Il 27 novembre scorso all’Eroica Caffè di Milano sono stati presentati 11 itinerari Komoot uniti da un’idea: pedalare in città, attorno alla città, partendo dalla città. Un modo per riappropriarsi del gusto di partire in bici direttamente da casa, anche se si abita in una metropoli.
I percorsi, divisi tra road e gravel, possono essere un modo per scappare dalla città o per esplorarla in maniera diversa. Cosi come possono essere un ottimo vademecum per chi non conosce Milano e vuole avere un’arma in più per godersela dalla prospettiva diversa. Alla serata erano presenti il responsabile di Komoot Italia Andrea Girlanda e Francesco “Frank” Lotta, voce di Radio DJ e viaggiatore in bicicletta. Ne abbiamo parlato con Girlanda, per farci raccontare più nel dettaglio questa bella iniziativa.

Andrea, ci racconti la genesi di questa bell’idea?
Si parla sempre di viaggi lontani, ma poi la realtà è che la maggior parte di noi vive in città e dobbiamo trovare un modo per vivere anche la quotidianità. Con questa iniziativa abbiamo voluto dare spazio al ciclismo urbano. Così con Eroica Caffè abbiamo pensato a due raccolte di percorsi, uno dedicato alla strada e uno al gravel. Un modo anche per dare degli spunti a chi magari è di passaggio a Milano e non conosce le strade, ma non solo.
Come avete scelto i percorsi?
Eroica Caffè ha pensato alle tracce e poi le abbiamo selezionate assieme. Sono giri abbastanza conosciuti, per le persone che magari non sono di Milano e vogliono scoprire quali percorsi facciano i local. Però possono essere utile anche per chi è della zona e per vari motivi è abituato a pedalare solo lontano dalla città. Un’occasione per esplorare le strade vicino casa, un po’ come succedeva durante la pandemia quando non si poteva uscire dal comune. Partire e arrivare all’interno della città, ma comunque avendo a disposizione dei bei percorsi.
Abbiamo visto che tutti partono dal centro. Dove si sviluppano?
Un po’ in ogni direzione. Alcuni puntano verso nord su strade secondarie, come quello chiamato Super Brianza, 133 km fino a Lecco a ritorno. Altri seguono i navigli, verso est o verso ovest, in mezzo all’aperta campagna, e variano tra i 50 e i 90 km. Poi abbiamo inserito anche delle tracce che restano all’interno della città, meno di 20 km per avere un altro sguardo su Milano.
Si è parlato di una raccolta di itinerari da gravel e una da strada. Quante sono in tutto le tracce?
Undici, sei dedicate al gravel e cinque alla strada. Volevamo dare più scelta possibile alle persone. E se è vero che a Milano non si può avere granché per la mtb, per il resto invece abbiamo molte possibilità. Abbiamo scelto di inserire un percorso in più per il gravel perché appena fuori dalla città c’è subito tanta campagna. Tante strade che fanno i trattori e i mezzi agricoli, strade bianche di molti tipi, tutte fuori dal traffico. Magari non c’è il dislivello, ma la sicurezza è garantita.
Perché pedalare fuori dal traffico è un’esigenza sempre più sentita…
Sappiamo bene che ora si sta diffondendo sempre di più quest’idea di ciclismo più lento e lontano dall’asfalto. Una volta si andava molto sulle provinciali, sia per svago che anche per allenarsi, ma con l’avvento del gravel moltissimi si stanno cambiando mentalità
Frank Lotta che ruolo ha avuto in tutto questo?
Durante la serata di presentazione ha raccontato la sua esperienza, visto che negli ultimi anni ha iniziato a viaggiare in bici. Ha parlato del rapporto con Milano vista dalle due ruote, di come pedala in città per testare i materiali per preparare i viaggi. Come dicevamo poco fa prima anche lui faceva per lo più strada, ora invece si è buttato molto più sul gravel, grazie al quale ha riscoperto Milano e la natura, senza doversi spostarsi fuori città con altri mezzi.
Ci ricordi dove si possono consultare (e magari scaricare) questi percorsi?
Sul profilo Komoot di Eroica Caffè, nella sezione “Personal Collections”. Ma non solo. Sono stati stampati e si possono trovare fisicamente nel locale. Ci sono due mappe, una per la raccolta gravel e una per quella strada, con un QR code dove scaricare i file gpx. In questo modo chi passa di là può prendere ispirazione e partire direttamente da lì. Anche perché Eroica Caffè è molto vicino alla stazione Centrale, quindi è un punto strategico, molto comodo anche per chi viene da fuori. Si può arrivare in treno, andare a fare colazione e poi partire.
Andrea, siamo arrivati alla fine. Qual è il tuo percorso preferito?
Quello che abbiamo chiamato Duck Patrol. Si sviluppa verso sud-ovest, in aperta campagna. Si arriva fino al Ticino, dove ci sono dei fuoristrada molto belli e un po’ tecnici, poi si torna per il naviglio Pavese, che per me è casa. Mi piace perché dopo pochissimo si è in mezzo alla natura e fino alla fine non sembra di essere vicino ad una grande città con quasi un milione e mezzo di abitanti. È uno dei miei giri in bici preferiti in generale, e davvero una bella sintesi di tutto questo progetto.