Il bello del gravel, si sa, è il fatto di essere declinabile in mille modi, dai campionati del mondo UCI fino al cicloturismo più inclusivo. In provincia di Parma (e il luogo non è un caso) hanno deciso di vivere il gravel con un’accezione molto particolare, con quello che potremmo definire uno spirito “sportivo-gourmand”. Così è nata la Gravel Gourmet, un evento creato nel 2022 per far scoprire le bellezze del territorio delle Valli di Parma e contemporaneamente i prodotti della cosiddetta “Food Valley”, dove nascono alcuni dei sapori italiani più famosi ed apprezzati nel mondo: dal Prosciutto Crudo di Parma al Parmigiano Reggiano, dal Salame di Felino alla pasta fatta in casa, fino al Lambrusco e alla Malvasia (in apertura foto Edoardo Frezet).
I Musei del Cibo
«L’idea è nata nel 2020 durante una tappa dell’Appenninica MTB Stage Race», ci raccontano gli organizzatori Milena Bettocchi e Beppe Salerno. «Quell’anno siamo passati per il paese di Collecchio, e lì la sindaca ci ha proposto di creare un evento in quelle zone. Abbiamo pensato al gravel perché era l’ideale per valorizzare quel territorio collinare. E poi quando c’era da capire come caratterizzare la manifestazione, non abbiamo avuto molti dubbi e abbiamo puntato decisi sulla parte enogastronomica.
«Qui siamo infatti nel cuore della Food Valley parmigiana e proprio a Collecchio c’è il Museo del Pomodoro e quello della Pasta. A loro volta fanno parte entrambi della rete dei Musei del Cibo diffusi in tutta la Provincia. A Felino c’è il Museo del Salame, a Sala Baganza quello del vino e così via. Il primo anno abbiamo avuto più di 150 partecipanti, quest’anno siamo già arrivati a 250 che era un po’ il nostro tetto prefissato. Fin dall’inizio ci siamo detti di crescere in maniera graduale per poter organizzare tutto al meglio e rendere l’esperienza di qualità. Un po’ come lo spirito che a reso così celebri certi prodotti di qui: fare le cose fatte bene, magari più lentamente, ma fatte bene».
Due giorni, cinque percorsi, molte merende
Gli scorsi 11 e 12 maggio quindi moltissimi partecipanti arrivati da tutta Italia si sono ritrovati per la seconda edizione della Gravel Gourmet. Hanno pedalato su diversi percorsi nel territorio dell’Unione Pedemontana Parmense: un luogo magico dove la pianura del Po diventa a poco a poco Appennino.
In queste colline hanno potuto assaporare pendenze arcigne e gli splendidi paesaggi che le Valli di Parma sanno regalare, tra calanchi, colline e bellezze architettoniche, fermandosi di tanto in tanto per godere delle “merende” – così a Gravel Gourmet hanno ribattezzato i ristori – offerte da produttori, chef, e Pro Loco di quella gustosissima zona d’Italia.
Il format dell’evento si è articolato in due portate (pardon, giornate), con un primo antipasto sabato 11 maggio a cui è seguito il piatto principale domenica 12 maggio.
Il menù ciclistico della prima giornata prevedeva il ritrovo nel borgo di Collecchio, capoluogo dell’Unione Pedemontana Parmense, da cui hanno preso il via due percorsi. Il corto – 34 km con circa 400 metri di dislivello e un ristoro – e il lungo – 55 km, 800 metri di dislivello e, giustamente, due ristori.
Il pranzo della domenica
Domenica il convivio si è trasferito nello splendido scenario del giardino farnesiano di Rocca Sanvitale a Sala Baganza. Essendo giorno di festa per definizione anche il menù proposto è stato più sostanzioso con più tracciati, più chilometri, più salita e, naturalmente, più merende.
La scelta è stata tra il percorso corto di 36 km, 600 metri di dislivello e due merende. Il medio di 67 km, 1.200 metri di dislivello e tre merende. E poi il lungo, una specie di all-you-can-eat: 99 km, 1.600 metri e addirittura quattro (ma a quel punto molto meritate) merende.
Forte presenza femminile
Domenica era presente anche Pietro Franzese, cicloviaggiatore, youtuber e ambassador di Gravel Gourmet, che ci ha raccontato quali sono secondo lui le caratteristiche vincenti di questo format:
«La cosa bella è il mood rilassato che si trova qui – spiega – lontanissimo dallo spirito agonistico che c’è altrove. E’ una manifestazione in cui anche una persona alle prime armi e che magari non ha il kit all’ultimo grido si sente a casa. Si pedala e si fa fatica. E’ gravel vero ma non spinto all’estremo, sono tutti percorsi fattibili con un allenamento medio.
«Ci si diverte, si scopre un territorio bellissimo e in più le merende sono davvero studiate bene, l’appellativo “gourmet” corrisponde perfettamente alle aspettative. Un’altra cosa che ho notato è la grande presenza femminile rispetto alla media del mondo gravel, e credo che questo sia proprio dovuto all’ambiente molto rilassato che si trova qui».
Tortelli prima di ripartire
Finita la scorpacciata di chilometri e leccornie, gli iscritti alla seconda edizione di Gravel Gourmet sono tornati al giardino di Rocca Sanvitale, dove ad aspettarli hanno trovato una band locale che ha proposto musica anni ‘80 e ‘90 per allietare le orecchie, l’esibizione di una scuola di danza per allietare gli occhi e naturalmente molta birra, per allietare lo spirito.
Cos’altro non poteva mancare per chiudere davvero in bellezza un evento del genere in un posto del genere? Uno stand gastronomico che ha offerto l’ultima merenda. I classici tortelli alle erbette accompagnati da una buona dose di Malvasia di Candia, per dare a tutti l’arrivederci all’edizione 2025.