| 10 Ottobre 2024

L’occhio di Clementz e il team sviluppo di Sidi: una super combo

Poco prima di fine settembre, un comunicato dall’ufficio stampa di Sidi annunciava l’inizio della collaborazione fra l’azienda veneta e Jerome Clementz, “vera e propria icona internazionale dell’enduro e delle discipline offroad”.

Il suo ruolo, si legge nel comunicato, sarà quello di “consulente tecnico per lo sviluppo della linea all-terrain e talent scout”. Ma i comunicati vanno letti, riletti e approfonditi, affinché una notizia non sia semplicemente un annuncio, ma il punto di partenza per un approfondimento. E così, studiando il profilo di Jerome Clementz, la sua storia ci è parsa singolare. Forse per gli inizi nello sci nordico e poi il passaggio alle discipline più veloci del ciclismo, come la downhill per la quale partecipa ai mondiali juniores. Dalla discesa alle Megavalanche, vere e proprio maratone di discesa, il passo è breve. Prima crea un circuito di gare e poi si butta nell’enduro, non appena la specialità viene codificata. Vince le Enduro Series in Francia, la Megavalanche dell’Alpe d’Huez, La Mountain of Hell a Les 2 Alpes, la Red Bull Trailfox in Svizzera, La Tranprovence e ancora la Red Bull Exodus a Crankworx in Canada. Fino al primo mondiale della storia, nel 2013, che vince.

Che cosa può portare un atleta con la sua storia a un brand come Sidi? Quali possono essere i fronti del suo intervento? Glielo abbiamo chiesto.

Jerome Clementz sarà anche il primo tester per le nuove scarpe Sidi da All Terrain (foto Sidi)
Jerome Clementz sarà anche il primo tester per le nuove scarpe Sidi da All Terrain (foto Sidi)
Partiamo da lontano, dallo sci nordico. Come sono fatte le calzature per lo sci di fondo? Ci sono somiglianze con il ciclismo fuoristrada?

Nello sci nordico la calzatura è una parte davvero importante, perché è un collegamento diretto con la tecnica e la trasmissione della tua energia allo sci. E’ anche un fulcro importante e la comodità è fondamentale. Hai davvero bisogno di trovare la scarpa più adatta e le esigenze potrebbero essere diverse a seconda del livello e del tipo di attività che svolgi (performance, isolamento, peso, rigidità, comfort). Direi che non è esattamente simile al ciclismo in quanto ci sono più parti coinvolte nell’attività, ma di sicuro ci sono delle somiglianze.

In cosa, ad esempio?

Devi trovare una scarpa che si adatti al tuo tipo di pedalata e che fornisca le caratteristiche tecniche di cui hai bisogno. Inoltre, nel ciclismo fuoristrada, anche le caratteristiche di protezione, aderenza e durata giocano un ruolo importante. 

Sei in grado di descrivere come devono essere le tue scarpe da ciclismo ideali?

A livello personale, mi piace una suola abbastanza rigida per trasmettere energia e potenza. Però non deve essere troppo estrema, in modo da pedalare e godermi la giornata sulla bici, soprattutto nelle discese lunghe. Mi piace andare all’avventura, quindi le scarpe devono essere anche comode e con una buona presa per camminare nei tratti più impervi. Mi piace un buon supporto laterale per consumare meno energia a stabilizzare il ginocchio. Per quanto riguarda la chiusura, non le stringo troppo, specialmente perché durante lo sforzo i piedi tendono a gonfiarsi un po’ per il calore dovuto all’attività. Mi piace avere opzioni in aree diverse (parte anteriore, caviglia) per differenziare la pressione nei vari punti. E ultimo, ma non meno importante, lo stile conta. Quindi la scarpa deve avere un bel design e farti sentire orgoglioso di indossarla!

Hai mai avuto bisogno di scarpe personalizzate per qualche caratteristica particolare dei tuoi piedi?

Non ho mai avuto scarpe su misura in termini di calzata. Però sono stato fortunato a lavorare con marchi che mi hanno permesso di sviluppare le scarpe che desideravo in termini di prestazioni e tecnologie. Il nostro obiettivo con Sidi è sviluppare una gamma di scarpe da ciclismo fuoristrada in cui ognuno possa trovare la scarpa perfetta per il proprio uso. Dal freddo inverno alla calda estate, competitivo o amatoriale, in discesa o in salita, con suola piatta o con tacchette. Sidi ha già molte opzioni nella gamma MTB, ma ci piace ampliare la categoria All Terrain, poiché ci sono molti nuovi ciclisti che si avvicinano a questo sport e le esigenze si sono ampliate.

