Si parla molto di come gli pneumatici influiscono sulle prestazioni complessive della bici, in termini di feeling tra ciclista e mezzo meccanico.
Quali sono i canoni di considerare in fase di scelta? Pirelli è una delle aziende che offre tantissime informazioni, presenti sulle confezioni. Cosa significano? Meglio tubeless o copertoncino con camera d’aria? Grazie al responsabile prodotto di Pirelli, Samuele Bressan prendiamo di petto l’argomento, rispondendo a questi ed altri quesiti.
Gli pneumatici sono tutti uguali?
Gli pneumatici non sono tutti uguali, ma al di la della categorizzazione del prodotto, l’acquirente/utilizzatore, oltre alla consapevolezza, dovrebbe partire prima di tutto da due fattori base. Si punta ad una prestazione che considera velocità, peso ridotto e bassa resistenza al rotolamento come parametri principali, oppure comfort ed una struttura rinforzata per avere uno pneumatico longevo?
Il grip che ruolo gioca?
Per noi di Pirelli il grip è una costante e non una variabile.
Quali sono i canoni di scelta principali da considerare?
Ovviamente si parte dal budget disponibile che definisce il punto prezzo. Tecnicamente si devono valutare i percorsi e le strade dove si pedala abitualmente, se piace andare più o meno veloci. Ad esempio: i nostri pneumatici della categoria RS sono i medesimi in dotazione ai team World Tour. Chi sceglie queste gomme ricerca prestazioni da agonista spinto.
Gli pneumatici possono cambiare il carattere della bici? A cosa servono le informazioni che troviamo sulle confezioni degli pneumatici?
In generale sì. Le gomme, tubeless o copertoncino, sono quei componenti che hanno un altissimo valore tecnico, influiscono in modo esponenziale sulla performance e hanno un costo inferiore se paragonati agli altri componenti della bicicletta. Comunque sì, gli pneumatici cambiano ed influiscono sul carattere della bici. Basti pensare ad una Strade Bianche. Se montiamo un Pirelli Cinturato, per rimanere in casa Pirelli su una bici che nasce aero, otterremo una bici che si spinge verso un segmento endurance, o comunque si avvicina molto a quella fascia.
Nascono per sfruttare a pieno le potenzialità delle coperture, a prescindere dalla categoria e sono uno strumento di comunicazione. Non in ultimo sono il primo punto di contatto educativo tra Pirelli e l’acquirente. Servono anche per fare un primo confronto tra diversi prodotti. Tecnicamente dobbiamo immaginare gli pneumatici come degli indumenti, anche le gomme da bici sono fatte di tessuti. Più si tirano e si dilatano, maggiori sono le probabilità di sgualcirli e far perdere le caratteristiche originali. I numeri, le informazioni e le note che mettiamo sulle confezioni sono utili per sfruttare le potenzialità delle gomme ed eventuali binomi con ruote diverse, con canali interni, pressioni e condizioni meteo che cambiano. E poi c’è la sicurezza.
Sicurezza?
Ogni informazione non solo mira a far ottenere il meglio, ma a considerare anche aspetti della sicurezza, non banali. Il primo esempio è legato alle pressioni ottimali consigliate che, sono sempre il miglior compromesso tra la scorrevolezza, impronta a terra e grip, dove entra in gioco il comfort quando si tratta di pneumatici meno estremizzati. Pirelli fornisce anche il valore dell’altezza, fondamentale per capire a priori se quello pneumatico può interferire con il telaio.
Nell’ottica della piena sfruttabilità degli pneumatici, quanto conta il binomio con le ruote?
E’ fondamentale. In generale la tendenza è quella di ricercare set-up aerodinamici, questo fattore comporta anche un irrigidimento delle spalle delle gomme, per via di pneumatici sempre più “dritti” sulle spalle dei cerchi. Significa meno comfort e maggiore secchezza nelle risposte. Gli pneumatici che spanciano leggermente all’esterno delle ruote, sono meno efficienti in fatto di penetrazione aerodinamica, ma offrono una comodità maggiore ed in genere bici meno estremizzate.
Gomme più spanciate, significa consumo maggiore?
No, il deterioramento non è quantificabile.
Le gomme con molti intagli sul battistrada sono specifiche per il bagnato?
No. Il compito principale dei ribs, o intagli del battistrada, è di far muovere la mescola. Il movimento genera grip ed un minimo di calore. I ribs influiscono in minima parte sull’evacuazione della pioggia all’esterno dello pneumatico.
Meglio tubeless o copertoncino? A parità di sezione e categoria degli pneumatici.
Dipende da quanto si usa la bici. Se si pedala tutti i giorni o più volte in una settimana il tubeless è la soluzione indicata. Ha dei risultati comprovati e migliori. Se l’utilizzo della bici è saltuario, meglio pneumatici con camera d’aria, perché il liquido nei tubeless potrebbe seccare e creare accumuli che sbilanciano la ruota.
Si parla tanto di sostenibilità. E’ possibile far collimare concetti green ad un’industria come quella degli pneumatici?
E’ possibile. In Pirelli il tema della sostenibilità è primario. L’azienda ricerca tantissimo su nuove possibilità bio-base, su nuovi materiali a base riciclata o provenienti da fonti naturali. Ovviamente sfruttiamo il vantaggio di mutuare/ereditare alcune ricerche dell’automotive Pirelli.
I sostenibili sono meglio o peggio?
I materiali sostenibili si dividono principalmente tra riciclati e da fonte naturale. La materia prima riciclata può essere peggiore perché degrada più in fretta. E’ sempre necessario contestualizzare il tutto, perché troviamo degli pneumatici a base riciclata con prestazioni ottimali. Per quanto riguarda la materia prima proveniente da fonte naturale, non di rado funziona meglio del sintetico vero e proprio.
