| 19 Giugno 2024

Come si sceglie la scarpa giusta? I consigli di Dmt

Scegliere la giusta scarpa per andare in bici è una cosa da non fare con leggerezza: dalla scelta sbagliata possono discendere vari problemi fisici, fino alla tendinite. Tutta la forza che imprimiamo al mezzo passa dai nostri piedi. Risulta quindi importante non trascurare nessuna caratteristica delle scarpe che si andranno a comprare.

La base di partenza dalla quale effettuare la scelta è capire le proprie esigenze e la forma del piede. Dmt realizza scarpe da ciclismo utilizzando diversi materiali e lo fa sia per i ciclisti più forti al mondo, come Pogacar, sia per chi è alle prime armi. 

La comodità è una caratteristica da non sottovalutare, una tomaia morbida è l’ideale per pedalare tante ore
La comodità è una caratteristica da non sottovalutare, una tomaia morbida è l’ideale per pedalare tante ore

La scelta alla base

Conoscere il proprio piede non è scontato, scegliere una scarpa per camminare è totalmente diverso dal scegliere una scarpa per fare sport. Partiamo dal presupposto che si adoperi un modello con le tacchette, quindi che aggancerà il vostro piede al pedale. Questo rende più difficile la scelta, in quanto la mobilità risulta ridotta e il “moto” continuo.

«La prima cosa da fare – aggancia subito Nicola Minali: ex ciclista professionista e oggi product creator Dmt – è capire qual è la morfologia del piede. Un altro dettaglio importante è collocarsi all’interno dei vari livelli, ovvero se si è ciclisti amatori, semplici pedalatori della domenica o neofiti. Noi come Dmt proponiamo una morfologia standard, che possa accogliere diverse forme del piede. E’ importante dire e comunicare al venditore se si hanno delle particolarità, come può essere la pianta larga del piede o il collo alto…».

Se si ha un piede senza particolarità si può anche optare per scarpe più rigide
Se si ha un piede senza particolarità si può anche optare per scarpe più rigide
Ci sono tante particolarità…

Ognuno ha le proprie, ma bene o male si riesce ad accontentare chiunque, noi in Dmt lo facciamo grazie all’utilizzo della tecnologia Engineered Knit. Si tratta di un filo che va poi a costituire la nostra tomaia, risultando polivalente per diverse specificità come il mignolo sporgente o l’alluce valgo. Non sarà più il piede ad adattarsi alla scarpa ma viceversa. 

Poi però il piede deve appoggiare all’interno della scarpa.

E qui entrano in gioco le nostre suole, ne abbiamo tre in carbonio e una in nylon caricato con fibra di vetro. Le suole in carbonio, utilizzate per i nostri modelli top di gamma, hanno diverse caratteristiche. Quella che si usa per le KR1 è anatomica, con una curvatura nel mezzo. Una scelta adatta a chi ha una pianta del piede più larga, che all’interno di questa scarpa trova il suo spazio. 

Per altre esigenze?

La KR1 non va bene per chi ha il piede largo ma piatto. In questo caso meglio optare per le KR0, KRSL o le Pogi’s. Invece, il modello SH10, un gradino sotto al top di gamma, è perfetto per chi ha un piede magro. Chi non ha particolari esigenze può andare su modelli entry level, che possono tranquillamente accontentare tutti. 

Un filato leggero non rischia di far muovere tanto il piede?

La sensazione, che alcuni clienti provano nella camminata, è che le scarpe realizzate con tecnologia knit “scalzino”. Una volta in bici però scompare, anche per questo non abbiamo mai realizzato particolari dettagli per il tallone. Qui si parla di strada, chiaro che nel fuoristrada l’esigenza è quella di camminare in alcuni casi, perciò le tomaie sono diverse. 

I lacci nella mtb non sono ancora arrivati, ma nel gravel sono molto utilizzati
I lacci nella mtb non sono ancora arrivati, ma nel gravel sono molto utilizzati
Poi c’è la parte della chiusura…

Noi di Dmt ne offriamo tre diverse: quella con un solo rotore, con due rotori e con i lacci. Se si ha un piede normale il rotore o i due rotori permettono di avere una chiusura comunque omogenea. La particolarità delle scarpe con il laccio è che risultano comode e dalla chiusura salda. Contrariamente a quanto si possa immaginare. Anzi il laccio permette una stretta continua sul piede, “ancorando” con delicatezza anche chi ha una pianta magra. 

La cosa importante per scegliere la scarpa giusta?

Capire che tipo di pianta del piede si ha per indirizzarsi verso la suola migliore. Per il resto direi che una tomaia morbida può portare ad un maggior comfort rispetto ad una rigida. L’ultima cosa, ma non per importanza, è la scelta delle tacchette per avere più o meno “gioco” sui pedali.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE