Alcuni giorni fa una bellissima giornata vissuta all’interno degli stabilimenti della Lombardo Bikes a Buseto Palizzolo (TP) si è conclusa con un’affascinante pedalata attraverso il Parco Ciclistico del Monte Cofano e molti dei presenti sono rimasti letteralmente affascinati dalla bellezza del territorio. Ma quel che ha colpito di più è proprio il fatto di aver pedalato in un ambiente naturale “consacrato” alle due ruote, cosa che non capita molto spesso neanche al Nord.


Tanti gioielli nascosti al suo interno
Era giusto cercare di saperne un po’ di più e in questo ci è venuto incontro Giovanni Noto, responsabile del team Cofano Bikers: «Il parco nasce dall’idea di valorizzare i percorsi che abbiamo nel territorio di Custonaci, che dove fra l’altro da quattro anni organizziamo una granfondo in mountain bike. In questo modo si valorizzano le bellezze architettoniche del borgo e del territorio. Nel parco sono disegnati tre percorsi principali, di diversa lunghezza e difficoltà. C’è un percorso verde che è quello più semplice, di circa 23 chilometri, un percorso arancione di 34 chilometri e il tracciato più difficile, quello rosso che è di circa 42 chilometri. La granfondo un po’ lo ricalca, ma passa anche per stradine private che nel corso dell’anno sono interdette alle due ruote».
In che misura il parco convive con Custonaci? «La città e il territorio sono fortemente legati a questi percorsi. Si passa ad esempio dalla Grotta Mangiapane, che è uno dei siti più importanti che c’è a Custonaci, ma altri bellissimi approdi sono il centro storico come anche il Parco di Cerriolo. Si costeggia la riserva di Monte Cofano, al cui interno le bici non possono entrare per regolamento. perché dal regolamento dentro la riserva di Monte cofano non si può. E poi si va nel nei percorsi del Monte Sparagio che è il più alto qui della provincia di Trapani, toccando gli 800 metri di altitudine mentre nel percorso arancione, quello medio, c’è il bellissimo attraversamento delle cave di marmo di Custonaci. I tre percorsi permettono di divertirsi in mountain bike e anche in gravel, soprattutto per i primi due, ma anche di visitare i luoghi più caratteristici di Custonaci».


Una forte spinta nel cicloturismo
Questo parco viene promosso adeguatamente? «Il parco nasce innanzitutto perché abbiamo notato che negli ultimi anni è molto aumentato nella nostra provincia il cicloturismo. Insieme all’amministrazione comunale è realizzato e gestito con i fondi della democrazia partecipata che ogni anno mette a disposizione dei cittadini attraverso dei fondi regionali. Questi servono a promuoverlo attraverso servizi televisivi, articoli e a febbraio ci sarà una vasta opera di promozione alla BIT come anche alla Fiera del Cicloturismo, grazie anche alla collaborazione con la Lombardo Bikes che ci ha messo a disposizione anche delle mountain bike da poter noleggiare a chi viene nel territorio di Custonaci e non si è portato dietro la bici».
Quanta gente viene nel corso dell’anno a pedalare nel parco? «Quantificare non è facile. Lo abbiamo inaugurato a giugno e possiamo dire che vediamo giornalmente attraversare dei biker che si fanno questo giro o che ci mandano delle foto. La Granfondo è un ottimo canale: abbiamo avuto diversi contatti da diverse associazioni di mountain bike o ciclistiche siciliane che sono venute nei weekend a percorrere i sentieri del parco. Magari c’è stato un loro atleta che è venuto a gareggiare e poi loro si sono organizzati per venire a visitare il parco. Questo rappresenta il perfetto connubio fra sport e cicloturismo».


Un Parco aperto tutto l’anno
C’è movimento anche nei mesi freddi, quelli solitamente dove l’attività diminuisce considerando la mitezza del clima locale? «In estate magari c’è meno affluenza perché comunque fa molto caldo, ma in autunno c’è stato molto movimento, perché girano molti cicloturisti soprattutto nel fine settimana».
Custonaci si è molto distinta anche nel panorama provinciale e regionale come piccolo borgo fortemente ciclistico…: «Sì, perché l’amministrazione attualmente sta puntando molto sul turismo sostenibile, perché la cittadina si presta molto. Infatti non sta puntando solo sul ciclismo, questo Parco Ciclistico è molto frequentato anche dai camminatori che oltre a fare il giro nella Riserva Monte Cofano, possono usufruire anche dei percorsi ciclistici».


Prezzi abbordabili per una vacanza diversa
Su questo turismo e c’è anche un lavoro di contorno, ossia luoghi per dormire, per mangiare, insomma tutto quello che riguarda il turismo? «Sì, noi abbiamo stampato tutta una serie di volantini e abbiamo coinvolto le strutture ricettive, quelle più grandi, che possono proporre dei pacchetti dedicati soprattutto nel periodo di bassa stagione. Questo territorio può diventare una valida alternativa, in autunno come a fine inverno o inizio primavera ad altre località anche extranazionali, grazie anche a prezzi assolutamente competitivi. Perché trovano un clima ideale. Poi nel parco ci sono due bar-à-ristoranti che sono ben visibili e li abbiamo anche inseriti nel sito, nella descrizione del parco dove si può andare a pranzare e cenare e che abbiamo definito “bike friendly” perché sono l’ideale per una sosta più o meno lunga a qualsiasi ora».







