che servono. Ad esempio, nella borsa manubrio metti le cose per la notte, nella sottosella i cambi o una giacca aggiuntiva.

Diciamo per gli oggetti che si prendono meno di frequente…

Esatto. Le borse più “veloci” e pratiche invece sono la top tube e la borsa del tubo orizzontale. Quindi non è tanto una questione di pesi, poi ovviamente è sempre bene non caricare troppo il manubrio per salvaguardare la guidabilità.

Il gravel e il bikepacking hanno permesso di allungare le distanze
Il gravel e il bikepacking hanno permesso di allungare le distanze
Come si riconosce una borsa di qualità da una di livello più “basic”?

La differenza è di due tipi: da un lato la funzionalità, i sistemi di aggancio e come rimangono attaccate alla bici, il design. Dall’altro lato la qualità dei materiali, il tessuto, le cerniere ed i materiali plastici. Miss Grape fa borse di alta gamma e il tessuto è più spesso e molto più resistente, le cerniere sono più grandi e le cuciture più curate. Toccandole con mano te ne rendi conto. Sono più costose, è vero, ma durano di più, quindi anche sostenibili.

Infine, non ci sono solo le borse: un vostro prodotto dal nome simpatico, ILCOSO, ha vinto il premio “Gear of the Year” messo in palio da Bikepacking.com. Di che si tratta?

E’ un supporto da manubrio che consente di caricare e modulare sia la borsa che gli strumenti che puoi metterci sopra (gps, luci, smartphone…). La sua peculiarità è che puoi cambiarne la configurazione in base alla lunghezza del tuo attacco manubrio, in modo che la borsa sia sempre più vicina possibile alla serie sterzo.

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