Brescia è un riferimento assoluto nel mondo delle due ruote. La Ciclovia della Cultura è solo uno dei tanti richiami che la città offre a chi ama la bicicletta, considerando le altre piste ciclabili, i bike park, la rete di percorsi esistente. Per questo Visit Brescia ha iniziato un profondo lavoro di ordinamento delle varie proposte, lanciando su komoot una ventina di itinerari dedicati al gravel, al cicloturismo su strada e alla mountain bike, per quello che è da considerare solo un primo passo.
Le proposte legate alle due ruote sono davvero tante e Visit Brescia vuole porsi come un riferimento sicuro, per andare incontro alle esigenze di ogni singolo appassionato proveniente da ogni angolo del mondo per rendere la sua vacanza davvero speciale. Con il suo presidente Eugenio Massetti siamo voluti andare al di là delle singole proposte, tutte naturalmente visibili sul sito dell’ente.
Che diffusione ha avuto il cicloturismo nella vostra provincia, soprattutto dopo il covid?
Il cicloturismo ha conosciuto uno slancio importante nella nostra provincia soprattutto a partire dal periodo post-pandemico, in linea con una tendenza nazionale e internazionale. La domanda di esperienze all’aria aperta, sicure e sostenibili ha trovato in Brescia un territorio naturalmente predisposto. Grazie alla varietà di paesaggi e alla presenza di laghi, montagne e colline, abbiamo assistito a un incremento significativo del turismo su due ruote.
E’ un mercato, quello cicloturistico, che coinvolge e interessa più gli italiani o chi viene dall’estero?
Entrambe le componenti sono oggi molto attive. Se da un lato il cicloturismo domestico ha trainato la ripresa nei primi anni post-Covid, oggi notiamo un forte interesse anche da parte dei mercati esteri, in particolare da Germania, Austria, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio, con un contributo crescente anche da Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Gli stranieri tendono a scegliere soggiorni più lunghi e itineranti, spesso combinando bici, enogastronomia e cultura. L’integrazione di percorsi digitali e contenuti multilingua ha contribuito a renderci più attrattivi verso questi pubblici.
Com’è nata l’idea di appoggiarvi a komoot per la realizzazione di itinerari per gravel ed e-bike e quanti ne avete in progetto?
L’idea è nata dalla volontà di rendere più accessibile, digitale e integrata l’offerta cicloturistica bresciana, con uno strumento semplice ed efficace per organizzare le uscite all’aria aperta. komoot ci è sembrato il partner ideale per mappare e promuovere i nostri percorsi con standard internazionali. La piattaforma di fatto unisce tecnologia intuitiva, una grande attenzione all’esperienza utente e una community attiva da cui trarre ispirazione. Oggi abbiamo realizzato e caricato online 20 itinerari “ad anello”(suddivisi tra e-bike, gravel e strada) per agevolare l’utente nella fruizione dei percorsi, ma in progetto abbiamo un‘espansione elevata in termini di offerta di percorsi in quanto il nostro territorio offre una quantità elevatissima di tracce. In questo modo valorizzeremo progressivamente tutto il territorio provinciale con una rete sempre più estesa e accessibile di percorsi dedicati.
Brescia ha sempre avuto una solida tradizione ciclistica, legata soprattutto alla mountain bike con la più alta concentrazione di eventi fra tutte le province italiane. Voi spingete più sull’offroad o c’è spazio e diffusione anche per itinerari su strada?
Senza dubbio l’offroad è il re del nostro territorio: la conformazione collinare e montuosa della provincia di Brescia si presta perfettamente alla mtb ed è da sempre il terreno ideale per eventi e percorsi tecnici, immersi nella natura. Continuiamo pertanto a valorizzare l’eccezionale tradizione offroad, soprattutto nelle aree montane e collinari come la Valle Camonica, la Valle Trompia, la Valle Sabbia e il Parco dell’Alto Garda Bresciano. Negli ultimi anni abbiamo visto tuttavia una crescita davvero significativa della community Gravel.
Come vi siete mossi in tal senso?
Sempre più persone si avvicinano a questo mondo, scoprendo che anche su strada, e soprattutto su strade bianche, il territorio bresciano ha moltissimo da offrire. Abbiamo tracciati che alternano asfalto secondario a sterrati panoramici, perfetti sia per chi si sta avvicinando ora al ciclismo che per chi cerca percorsi più lunghi e sfidanti. Questa varietà ha reso l’esperienza in sella ancora più completa e accessibile. Abbiamo investito molto anche sugli itinerari su strada, in particolare attorno al Lago di Garda, al Lago d’Iseo e nella Bassa Bresciana. La varietà del territorio consente a ogni cicloturista di trovare il percorso adatto al proprio stile, livello e desiderio di scoperta.
Quanto incide il cicloturismo sull’indotto economico complessivo?
Il cicloturismo rappresenta una componente in forte crescita nell’economia turistica bresciana. Secondo il rapporto “Viaggiare con la bici 2025” realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente dal lato della domanda la stima è di 89 milioni di presenze cicloturistiche nel 2024, oltre il 10 per cento delle presenze complessive registrate in Italia. La spesa dei turisti su due ruote nel 2024 durante la vacanza è stata di quasi 9,8 miliardi di euro (spese effettuate sul territorio, escluso il viaggio) con un deciso incremento rispetto al 2023. Nel nostro territorio, ciò si traduce in pernottamenti più lunghi, spese diffuse sul territorio e una forte destagionalizzazione. I turisti in bici privilegiano le strutture ricettive a misura di sportivo, la ristorazione tipica e le esperienze outdoor, contribuendo così a sostenere anche l’economia dei piccoli borghi e delle valli.
Nella scelta degli itinerari quali luoghi avete privilegiato da sottoporre all’attenzione dei cicloturisti? Che cos’altro c’è oltre il forte richiamo della porzione del Garda?
Oltre al Lago di Garda, che resta un’icona internazionale, abbiamo dato grande attenzione a itinerari nell’entroterra, lungo la Franciacorta, la Strada del Vino Colli dei Longobardi, la Valtenesi, la Bassa Bresciana. Abbiamo valorizzato i cammini storici e i percorsi tra arte e natura, puntando su borghi, castelli, monasteri e siti UNESCO. Interessante è anche lo sviluppo del cicloturismo in città. A Brescia, infatti, i percorsi sulle due ruote attraversano la parte storica della città con l’area archeologica romana, ad esempio, e l’attigua di Santa Giulia (ambedue Patrimonio Unesco) fino ad arrivare alle numerose aree naturali di cui Brescia è ricca, dai laghetti del Parco della Cave alla Maddalena, la “montagna” in città. Il nostro obiettivo è raccontare una provincia policentrica, dove ogni angolo ha qualcosa da offrire, anche lontano dai circuiti più battuti.
Che iniziative avete in serbo per l’estate?
Per l’estate 2025 proseguiremo il lavoro di mappatura degli itinerari cicloturistici e la produzione di nuovi contenuti foto e video, strumenti fondamentali per raccontare l’anima autentica della nostra provincia. Questo materiale sarà al centro di una campagna promozionale dedicata, pensata per valorizzare la provincia di Brescia come una boutique destination per il cicloturismo: un territorio dove la bellezza del paesaggio, l’ospitalità di qualità e la sostenibilità ambientale si incontrano per offrire un’esperienza unica a chi pedala.