| 24 Giugno 2024

Cassani e l’integrazione alla Maratona dles Dolomites

Si avvicina la Maratona dles Dolomites, la perla delle granfondo italiane e forse mondiale. Pedalare alla Maratona è un evento che prima o poi un appassionato, un ciclosportivo (passateci questo termine), deve provare. 

Ma oltre ad essere una sfida bellissima e inebriante, la Maratona dles Dolomites è anche dura e per affrontarla al meglio serve un buon allenamento e anche un’ottima gestione dell’integrazione. Integrazione che non è affatto facile, sia per gli orari mattutini (si parte alle 6,30), sia per le difficoltà tecniche del percorso, sia per la quota, che sballa sensazioni (su tutte la sete). Senza dimenticare che sempre la quota complica la respirazione, per cui masticare e respirare mentre si pedala è molto meno scontato di quanto non possa sembrare.

A darci dei consigli preziosi in merito è Davide Cassani (a sinistra nella foto di apertura), grande ex professionista, ex cittì della nazionale, commentatore Rai e uomo fidato di Enervit, uno dei brand più grandi quando appunto si parla d’integrazione. 

E proprio Enervit fornisce dettagliate strategie d’integrazione (qui quella per il medio e qui quella per il lungo), ma meglio sentire anche le parole e l’esperienza di un uomo di grande ciclismo come Cassani.

Start all’alba e alimentarsi non è cosa così scontata. Meglio partire leggeri e fornire energia durante lo sforzo (foto Sportograf)
Start all’alba e alimentarsi non è cosa così scontata. Meglio partire leggeri e fornire energia durante lo sforzo (foto Sportograf)
Davide, come vediamo anche nei pro’, il tema dell’integrazione è sempre più importante e alla Maratona dles Dolomites non può essere da meno. Come ti regoli tu?

Premetto che quest’anno non potrò esserci in quanto sarò impegnato con il Tour de France, però avendone fatte molte, posso riportare la mia esperienza. Io puntavo molto sull’integrazione liquida, pertanto partivo con due borracce piene di Isocarb C2:1PRO, la polvere di carboidrati già bilanciata di Enervit.

E bastavano?

Per me che facevo il percorso medio (110 chilometri e oltre 3.100 metri di dislivello, ndr) erano già un bel bottino. Sapevo che per almeno 60 chilometri ero tranquillo. Mi ci trovavo, e mi ci trovo, molto bene: primo perché mi piacciono, hanno un sapore gradevole, e poi perché sono facili da ingerire mentre si pedala. Terzo, cosa importantissima, Isocarb C2:1PRO non mi dà alcun problema intestinale. Ricorrevo alle malto il più possibile già quando correvo io (anni ’90), specie nelle corse di un giorno. In quelle a tappe invece mangiavo un po’ più di solido. Quindi sono abituato a questa tipologia d’integrazione.

Poi c’è anche un altro aspetto, Davide, in montagna specie con il fresco del mattino non è così facile bere e bisogna pensare anche all’idratazione.

Esatto, con Isocarb 2:1 automaticamente mi idratavo anche e contestualmente fornivo un apporto costante di energia.

Abbiamo parlato della tua strategia per il percorso medio. E chi invece fa quello lungo e ci impiega 6-7 ore? Chi va oltre questi tempi magari si ferma ai ristori e lì il discorso cambia…

In questo caso, per chi fa il lungo le cose cambiano un po’. Le borracce di Isocarb C2:1PRO servono lo stesso, ma nella prima parte di certo mandare giù anche qualche barretta che serva a fare scorta non è sbagliato. Con tante ore di sella anche qualcosa di solido è necessario.

E dove (o quando) la mangeresti?

Magari una già sul Pordoi e poi ancora qualcosa di solido sul Gardena e, meglio ancora, dopo Arabba. Lì infatti termina il tratto tecnico della discesa del secondo Campolongo, c’è qualche rettilineo che consente di togliere una mano dal manubrio e metterla nella tasca con maggior sicurezza. E poi è anche un punto ideale in vista del Passo Giau, la salita più dura. In questa fase è anche importante idratarsi in vista della seconda metà della Maratona.

Perché?

Perché una metà molto dura con Giau e Falzarego-Valparola. Mancano parecchi chilometri e tanti sono in salita. Il solo Passo Giau dura più di un’ora e mangiare in quel frangente, quando si è sotto sforzo e già stanchi, non è affatto facile, per questo bisogna regolarsi bene prima con liquidi e cibo.

E forse lì tornano ad essere vitali le malto sciolte in borraccia?

Esatto, sarebbe ideale arrivare sul Giau con una borraccia piena di Isocarb C2:1PRO così da fornire energia costante, ma senza andare in affanno ulteriore per mangiare. O anche un gel. Io a volte li sciolgo direttamente nella borraccia.

Parlando di barrette, ce n’è una tipologia in particolare che va preferita alla Maratona?

Personalmente mi regolo molto sul gusto e a me piacciono quelle con la frutta secca. Mi piacciono e non mi danno problemi intestinali. Se invece si punta di più sull’integrazione solida e si cerca qualcosa di particolare come la caffeina bisogna prestare attenzione.

Cioè?

Meglio ingerire la barretta con la caffeina nella seconda metà di gara, ma occhio alle temperature. Se dovesse fare caldo potrebbe essere più “rischioso”, in quanto la caffeina dà sì qualcosa in più, ma aumenta leggermente il rischio di crampi specie nel finale quando si è già stanchi.

Se questa è la fase di gara, prima come ti regoli, Davide?

In griglia di partenza si può prendere un Pre-Sport, tanto più alla Maratona dles Dolomites che parte molto presto. Mangiare molto alle 4 del mattino non è facile, né piacevole. In più si parte subito in salita. Quindi meglio mangiare meno a colazione e ingerire un paio il Pre Sport, uno 60′ prima del via e uno 30′.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE