| 25 Marzo 2024

Scoperta, condivisione e sfida: la bici e i consigli di Cassani

Professionista dal 1982 al 1996, Davide Cassani ha fatto praticamente tutto nella sua vita. Da dirigente sportivo a commentatore Rai, fino al ruolo di commissario tecnico della Nazionale Italiana e ora presidente del turismo della Regione Emilia Romagna. Nel frattempo Davide ha continuato ad amare la bicicletta come la primissima volta in cui ci è salito.

Per lui il ciclismo è un’autentica valvola di sfogo che lo aiuta a restare focalizzato nella sua routine fitta di impegni, oltre che rimanere in forma, praticando attività sportiva. Gli abbiamo chiesto un po’ di consigli per salire in sella – partendo dalla sua esperienza – dato che la primavera sta esplodendo e non c’è momento migliore di questo per prendere la bicicletta e cominciare a pedalare. 

Cassani fa parte dello staff di Deejay Training Center, qui con Patitucci, Linus ed Elena Casiraghi di Enervit (foto Instagram)
Cassani fa parte dello staff di Deejay Training Center, qui con Patitucci, Linus e Casiraghi di Enervit (foto Instagram)

La sicurezza prima di tutto

Quando si esce a pedalare, mantenersi in sicurezza è la prima regola. A questo contribuiscono anche le nostre scelte. Per esempio è importante ricordarsi di mettere le luci – anche in pieno giorno – specialmente quella dietro, in modo da farsi vedere meglio. 

«Il casco sempre – ricorda Cassani – e anche con l’abbigliamento possiamo aiutarci, scegliendo colori prevalentemente sgargianti. L’atteggiamento consapevole è una parte sempre molto importante dell’attività all’aria aperta. Per esempio, dopo i due incidenti che purtroppo ho avuto mentre pedalavo, ho imparato a non dare mai per scontato quello che potrebbero fare gli altri fruitori della strada. Quando arrivo ad una rotonda o ad un incrocio, rallento, controllo, guardo, cerco di capire cosa fare e contenere il possibile pericolo. Bisogna mettersi in sicurezza, questo è molto importante, ed essere vigili in ogni situazione».

L’uso del cardiofrequenzimetro aiuta a prendersi cura di se stessi (immagine Garmin)
L’uso del cardiofrequenzimetro aiuta a prendersi cura di se stessi (immagine Garmin)

L’equipaggiamento adatto

Per Cassani, il pantaloncino è il dettaglio più importante dell’abbigliamento, è necessario avere un fondello eccellente per non avere problemi al sottosella – e una buona crema se si ha la pelle particolarmente delicata.

«Un’altra cosa che non dimentico mai a casa – aggiunge – è il cardiofrequenzimetro. Negli anni ho imparato a conoscermi, ma credo sia sempre divertente capire, confrontare. Gli aspetti tecnici mi appassionano molto».

Questo strumento può essere veramente molto utile per controllare le pulsazioni – anche se non si è mai fatto un test – e tenere tutto sotto controllo, scoprendosi piano piano. 

La colazione non deve essere troppo calorica, né troppo ricca di carboidrati (depositphotos.com)
La colazione non deve essere troppo calorica, né troppo ricca di carboidrati (depositphotos.com)

Alimentazione? L’equilibrio è fondamentale

A differenza di chi pratica agonismo e deve attendere almeno un’ora prima di salire in sella, la colazione in questo caso può essere consumata anche appena prima di uscire. Cassani consiglia di non esagerare con zuccheri semplici e nemmeno con i carboidrati, cercando di aggiungere un po’ di proteine e un filo di grassi. 

«Sì alla classica fetta di pane integrale con un velo di marmellata – conferma – piuttosto che il miele. Io ultimamente, sotto la marmellata, metto anche un lieve strato di burro di arachidi che rende tutto molto più gustoso ed equilibrato. Poi cerco di abbinarci un po’ di albume oppure una fetta di prosciutto o bresaola».

Una volta saliti in sella bisognerebbe ricordarci di non stare mai più di un’ora senza mangiare – o perlomeno piluccare qualcosa. Si può scegliere tra i gel, le barrette o il classico panino. 

«Una cosa alla quale non rinuncio mai? La pausa caffè – aggiunge sorridendo – mi permette di godermi l’uscita. Specialmente in questo periodo è qualcosa di spettacolare. Ti siedi un po’ al sole, ti guardi intorno, magari incontri qualche amico, scambi due chiacchiere. Il paradiso».

Davide Cassani è il Direttore del turismo di APT Emilia Romagna (foto Instagram)
Davide Cassani è il Direttore del turismo di APT Emilia Romagna (foto Instagram)

Il segreto è la costanza

Se scegliamo di andare in bici per divertirci, è consigliabile sempre cercare di fare tutto con gradualità.

«Non si va subito all’università – spiega Cassani – si comincia dall’asilo e si intraprende un percorso. Così è il ciclismo. E’ bene iniziare con uscite di pochi chilometri per poi allungare in quantità, qualità, dislivello. Non bisogna avere fretta, altrimenti ci si scotta e si rischia di farsi male. è giusto cominciare piano, un gradino alla volta».

Il consiglio di Davide Cassani è quello di uscire almeno tre volte alla settimana o, nel caso non si abbia tempo, optare per una bella ora di rulli alla sera o alla mattina, prima o dopo il lavoro. Questo per superare il gap tra una ride del weekend e l’altra.

«Un’altra importante questione – sottolinea – è quella della fatica. Lo sforzo deve essere sano. Quando pedali bene, dosi gli sforzi e sali agile, quando sei in cima alla salita sei stanco ma soddisfatto. L’esagerazione non è mai una cosa positiva nell’attività sportiva, per goderti un’uscita non devi forzare ma sempre andare con il tuo passo, salvando la gamba e… il divertimento».

Il ciclismo è un elemento di socializzazione e insieme anche di sfida
Il ciclismo è un elemento di socializzazione e insieme anche di sfida

Tra amicizia e sfide

Cassani conferma come il suo rapporto con la bicicletta si sia evoluto molto in questi anni e ora le due ruote sono una vera valvola di sfogo.

«E’ un modo per godermi il paesaggio, curiosare. Normalmente, quando sono a casa, esco con gli amici e per questo il ciclismo è condividere una passione. Ogni tanto è anche una sfida, sano agonismo, perché non posso dimenticare di essere stato un professionista. Ma la cosa importante è cercare il benessere. Quando torno da un’uscita, mi faccio una doccia e sono un’altra persona. Ho come l’impressione che la bici non faccia bene solo ai miei muscoli e al cuore ma anche ai neuroni. Non so cosa sia esattamente, ma sui pedali sto bene».

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