| 21 Maggio 2025

Montegallo Bike Tour: scorre vita sulle mulattiere dei Sibillini

Pedalare per rinascere e per mantenere viva l’area dei Sibillini, colpita dal terremoto del 2016. E’ questo l’obiettivo che, fin dalla nascita, si sono posti i ragazzi che organizzano il Montegallo Bike Tour.

Il 27 luglio 2025, perciò, si terrà l’ottava edizione di questa cicloturistica che lo scorso anno ha visto al via ben 340 partecipanti. Non è una gara, ma una pedalata ecologica tra le frazioni sparse ai piedi del Monte Vettore, aperta a tutti: mtb tradizionali, e-bike e famiglie con bambini, che potranno cimentarsi su tre percorsi da 20, 32 e 40 chilometri, con dislivelli che vanno dai 600 ai 1.500 metri.

L’evento, organizzato dall’associazione Montegallo Bike Tour, è frutto della passione di Fabio Gentili, giovane originario di queste montagne, che dopo il terremoto ha deciso di impegnarsi per ridare vita a un territorio ferito.

«Non è un paese, è un insieme di frazioni», spiega Fabio, riferendosi a Montegallo, Comune sparso tra ben 23 frazioni, da Balzo a Uscerno, da Fonditore a Vallorsara. Luoghi dove le strade asfaltate sono poche, ma dove resiste una rete di antiche mulattiere, recuperate proprio grazie a questa manifestazione.

Alle spalle il Vettore, la più alta cima dei Sibillini con i suoi 2.476 metri
Alle spalle il Vettore, la più alta cima dei Sibillini con i suoi 2.476 metri

Sotto l’occhio del Vettore

L’80% del percorso si snoda su sterrati e sentieri, immersi in castagneti, faggeti e pinete, con rare esposizioni al sole. Il tratto più spettacolare è quello che passa sotto il Monte Vettore, nel punto panoramico di Santa Maria in Pantano, dove si apre la vista sui canaloni delle valanghe e su piccole cascate. Qui il percorso si interseca con il Sentiero del Grande Anello dei Sibillini, regalando ai ciclisti un’esperienza unica tra natura selvaggia e storia.

«Qualche anno fa un paio di ragazzi parteciparono anche con la gravel – precisa Fabio – ma erano capaci di portare la bici perché qualche punto è abbastanza tecnico».

Si pedala nel verde di Santa Maria in Pantano (foto Alessio Mancini)
Si pedala nel verde di Santa Maria in Pantano (foto Alessio Mancini)

Cocomeri e arrosticini

La giornata è anche un’occasione per scoprire la cultura locale. Lungo il percorso, quattro ristori offrono specialità preparate dalle signore del posto: pizze rustiche, ciambelloni… Persino cocomeri refrigerati nell’acqua di sorgente sempre in quel di Santa Maria in Pantano, dove una chiesa settecentesca crollata ricorda la ferita del terremoto.

«Ad appena 2 km dell’arrivo daremo gli arrosticini per lo sprint finale – scherza Fabio – mentre al traguardo, nella pineta, ad attendere i partecipanti c’è un pasta party con dj, birra, olive fritte e premiazioni»

Cocomeri in fresco in uno dei quattro ristori sul percorso. Una sosta rigenerante…
Cocomeri in fresco in uno dei quattro ristori sul percorso. Una sosta rigenerante…

Le case inagibili

«Siamo andati avanti proprio per questo», conclude Fabio. «Dopo il terremoto, a Montegallo è rimasto agibile forse il 10-20% delle case. Con questa manifestazione vogliamo far conoscere i nostri luoghi e riportare un po’ di turismo. Ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi che ci danno una mano e le 85 persone che saranno presenti la domenica: parenti, amici, paesani… Tutta la comunità si mobilita, anche chi non pedala. Anzi, penso che ad 85 persone appassionate di bici a Montegallo non ci arriviamo proprio!».

Per chi vuole coniugare sport, natura e solidarietà, il Montegallo Bike Tour è, dunque, più di un evento: è un viaggio nel cuore dei Sibillini, dove ogni pedalata aiuta a scrivere un futuro per queste terre.

Montegallo Bike Tour

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