Parlando di uva, vino e cantine, le domande sono spesso le stesse: l’uva è da evitare perché fa ingrassare? Consumare uva e vino è la stessa cosa? E’ vero che entrambi hanno potere antinfiammatorio? Vediamo insieme le caratteristiche dell’uva per rispondere chiaramente a questi dubbi comuni.
Meglio dopo l’allenamento
Dal punto di vista nutrizionale l’uva è ricca di zuccheri, in ugual proporzione tra glucosio e fruttosio. Contiene anche acqua, con circa 60-70 kcal per 100 grammi, pari a 15-20 acini a seconda della varietà. Una porzione normale quindi non vi porterà ad ingrassare, ma sarà eventualmente l’eccesso a farlo. L’uva contiene inoltre fibre, vitamine (soprattutto C e K) e minerali come il potassio e il rame. E’ ricca di antiossidanti, come il famoso resveratrolo e le antocianine, responsabili della colorazione scura dell’uva nera.
Questi composti si concentrano infatti principalmente nella buccia, ma si trovano anche nella polpa e nei semi. Per questo all’uva si riconoscono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Si stanno ancora valutando invece altri possibili benefici che apporterebbe alla circolazione e nella regolazione dei livelli glicemici. Tuttavia bisogna tenere conto che spesso gli studi valutano queste funzionalità a seguito di un protocollo di integrazione di antiossidanti, isolati dal frutto. Ed essi sono quindi molto più concentrati e facilmente assimilabili rispetto al consumo attraverso il frutto tal quale.
Infine le si riconosce anche un effetto lassativo naturale, utile in caso di stipsi, ma sconsigliabile prima dell’attività fisica. Pertanto è preferibile inserire una porzione di uva nel post allenamento, per reintegrare gli zuccheri consumati, fornendo anche un alimento con potenziale depurativo ed antiinfiammatorio.
Varie qualità di uva
Esistono varietà per tutti i gusti, da quelle con l’acino grosso e ricco di polpa, a quelle più croccanti e leggermente aspre, senza dimenticare quelle tanto dolci da sembrare caramelline. Sono oltre 10.000 le varietà di viti, tra quelle bianche e quelle nere, selezionate dall’uomo sin dai tempi antichi per ottenere l’acino più adatto alla vinificazione o al consumo a tavola.
La differenza principale tra queste si individua nella pruina. E’ una sottile patina cerosa che ricopre ogni acino con la funzione di proteggere il frutto dalla disidratazione. Su di essa si accumulano i lieviti naturali, essenziali per la fermentazione alcolica, e quindi indispensabile per l’uva destinata alla vinificazione. Quella da tavola è coltivata invece per essere gustata al meglio delle sue qualità organolettiche. E’ dolce, succosa e con acini grandi e polposi, senza la parte fibrosa della buccia spessa che tende a restare tra i denti.
Ovviamente consumare vino non è la stessa cosa che mangiare uva. Gli effetti dell’alcol nel vino vanificano molti dei benefici riconosciuti al frutto fresco. Inoltre gli antiossidanti che apporta un calice di vino sono irrilevanti per la nostra salute, quindi non rinunciate ad una sana porzione di frutta fresca.
Il vino è un’altra cosa
Come sportivi è importante anche sapere che, senza esagerare per evitare problemi intestinali, l’uva passa o sultanina può essere inserita sia nel rifornimento per gli allenamenti lunghi in bicicletta che aggiunta allo yogurt a colazione prima dell’attività fisica. L’uva passa apporta infatti quattro volte le calorie dell’uva fresca, con una più alta concentrazione di antiossidanti e di minerali. Essendo privata dell’acqua, fornisce una buona quantità di energia per sostenere lo sforzo fisico.
Nonostante la speranza viva sempre negli amanti del vino, gli effetti benefici decantati anche recentemente sul resveratrolo contenuto nel vino rosso sono rilevanti a una condizione. Vale a dire che questo polifenolo sia assunto sotto forma di integratore a concentrazioni ben più alte di quelle presenti nel vino. Pertanto per il vostro benessere preferite il consumo di uva fresca, sfruttando la stagionalità di questo frutto. E mantenete il vino come piccolo vizio da concedervi con opportuna moderazione.