Le ruote sono il nostro unico punto di contatto con il terreno quando andiamo in bicicletta. La loro performance è importante, non solo ai fini della prestazione, ma anche per la sicurezza e la guidabilità. Nel fuoristrada bisogna avere il giusto prodotto sul quale contare, per divertirsi al massimo senza mai rischiare e correre pericoli. In questo FSA fa un passo verso gli utenti legati alla mountain bike, si tratta del nuovo set di ruote della gamma KFX. Sono le KFX i28.
Prodotte per il massimo circuito e le competizioni elite del cross country e del marathon. Il concetto principale alla base di queste ruote è quello di controllo totale: ovvero avere la massima stabilità, reattività e precisione.
Due mondi a metà
Le nuove KFX i28 sono realizzate dai tecnici di FSA grazie alla loro competenza e conoscenza nel combinare ingegneria d’avanguardia con l’artigianalità. Infatti queste ruote vengono assemblate a mano, così da avere una meticolosità impareggiabile e delle prestazioni sempre elevate, sia per durata che per precisione.
Il nome è già un’anticipazione di una caratteristica tecnica: i28 sta a indicare la larghezza del cerchio che è appunto di 28 millimetri. Questa misura rappresenta il perfetto equilibrio tra leggerezza e maneggevolezza. Consentendo un migliore adattamento del pneumatico e una maggiore aderenza su diversi tipi di terreno.
Design innovativo e diversi test
Una delle grandi novità che riguardano le KFX i28 è l’assemblaggio del cerchio, dove è stata inserita una “torretta” nei punti in cui si inseriscono i raggi. Un modo per rendere più saldo l’ancoraggio e ridurre il peso. Il mozzo, invece, è costruito con la tecnologia PRS a 72 denti. L’innesto risulta immediato, e il trasferimento della potenza dai pedali alla ruota è totale.
Per garantire tutte le caratteristiche raccontate fino ad ora FSA ha sottoposto le ruote KFX i28 a tanti test. Il primo è stato quello torsionale, dove si misura la capacità della ruota di mantenere la forma e le prestazioni invariate sotto le sollecitazioni dovute alla rotazione.
Il test ISO porta la ruota, invece, porta a verificare gli urti e la resistenza ad essi. Viene posto un peso e simulata una guida aggressiva, con le diverse forze che si possono incontrare.
A questi si aggiungono i test di fatica e impatto, volti a misurare come si comporta la ruota sotto tanti stress ripetitivi. Il secondo, invece, viene fatto sottoponendo la ruota a impatti che superano i 90 Joule, una forza due volte superiore allo standard industriale.