Schmolke Aerrow è una bici dedicata a chi vuole tanta sostanza, una bici comoda e grintosa al tempo stesso, da utilizzare e sfruttare per lunghe, lunghissime distanze.
Non è estremizzata nel peso, ha un design moderno senza eccessi. Inoltre la versione SL in test porta in dote un allestimento davvero interessante, perché è race ready ed estremamente funzionale. Vediamola nel dettaglio.
Schmolke Aerrow SL
La SL è una sorta di modulo standard in “versione civile”, non una entry level, ma una bici tecnicamente al top che guarda un delta di utilizzatori che puntano alla fascia media, anche in termini di prezzo. Nel catalogo dell’azienda tedesca è presente anche la versione TLO, più tirata, leggera ed estremizzata, quella che ci è piaciuto categorizzare come “modulo militare” (il prezzo è più elevato della SL).
Schmolke Aerrow è ingegnerizzata e progettata in Germania, è prodotta in Korea in una facility che fa parte del gruppo Schmolke Carbon. Il frame è un monoscocca in carbonio, utilizza la posa unidirezionale ed il blend di fibre è categorizzato come CFR, rinforzato con graphene. L’obiettivo è quello di ottenere un prodotto molto resistente, rigido (la rigidità è da quantificare anche in base al prodotto e al suo posizionamento nelle diverse fasce del mercato). La forcella utilizza la medesima metodologia costruttiva e di impiego dei materiali, con il valore aggiunto dell’expander integrato nello stelo. Una soluzione particolare votata alla sicurezza ed a preservare il carbonio. Anche gli smanettoni/cantinari hanno un margine di errore più ampio.
La bici in test
Una taglia 54, con un telaio in carbonio monoscocca, forcella full carbon specifica, così come il reggisella, tutto in carbonio Schmolke. Un gran bel valore aggiunto è il cockpit integrato Schmolke, minimale nel design e particolarmente gratificante in fatto di ergonomia e funzionalità nella presa.
Shimano Ultegra Di2 per la trasmissione (52/36 e 11/30) con il bilanciere posteriore SLF Motion (disponibile after market). Ruote Schmolke SL con raggi in acciaio e mozzi DT Swiss 240. I cerchi in carbonio e tubeless ready sono alti 42 millimetri. Gomme Pirelli da 28 (copertoncini) e sella Prologo Scratch M5. Il peso rilevato (senza pedali) è di 7,5 chilogrammi. Davvero interessante il prezzo: 3.600 euro per il kit telaio, 8.500 euro per la bici test (SLF Motion escluso).
Come va la Aerrow
E’ una bici che mette sul piatto un comfort di alto livello, frutto di un equilibrio ottimale del telaio, della forcella e della componentistica in generale. Intendiamoci, comoda e confortevole non significa una poltrona da salotto. Il pacchetto è una sorta di pronto-gara, super affidabile e permette di far risparmiare qualche euro. Il bilanciere SLF Motion è tanta roba, rigido e stabile, uno di quei componenti che non influiscono sulla linea ottimale della catena, è disponibile a parte.
La Aerrow è una bici “progressiva”, non è una scattista vera e propria, non è una bici nervosa in nessuna situazione. Non lo è in salita, dove è godibile anche e soprattutto sulle ascese lunghe dove la compostezza e una buona dose di comodità fanno la differenza. Non è eccessiva in discesa, contesto dove sorprende per precisione, velocità d’ingresso in curva e tenuta della traiettoria, mostrando un avantreno sul quale fare affidamento (top il binomio forcella/cockpit integrato Schmolke). Gira e curva facile negli spazi strettissimi. E’ una bici scorrevole nelle situazioni di pianura e vallonato, dove porta anche a fasi di rilassamento proprio nell’ottica delle tante ore di sella.
In conclusione
Schmolke Aerrow SL è una bici comoda il giusto, dedicata a chi vuole una bici moderna, ma senza eccessi, una bicicletta che è una chicca anche per il nome che porta in dote. Schmolke è un marchio top level in fatto di carbonio. E’ ben fatta e curata in ogni dettaglio, anche il più piccolo che passa inosservato. Ne è un esempio lo stelo della forcella con il ragno integrato, così come il foro di uscita del cambio posteriore, disegnato per non interferire con la catena. Il supporto del deragliatore può essere rimosso e sostituito e le sedi press-fit del movimento centrale sono protette da un inserto esterno.
Tutte soluzioni che nel complesso fanno salire la quotazione tecnica della Aerrow. Le sue prestazioni si rivolgono ad un pubblico ambizioso, anche agonista, ma che predilige le tante ore di sella e parecchi metri di dislivello con il naso all’insù. E poi non subisce il cambio del setting legato alle ruote. Aspetto secondario? Tutt’altro, perché si conferma un’ottima qualità progettuale, di materiali ed in fatto di geometrie, ma soprattutto nell’equilibrio prestazionale. Le ruote non cambiano il DNA della bicicletta e non è poca cosa.