GF Alpi del Mare 2025 (foto Lume Studios)GF Alpi del Mare 2025 (foto Lume Studios)

| 23 Settembre 2025

La GF Alpi del Mare: territorio, festa e divertimento per tutti i gusti

Domenica scorsa, il 21 settembre, si è svolta la prima edizione della GF Alpi del Mare. L’evento ciclistico e cicloturistico realizzato a Mondovì che ha portato per tre giorni la bici e lo sport al centro della vita di questa parte del Piemonte. 

«Questa edizione della GF Alpi del Mare la definirei come la numero zero – dice con un sorriso Flavio Borgna, membro di EPT (Enti, Persone e Territorio) – nonostante quella che si è svolta nello scorso fine settimana sia stata un successo. E’ stata una Gran Fondo fantastica, in controtendenza a quella che è la situazione attuale di questo tipo di eventi, che sembrano essere in via d’estinzione. La vera differenza è che nella GF Alpi del Mare la Gran Fondo è l’ultimo tassello».

Cosa è venuto prima?

Tante idee che siamo riusciti a realizzare e che hanno fatto in modo di avere un fine settimana ricco di attività adatte a tutti: dal pedalatore, all’amatore, alle famiglie e ai semplici curiosi. La Gran Fondo era un evento tra i vari eventi proposti. 

Sui tre giorni come vi siete concentrati nel distribuire gli eventi?

Siamo partiti venerdì con una music run, una cosa semplice magari ma che ha permesso a tanti di godersi i luoghi della manifestazione con uno sguardo diverso. Era una corsa non competitiva di cinque chilometri aperta a tutti, io l’ho fatta insieme a mia figlia di 14 anni. Abbiamo contato un migliaio di partecipanti solo per la music run. Inoltre ci siamo concentrati sul regalare qualcosa di bello per tutti. 

In che senso?

Ad esempio abbiamo organizzato anche due concerti, uno il venerdì sera e l’altro il sabato. La cosa bella è l’affluenza delle persone del luogo. Ci saranno state 2.000 persone al concerto di sabato sera e solo una parte di questi ha poi pedalato il giorno dopo, anche perché chi fa la Gran Fondo il giorno prima non rimane in giro fino all’una di notte. O almeno non tutti. 

Il sabato cosa avete organizzato?

A parte il concerto la sera niente di particolare. Abbiamo dedicato la giornata all’accoglienza dei ciclisti e delle loro famiglie. C’è stata la consegna dei pettorali e nel villaggio c’erano gli stand aperti. Anche da questo punto di vista abbiamo avuto piacevoli sorprese. 

In che senso?

Siamo partiti con 30 stand e siamo arrivati a 90. E non c’erano solo espositori legati al ciclismo, ma erano presenti anche tante attività locali. In tre giorni avremo accolto quasi 10.000 persone, di cui 2.350 che hanno pedalato con noi la domenica. Guardando questo successo mi sono posto delle domande.

Quali?

Che se avessimo fatto solamente la Gran Fondo in stile “classico” avremmo avuto un terzo degli iscritti. Anche perché 800 dei 2.350 iscritti hanno pedalato sulle strade della cicloturistica. Questo vuol dire che tanti partecipanti sono venuti per godersi la parte ludica della GF Alpi del Mare. Infatti per essere una Gran Fondo abbiamo anche proposto dei ristori diversi, dove c’erano i prodotti del territorio. 

Ad esempio? 

Partiamo con il dire che i due percorsi, quello della Gran Fondo e quello della pedalata cicloturistica, erano distinti. Si incontravano solamente al ristoro di Murazzano e nel chilometro finale. Proprio a quel ristoro abbiamo portato tutto quello che di tipico c’è in queste zone: salumi, formaggi ma anche nocciole e cioccolato. Oltre un assaggio di vino. 

Parliamo dei percorsi…

Ci siamo concentrati sul disegnare qualcosa che potesse essere alla portata un po’ di tutti. Il percorso della Gran Fondo era di cento chilometri con mille metri di dislivello, poi l’arrivo iconico di Mondovì con la salita finale che porta nel centro della città è qualcosa di iconico. Alla fine credo che l’aver portato un evento nuovo in un territorio meno conosciuto rispetto al resto della regione ci abbia permesso di radunare tanti curiosi e appassionati

Valorizzando quello che di bello c’è.

Il ciclismo, e la bici in generale sono capaci di creare valore materiale ma anche immateriale. Ci sono emozioni che difficilmente ripaghi, sono cose che ti rimangono dentro e danno valore a quello che hai fatto. E noi siamo felici di questo, c’è sempre da migliorare qualcosa ma ci sarà il tempo e il modo. Ora ci godiamo il bello che c’è stato.

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