Quali suggerimenti hai dato o darai?

Sidi è uno dei produttori di scarpe da ciclismo più leggendari, li considero tra i migliori nel loro lavoro. Hanno molte soluzioni da offrire, quindi non sono io a dire loro cosa dovrebbero fare. Il mio ruolo è condividere la conoscenza del mercato nella categoria All Terrain, esprimere le esigenze dei ciclisti e ciò che cercano. Poi il team di sviluppo lavora duramente per creare il miglior prodotto. In termini di design, il mio contributo attuale è che dobbiamo ampliare la gamma di prodotti con soluzioni e caratteristiche diverse. Dobbiamo essere sicuri che ogni cliente trovi la scarpa giusta nella gamma Sidi. Poi li aiuto a ottimizzare le scarpe e mi assicuro che raggiungano il livello di qualità che si mira a ottenere. Infine le testo prima che arrivino sul mercato, per garantire che forniscano le caratteristiche necessarie e che durino a lungo.

La scarpa offroad prende qualcosa dalla scarpa da strada?

Sicuramente le scarpe offroad e da strada possono condividere tecnologie e ispirazioni. In fin dei conti, le scarpe devono aiutare la bici a muoversi nel miglior modo possibile in entrambe le discipline. Il sistema di chiusura Sidi con Dyneema è un ottimo esempio che può essere utilizzato anche nelle scarpe fuoristrada. Stesso discorso per alcuni materiali per rendere le scarpe da fuoristrada durevoli nel tempo. E se andiamo oltre, siamo fortunati che Sidi abbia una vasta gamma di prodotti, non solo nel ciclismo, che possiamo sfruttare. Ad esempio, sulle nuove scarpe All Terrain siamo partiti dalla suola Materiis sviluppata per gli stivali da moto. E’ nata una suola super aderente e resistente per la mountain bike.

Jerome Clementz ha compiuto 40 anni il 31 maggio. Il francese è stato uno dei pionieri dellì’enduro (foto Sidi)
Jerome Clementz ha compiuto 40 anni il 31 maggio. Il francese è stato uno dei pionieri dellì’enduro (foto Sidi)
Secondo te ci sono differenze tra le scarpe per enduro e quelle per XC?

Sì, ci sono sicuramente differenze. In primo luogo, in termini di aspetto, sono leggermente diverse. E anche in termini di caratteristiche, gli enduristi hanno bisogno di più comfort e meno rigidità nella maggior parte dei casi. La guida può essere più ruvida nell’enduro e nelle tue avventure devi essere in grado di camminare con le scarpe su terreni alpini, cosa che non si fa solitamente nell’XC. Una scarpa da enduro può essere indossata tutto il giorno e anche dopo la corsa per una festa o un aperitivo. L’aspetto protettivo (punta, caviglia, lato) è altrettanto importante. Le scarpe devono essere pronte per impatti duri contro rocce, rami e fango, senza diventare troppo pesanti.

Quanto è importante ascoltare l’atleta quando parla delle sue esigenze in termini di calzature?

Gli atleti sono all’apice dello sport e sono molto esigenti in termini di prestazioni dei prodotti che utilizzano. Il loro feedback è sempre importante, poiché ti permette di spostare in avanti i limiti e mirare sempre a migliorare. La mia esperienza sarà sicuramente utile, ma non voglio avere una visione unilaterale. Il mio ruolo è anche raccogliere feedback da altri atleti e trasmetterli al team di sviluppo di Sidi per continuare a migliorare il prodotto. D’altra parte, sono legato alla comunità MTB, non solo al lato competitivo. Mi piace raccogliere feedback anche dai ciclisti “normali” per vedere quali sono le loro aspettative sul prodotto. Finora sono molto impressionato da Sidi per come trattano e analizzano le informazioni condivise e per quanto siano efficienti nel creare nuovi prototipi con miglioramenti. Il futuro, secondo me, sarà davvero interessante.

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