PRESEZZO – Il gravel e 3T: l’uno non può fare a meno dell’altra. 3T ha il merito di aver fatto conoscere il gravel in ambito europeo e non solo: è stata una delle primissime aziende a credere in questa categoria. Il gravel deve molto all’azienda bergamasca, in termini di veicolazione del messaggio e anche per quello che concerne la crescita tecnica dei prodotti.
Qualche anno fa nasceva Exploro, la bicicletta che lasciava di stucco, per impatto estetico e prestazioni, quasi un azzardo. Arrivano poi Extrema, RaceMax e la Exploro non sparisce, ma semplicemente prende il nome di Primo. Ora arriva la seconda generazione di Primo, ovvero la Primo2 WPNT. Entriamo nel dettaglio.
WPNT, cosa significa?
E’ un acronimo, significa: we painted (tradotto: verniciata da noi). 3T ha una sorta di doppia produzione (non ci piace definirla produzione parallela, perché tale non è). Una parte delle bici a catalogo è prodotta in Asia, proprio quelle contrassegnate dal suffisso WPNT. Le biciclette prodotte in Italia sono invece quelle che portano in dote il suffisso Italia. Tutte sono disegnate ed ingegnerizzate nella sede di Presezzo.
I telai asiatici WPNT arrivano grezzi, sono verniciati su specifiche 3T in un’azienda della bergamasca e montate in sede. La nuova Primo2 è parte di questa categoria e si rivolge ad un pubblico amante del gravel, che approccia il mondo 3T e fa collimare performance, avventura e piacere di pedalare, non per forza con l’intento agonistico race. Un particolare attenzione è stata dedicata anche all’ambito dell’allestimenti e dei prezzi.
Nuova 3T Primo2 WPNT, parola di product manager
Per meglio contestualizzare la Primo2 abbiamo chiesto il contributo di Andrea Bortolin, product manager 3T.
«Non abbiamo voluto stravolgere il feeling che da sempre caratterizza questa piattaforma – racconta Bortolin – e che prende vita da Exploro. Si tratta di una bici facile da guidare, confortevole, meno impegnativa e tirata rispetto alla RaceMax. Questa seconda versione è stata resa più moderna grazie ad alcuni cambiamenti. Il primo è relativo alle geometrie, in particolare abbiamo aumentato lo stack di 1,5 centimetri a parità di taglia. Significa che la bici è più alta sull’anteriore. La combinazione tra lo stelo della forcella e la tubazione dello sterzo – prosegue Bortolin – permette il passaggio di 4 guaine, soluzione che rende compatibile la Primo2 anche con le trasmissioni meccaniche. C’è il forcellino UDH posteriore e si possono montare trasmissioni con monocorona oppure il doppio plateau.
«Non da ultimo il passaggio per gli pneumatici – conclude Bortolin – che va da un minimo di 35, fino ad un massimo di 45: sezioni che però vanno considerate nella reale larghezza degli pneumatici una volta sulle ruote e misurati con il calibro. Non è un fattore banale, proprio perché è il binomio con il canale interno del cerchio che sancisce la larghezza effettiva (WAM, ndr) di uno pneumatico ed anche il raggio della ruota (RAM, ndr), che non dovrebbe mai scendere al di sotto di un determinato valore».
Come è fatta
3T Primo2 WPNT è completamente in carbonio, così come la sua forcella. Utilizza una serie sterzo categorizzata come semi integrale, con cap specifico posizionato tra battuta del tubo sterzo ed attacco manubrio. Il reggisella (in carbonio) è specifico per questo progetto ed è previsto nel solo arretramento a zero millimetri (in linea diretta con il piantone). Il blocchetto di chiusura del seat-post è integrato nell’orizzontale e nel punto di intersezione del nodo sella è previsto un fazzoletto di rinforzo che segue perfettamente la tangente tra foderi obliqui e lo stesso nodo sella.
Le sedi per il movimento centrale non sono filettate e sono press-fit di natura BB386. Identificativo e distintivo è il ribassamento del fodero dal lato catena del carro posteriore, con il classico gomito che si abbassa verso il terreno. I portaboraccia sono due nelle posizioni tradizionali, mentre sono previste due asole sul profilato orizzontale per una piccola bag.
Allestimenti e prezzi
Prima di tutto le taglie, che sono quattro, S e M, L e XL, come pure le combinazioni cromatiche. Gli allestimenti per le bici complete sono tre, ai quali si aggiunge un frame-kit (1.968 euro di listino, telaio, forcella e serie sterzo, stem 3T Apto e reggisella).
Dal basso verso l’alto c’è il pacchetto con la trasmissione 1X12 Shimano GRX a 2.705 euro di listino. Si sale di un gradino con il pacchetto Sram Rival XPLR 1×13 AXS a 3.360 euro, per passare all’allestimento Discus 40/30. Quest’ultimo prevede sempre la trasmissione Sram Rival XPLR 1×13 AXS, ma porta in dote le ruote 3T con cerchi in carbonio. Il prezzo di listino di quest’ultima è 3.934 euro.