| 9 Settembre 2025

Il grande anello del Tagliamento, itinerario perfetto per l’autunno 

Il Friuli Venezia Giulia continua la sua conquista del mondo del cicloturismo e noi continuiamo a fare il possibile per spalleggiarlo. Questa volta raccontiamo un percorso ad anello che ha come protagonista assoluto un fiume, ma non un fiume qualsiasi, bensì il più importante della Regione: il Tagliamento.

L’itinerario segue il fiume da Gemona fino alla foce in una lunga corsa attraverso la pianura friulana tra argini, borghi e campagne. E’ lungo in tutto 225 km con 550 metri di dislivello, quindi poco impegnativo dal punto di vista altimetrico e perfetto da percorrere anche nelle belle giornate di inizio autunno. Essendo un anello l’itinerario si può iniziare un po’ dove si vuole, ma il consiglio è quello di partire (e arrivare) o da Gemona del Friuli o da Lignano Sabbiadoro, i due punti estremi del percorso. Entrambe le località sono comodamente raggiungibili in treno.

Andata lungo la sponda sinistra

L’anello di cui parliamo è la sintesi tra due percorsi, la Ciclovia del Tagliamento FGV6 sulla sponda destra e la sua variante FGV6/a, sulla sponda sinistra. Per il percorso di andata da Gemona a Lignano Sabbiadoro (105 chilometri) prendiamo in considerazione quest’ultima, dedicata al gravel, anche se nulla vieta di percorrere il percorso in senso opposto. I primi 30 chilometri sono gli unici con qualche breve saliscendi passando prima da Osoppo con la sua fortezza e poi da San Daniele del Friuli. Qui ci si può già godere una sosta a base del famoso prosciutto e, perché no, di un bicchiere di DOC Friuli-Grave prodotto nella pianura che costeggia il fiume. 

Dopo San Daniele è tutto un leggero falsopiano a scendere che attraversa la campagna e gli argini, tra piccoli paesi con le case costruite con i sassi raccolti nel letto del Tagliamento. A Codroipo, dopo 58 chilometri dalla partenza, possono valere la pena due brevi deviazioni dalla traccia. Una per visitare il Parco Naturale delle Risorgive, un habitat molto particolare in cui le acque sorgive creano una grande varietà di piante e fiori. L’altra, vicinissima al Parco, per visitare Villa Manin a Passariano, una straordinaria residenza settecentesca immersa in un parco con alberi monumentali. Il tragitto continua poi, sempre in pianura, fino a Latisana, da dove si percorrono gli ultimi 20 chilometri lungo gli argini del Tagliamento fino alle spiagge di Lignano Sabbiadoro.

Ritorno lungo la sponda destra

Se l’andata era più dedicata agli amanti del gravel, il ritorno si basa sulla Ciclovia del Tagliamento, per lo più su strade secondarie ma asfaltate. Dalla foce del fiume a Lignano Sabbiadoro si risale in pianura verso San Michele al Tagliamento, San Giorgio al Tagliamento, San Vito al Tagliamento, e dopo tutti i santi del grande fiume si arriva a Casarsa della Delizia, il paese natale di Pasolini. Qui vale la pena fare una sosta per visitare la tomba dello scrittore e regista che se ne sta sotto un bell’albero di alloro, la pianta dei poeti (e poi nei cimiteri, si sa, si trova sempre una fontana dove riempire le borracce).

Dopo Casarsa la traccia continua sempre in pianura verso nord passando per Valvasone con il suo castello e poi Spilimbergo, la città dei mosaici. L’ultima parte presenta qualche saliscendi, ma brevi e pedalabili, che portano a Peonis, frazione di Trasaghis, dove è quasi d’obbligo fermarsi al monumento dedicato ad Ottavio Bottecchia, il primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924. Da qui in breve si torna a Gemona, al termine di una tappa di 120 chilometri, dal mare ai piedi delle montagne carniche, all’ombra del più grande fiume del Friuli Venezia Giulia.

TurismoFGV

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