Per la seconda edizione del circuito CicloTour MTB CSI del Centro Italia ci sono tutti i presupposti di una stagione importante. Se nel 2024, all’esordio, sono state 6 le prove in calendario, quest’anno le cicloturistiche non competitive, da maggio a novembre, saranno 11. E non è escluso che non se ne aggiunga qualcuna, come ci racconta uno dei referenti del circuito, Gianfranco Di Vito.
«Visto il successo dell’anno scorso siamo passati dal dover cercare società che organizzassero prove per questo circuito a società che ci chiedevano di entrare – spiega – Questo è il periodo delle affiliazioni (hanno iniziato da novembre, ndr), stiamo registrando un loro aumento e si stanno unendo al Centro Sportivo Italiano società importanti».
Sicurezza al primo posto
Il CicloTour MTB CSI è organizzato dai comitati territoriali CSI dell’Aquila, Roma, Viterbo, Frosinone e Caserta. Dietro, come detto, c’è la regia di uno degli enti di promozione sportiva più importanti del nostro Paese, il quale invia a tutte le società organizzatrici delle linee guida che rispettano il Regolamento tecnico nazionale. Il tutto a garanzia di uno standard organizzativo basato su dei capisaldi.
«Per prima cosa la sicurezza dei ciclisti – chiarisce Di Vito – non permettiamo l’iscrizione di partecipanti senza un’idonea documentazione sanitaria. Quindi non ci sono problemi per chi ha una tessera da amatore o da cicloturista. Per chi invece non ha una tessera ma dispone di un certificato medico non agonistico e di un documento di identità, provvediamo a stipulare un’assicurazione giornaliera del costo di 3 euro circa. Infine, per chi non ha nemmeno il certificato rimane la possibilità di partecipare alle pedalate ecologiche organizzate in concomitanza delle varie prove, sempre con ambulanza al seguito. Si tratta di brevi percorsi pianeggianti inferiori ai 10 km che servono anche ad invogliare le famiglie ad entrare in questo mondo».
Che sia in un borgo, un parco o una villa, l’area di partenza di ogni cicloturistica avrà sempre stand gastronomici con prodotti tipici e stand pubblicitari. Le prove hanno percorsi che, come da regolamento, non supereranno i 60 km ed i 700 metri di dislivello. Ci saranno ristori a cui si farà arrivare del cibo caldo e prodotti tipici, lo stesso al ristoro finale.
«Altro che pasta party – riprende – in alcuni casi saranno veri e propri pasti. Penso al noto caciocavallo della cicloturistica dei Monti del Matese, oppure alle bruschette fatte con l’olio del posto. Un altro denominatore comune è che si viaggia tutti insieme con delle guide accompagnatrici, per cui poi ci si ritrova anche a mangiare in compagnia».
Si pedala in amicizia
Di Vito oltre a far parte della Commissione Ciclismo del CSI è anche un giudice di gara per le gare di ciclocross dell’Ente e coglie alcune differenze tra il mondo agonistico e quello cicloturistico.
«Una cosa che mi ha sempre colpito è l’amicizia che regna in questo del CicloTour: sotto l’arco di partenza – dice – si presentano tante maglie di colori diversi ma alla fine si diventa un tutt’uno. Se qualcuno ha un problema meccanico tutti danno una mano affinché si possa proseguire assieme nel percorso. Inoltre devo dire che anche ai ristori conclusivi c’è sempre abbondanza per tutti, mentre agli eventi agonistici capita che bisogna affrettarsi per non rischiare di non trovare più da mangiare».
Ovviamente alle prove del CicloTour MTB CSI del Centro Italia sono benvenute anche le e-bike. Le mountain bike restano le bici consigliate, dato che il 95 per cento dei tracciati sarà in fuoristrada. Laddove indicato dagli organizzatori, in alcuni percorsi sarà possibile anche partecipare con le gravel.
Dalla Linea Gustav ai Castelli Romani
«A Rocca di Papa – prosegue Di Vito con una rapida girandola su alcune delle prove del 2025 – la cicloturistica si chiama “Occhi di Giove”, perché c’è un punto sulla Via Sacra da cui si vedono i laghi di Nemi e di Albano come fossero degli occhi appunto. A Santi Cosma e Damiano (Latina) si pedala sulla Linea Gustav, la linea della Seconda Guerra Mondiale (e infatti agli accompagnatori verrà fatto fare un giro su delle jeep d’epoca). Alcune prove sono più legate a tematiche religiose come quella di Viterbo sulle tracce del Cammino di Santa Rosa».
Infine non mancano i paesaggi: «A Ferentino si passerà vicino Fiuggi – conclude – al Lago di Canterno, mentre a Valmontone si toccherà il Parco regionale dei Castelli Romani. La Cicloturistica della Castagna a Santa Maria, in provincia de L’Aquila, è quella che l’anno scorso ha fatto registrare più presenze, circa 500, portando i bikers in boschi lussureggianti fino a scorgere la vetta del Monte Velino».
Non mancheranno le classifiche, non certo in ordine cronometrico, ma per numero di partenti di ogni società sportiva. Per invogliare anche gente da fuori sarà persino prevista una speciale classifica con un coefficiente che premierà chi parteciperà da più lontano.