| 9 Marzo 2024

Pedalando con Hasekura: il samurai che marciò su Roma

Provate ad immaginare un samurai giapponese, di nome Hasekura, che parte dal Paese del Sol Levante e fa il giro del mondo per arrivare fino a Roma. La storia che state per leggere è incredibile e avvincente già di per sé. Ma se a tutto questo aggiungete che Hasekura è arrivato a Roma nel 1615, dinanzi a Papa Paolo V, dopo anni di viaggi, tutto diventa ancora più interessante. 

La tappa finale del viaggio di Hasekura inizia a Civitavecchia, dove attracca per andare in udienza dal Pontefice, e termina a Roma. Questi chilometri, percorsi tutti sulla vecchia via Aurelia, sono stati ripresi dall’Associazione Variante Cimina della Via Francigena e messi a disposizione di pedalatori e camminatori. Un percorso di 130 chilometri che conduce da Civitavecchia fino a Città del Vaticano

Il cammino italiano di Hasekura parte dal litorale laziale, precisamente da Civitavecchia
Il cammino italiano di Hasekura parte dal litorale laziale, precisamente da Civitavecchia

Dal Giappone al Messico

A farci da guida e cicerone, per raccontare l’avventura del samurai Hasekura, c’è Giuliano Santoboni, uno dei membri dell’Associazione. 

«La storia di Hasekura – ci racconta – è particolare e unica, in particolar modo se si pensa all’epoca in cui si è svolta. Nel 1600 l’imperatore del Giappone aveva intenzione di allargare il mercato estero ed era intenzionato a intraprendere delle relazioni commerciali con il Messico e l’Europa. Il Messico, all’epoca possedimento spagnolo, era stato scoperto da poco ed era una terra ricca di opportunità. La carovana che si mette in moto è composta da 120 persone, al capo dei quali c’è Hasekura. Una volta arrivati dal viceré messicano, ottengono il via libera per gli scambi commerciali. Ma Gaspar de Zuniiga y Acevedo (il viceré, ndr) ha bisogno del consenso del Sovrano spagnolo, quindi Hasekura e il suo seguito sono costretti ad attraversare il Messico per imbarcarsi verso l’Europa».

L’impronta spagnola e il viaggio a Roma

E se prima Hasekura ha solcato e attraversato l’Oceano Pacifico, ora è il momento di navigare lungo l’Oceano Atlantico, in direzione della Spagna. 

«Dopo anni, rispetto alla partenza dal Giappone – continua a raccontare Santoboni – il samurai e i suoi uomini arrivano in Spagna, a Siviglia. Ci rimangono per mesi, tant’è che in un paesino intorno a Siviglia il cognome più diffuso è Japon (Giappone in spagnolo, ndr), a dimostrazione dell’influenza portata dai nostri viaggiatori. Anche il Re di Spagna, Filippo II, acconsente allo scambio commerciale, ma chiede a Hasekura e ai giapponesi un ultimo sforzo: quello di convertirsi al cristianesimo. I nostri viaggiatori sono costretti dunque a partire alla volta di Roma e lo fanno dal porto di Barcellona, in direzione di Civitavecchia. Rimangono lì fino a quando Papa Paolo V concede loro udienza e infine camminano verso il Quirinale (il Papa all’epoca risiedeva proprio lì, ndr).

«Il Papa vuole vederci chiaro – dice concludendo il racconto – e decide di spedire dei gesuiti a evangelizzare il Giappone. Partiranno in 26, che si uniranno ai 120 giapponesi. Il problema è che nel corso degli anni l’Imperatore giapponese è cambiato e il nuovo sovrano non è più disposto ad aprire a nuovi scambi commerciali. Quindi, una volta arrivati in Giappone, i preti vengono uccisi tutti. Per questo il nostro percorso si chiama: Cammino di Hasekura e dei martiri giapponesi».

Il percorso ciclabile che si snoda da Civitavecchia a Città del Vaticano è tutto su strade secondarie e di campagna
Il percorso ciclabile che si snoda da Civitavecchia a Città del Vaticano è tutto su strade secondarie e di campagna

Il percorso moderno

Per celebrare una storia infinita che ha la sua conclusione nel nostro Paese, è nato il progetto di ripercorrere le tappe fatte dal Samurai in Italia, tra Civitavecchia e Roma.

«Seguire l’itinerario originale – spiega Santoboni – era impossibile, visto che si è svolto sulla via Aurelia. Così abbiamo deciso di passare per strade secondarie, di campagna principalmente. Da Civitavecchia si arriva al Castello di Santa Severa, dove Hasekura ha soggiornato per qualche giorno. La seconda tappa è quella di Palidoro. Il percorso è in continua evoluzione, quindi potrebbero esserci piccole modifiche. Una delle zone più belle che si attraversano è quella di Cerveteri, con delle cascate naturali fantastiche.

«L’entrata a Roma avviene attraverso delle ciclabili – conclude – e si arriva al lungo Tevere, sull’argine sinistro se si guarda verso Nord. Il percorso poi continua in città fino all’ingresso a Città del Vaticano».

Cammino di Hasekura

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