| 30 Marzo 2025

Bike Experience: la Marcialonga fa irruzione nel mondo gravel

La Marcialonga allarga i suoi orizzonti e il prossimo 24 maggio proporrà la prima edizione della Bike Experience, il suo ingresso nel mondo del gravel. La prova, facente parte del circuito Gravel Maxxis che raggruppa i principali eventi italiani dedicati alla nuova bici, si stacca infatti dal profilo abituale del brand trentino, che dalla storica sfida sugli sci di fondo (la più importante al mondo insieme alla svedese Vasaloppet) si è progressivamente avventurata in altre discipline legate alla pratica sportiva all’aria aperta come la Granfondo su strada e la corsa a piedi. In ogni caso però si parlava di prove agonistiche, nella gravel no.

Latemar e Catinaccio saranno l’affascinante contorno della Bike Experience del 24 maggio
Latemar e Catinaccio saranno l’affascinante contorno della Bike Experience del 24 maggio

Una sorta di “edizione zero”

Una scelta controcorrente, che gli organizzatori trentini compiono quasi in punta di piedi, nel senso che vogliono interpretare questa prima edizione quasi come un esperimento, un’”edizione zero” per capire quale sarà il gradimento del pubblico. Una scelta ponderata a lungo, come spiega Barbara Vanzo, responsabile della comunicazione per la Marcialonga.

«Era già qualche anno che stavamo pensando a qualcosa per allargare la nostra offerta, ma non era facile. Marcialonga Cycling, la nostra Granfondo è un evento impegnativo, accoppiare qualcosa non è davvero semplicissimo anche per un’organizzazione grande come la nostra. La nostra considerazione è partita proprio dalla Granfondo su strada: molti partecipanti ci dicono che è una gara che propone un dislivello impegnativo, ma il nostro territorio è quello, non abbiamo grandi possibilità di ammorbidirlo. Allora abbiamo pensato di rivolgerci a un mercato alternativo, quello delle gravel che si stanno affermando in maniera prepotente».

Barbara Vanzo con Sergio Doliana, Matteo Rigo del comitato tecnico della Marcialonga Cycling
Barbara Vanzo con Sergio Doliana, Matteo Rigo del comitato tecnico della Marcialonga Cycling
Però rispetto a tutte le altre prove del calendario Marcialonga, nel gravel si è scelta la strada della non competitività: perché?

Bisogna innanzitutto distinguere il discorso: tutte le nostre manifestazioni partono dal concetto della partecipazione libera, scevra dall’agonismo. Certo, ci sono i campioni, soprattutto nello sci di fondo e nel running, ma quel che conta è correre, in qualsiasi forma essa sia. A noi interessa avvicinare la gente alla pratica sportiva. Nel gravel abbiamo fatto una scelta più radicale perché il movimento nasce con minori velleità agonistiche, poi solo il tempo dirà che direzione prendere.

Una scelta legata anche alla storia di questa bici, che vi ha portato anche ad aderire a un circuito dove non ci sono manifestazioni con classifica, salvo in un caso?

Sì, perché a noi piace questo suo modo di evolversi libero, senza i condizionamenti del cronometro o della posizione in classifica. La Bike Experience nasce lontana dall’esasperazione agonistica, abbracciando il concetto di pedalare tutti insieme alla scoperta del territorio, considerando che le valli di Fiemme e Fassa hanno tantissimo da offrire.

Come avete strutturato l’evento?

Non è stato semplice scegliere i due percorsi. Abbiamo pensato che dovevamo dare un’alternativa reale, proponendo due tracciati diversi non solo per la distanza, ma anche come concezione pura. Si partirà da Predazzo che è il nostro quartier generale, sfruttando anche le strutture già predisposte per la Marcialonga Cycling Craft del giorno dopo. Il via con la modalità alla francese, da Piazza Santissimi Apostoli a Predazzo, dalle 10 alle 10,30. Noi abbiamo alla fine optato per due tracciati: il Dolomiti Exploring, di 60 chilometri impegnativi, regalando viste spettacolari su Latemar, Catinaccio e Sciliar per un dislivello di 1.600 metri e portando i corridori ai 2.000 metri di altitudine. In alternativa il Nature Exploring, sempre di 60 chilometri ma più dolci, su strade sterrate e piste ciclabili, passando per boschi di larici e abeti rossi. Sui tracciati sarà possibile trovare sia rifornimenti d’acqua che punti di ricarica per le e-bike.

Sono percorsi che intersecano quelli storici delle altre vostre discipline?

Noi abbiamo cercato di costruire qualcosa di realmente alternativo, ma ci sono dei punti in comune, ad esempio quello Nature affronta la parte di ritorno sulla pista ciclabile che è la stessa attraversata dai sciatori come dai corridori. Poi proprio in questi giorni stiamo pensando a una grande sorpresa legata proprio alla commistione con gli altri tracciati, ma sarà qualcosa che si scoprirà solo… venendo a Predazzo.

Due i tracciati per la prova gravel, entrambi di 60 chilometri ma con diverse caratteristiche
Due i tracciati per la prova gravel, entrambi di 60 chilometri ma con diverse caratteristiche
La strada che avete intrapreso resterà tale anche nel futuro?

Noi siamo aperti a qualsiasi proposta ed anzi aspettiamo con molta curiosità il prossimo 4 maggio per sentire le opinioni di chi parteciperà. Nel futuro può accadere di tutto: vedremo se sarà il caso di staccare definitivamente la Bike Experience dalla Marcialonga Cycling Craft scegliendo un altro periodo, come anche se e come inserire una modalità agonistica nell’evento. E’ tutto in divenire, cerchiamo comunque di non fare il passo più lungo della gamba, per questo vogliamo iniziare con calma, come abbiamo sempre fatto…

Marcialonga Bike Experience

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