| 14 Settembre 2025

L’Italian Bike Festival delle curiosità tecniche

MISANO ADRIATICO – Italian Bike Festival 2025 è stata sicuramente un’edizione di successo per diversi motivi. Dell’expo romagnolo ci piace soprattutto il contatto diretto che le aziende hanno con il pubblico, grandi marchi che trainano il settore, così come i più piccoli e non di rado proprio questi ultimi calano l’asso.

Abbiamo selezionato 5 chicche a nostro parere interessanti, stimolanti per appassionati di tecnica, di innovazione, prodotti che aprono diversi scenari, per differenti tipologie di utenza.

Fasten, il sistema ruota che osa

Nasce da un’idea di Stefano Costamagna e dal suo staff. E’ un vero e proprio sistema che permette di togliere le due ruote (anteriore e posteriore) della bicicletta, senza i pignoni ed i dischi. Cassetta posteriore dei rapporti ed entrambi i dischi rimangono sulla bicicletta. Come è possibile?

Fasten ha sviluppato un sistema specifico che blocca questi componenti a telaio e forcella, inoltre rende intercambiabile la ruota. Quella anteriore può essere montata anche dietro e viceversa. Il mozzo è più piccolo (più corto) rispetto ai tradizionali. Il pacchetto Fasten necessita però di ingaggi e geometrie specifiche, ma la start-up piemontese fornisce l’intera mappa di sviluppo alle aziende interessate ad applicare il sistema.

La trasmissione Magene

Il mercato trova un altro player di livello nella categoria delle trasmissioni, dei power meter e dell’elettronica applicata alla bici. Magene ha sviluppato un pacchetto trasmissione (ci sono anche i freni idraulici), già visto in alcune occasioni, ma ancora da definire in alcuni dettagli, destinato a far parlare (molto). Si basa su due livelli di prezzo e combinazioni di materiali (quello più economico in alluminio, quello all’apice del catalogo in carbonio), ha un funzionamento ibrido, wireless e batteria interna al telaio (simile all’attuale Shimano Di2). Il filone dei prezzi potrebbe essere quello di un risparmio quantificabile tra il 30 e 40% rispetto ai competitor della categoria, ribadendo che molti dettagli sono ancora da definire.

Quali scenari? L’ingresso di un altro player è un bene per l’intero settore della bici, a maggior ragione se il brand punta a rendere disponibile a tutti la tecnologia ad un giusto prezzo. Tra le altre cose si può ipotizzare un futuro con un ritorno dei prezzi a livelli accettabili per tutti, sempre considerando le diverse fasce che il mercato propone.

Una ruota con 12 raggi? Ci pensa Alchemist

Si chiama KarbonKrone 40 ed è una ruota road innovativa proposta dall’italianissima Alchemist. La vera novità non risiede nei 12 raggi in carbonio (tutta la ruota è full carbon), ma nel fatto che gli stessi raggi si possono sostituire ed è possibile fare manutenzione sulla singola ruota in tempi ridotti. I raggi sono collegati al cerchio con un nipples, che regola la tensione e facilita eventuali interventi di sostituzione, con relativa ri-campanatura, nuova tensionatura e ri-centratura. In caso di intervento Alchemist si impegna a riconsegnare KarbonKrone in una settimana lavorativa, soluzione possibile anche grazie alla produzione artigianale completamente Made in Italy. KarbonKrone è una ruota che porta in dote concetti tecnici di elevata caratura ed è un gamechanger per questa fascia di prodotti.

Tecnicamente si tratta di un pacchetto “ruote da KOM, sorprendenti anche in discesa perché ottimamente bilanciate”, come ci ha detto Sandro Marcorin, deus ex machina di Alchemist. Cerchio da 40 millimetri di altezza tubeless ready con ingaggio mini-hook dello pneumatico, non hookless. Canale interno da 23 millimetri, adatto anche per gomme da 30 e 32, 12 raggi in carbonio, mozzi in alluminio con meccanica interna DT Swiss e cuscinetti CeramicSpeed. 1.380 grammi dichiarati e prezzo di listino di poco superiore ai 4.000 euro. Non per tutti, ma ben al di sotto della media di questa categoria di ruote.

La bici in titanio è sempre Passoni

L’abbiamo scovata all’Italian Bike Festival, anche se in realtà era in bella mostra e non passava inosservata. Scritta Prototipo sul profilato verticale, ma si tratta dell’evoluzione della Titanio Disco di Passoni. Prototipo (la chiamiamo in questo modo per semplificare) è la prima bici Passoni che porta in dote una forcella full carbon ed un manubrio integrato completamente sviluppati e prodotti da Passoni. Oltre alle 8 misure standard, la bici sarà disponibile anche su misura, per quanto concerne le quote geometriche e tutto quello che riguarda la resa tecnica del mezzo. Cosa significa?

Un concetto molto interessante che va ben oltre le geometrie e le soggettività fisiche dell’utilizzatore. La personalizzazione riguarda anche le specificità di utilizzo una volta su strada. In base alla richiesta dell’acquirente e alla produzione Passoni è possibile avere una bici maggiormente votata alle corse e all’agonismo, oppure una bicicletta più comoda, confortevole e meno spinta verso la categoria race. La vera customizzazione esiste ancora.

La nuova era di Lightweight

Per molti il solo nome Lightweight rappresenta un valore aggiunto per la bicicletta. E’ stata la prima azienda a proporre ruote fatte a mano tutte in carbonio, leggerissime, ultra prestazionali, molto costose. Nel corso di tante stagioni si sono evolute nei diversi modelli, ma è pur vero che hanno mantenuto il filrouge con il passato, soprattutto in termini di design. La nuova Meilestein ART vista ad Italian Bike Festival cambia tutto e di fatto rappresenta il nuovo corso del marchio tedesco.

Il design e le forme sono completamente dettate dalla galleria del vento, alla quale è abbinata una costruzione fatta a mano. Sono stati rinnovati i materiali, i processi di sviluppo e costruzione, inclusa la stratificazione del carbonio. Ne è un esempio il primo impatto estetico che riguarda la fibra di carbonio, non c’è più l’intreccio delle pelli, ma una stesura della fibra omogenea e direzionale. Raggi sempre in carbonio inseriti nei cerchi, ma anche in questo caso tutto è cambiato. Lo stesso cerchio non ha più il foam interno. Ha una sorta di paratie/membrane dove appoggiano i raggi e diventano il naturale sostegno dei profilati rim-to-rim, significa che ogni singolo raggio scorre in modo continuo da una parte all’altra del cerchio. Il mozzo è in alluminio e presenta delle flange (non più in carbonio) dove scorrono i raggi. I mozzi, con meccanica interna DT Swiss, hanno volumi contenuti. Per gli appassionati dei numeri, si tratta di ruote con un peso dichiarato di 1.190 grammi, tubeless ready (non hookless e non prevedono l’utilizzo del nastro interno al canale), con un prezzo superiore ai 6.000 euro.

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