| 17 Agosto 2025

Passo Pordoi: il ciclismo nel cuore delle Dolomiti

E’ uno dei luoghi più iconici del ciclismo italiano e mondiale. Il Passo Pordoi, con i suoi 2.239 metri di quota, domina il cuore delle Dolomiti ladine unendo Arabba e Canazei. Strada di rara bellezza, fatta di curve e panorami mozzafiato, ha visto passare le leggende del Giro d’Italia ed è oggi meta privilegiata del cicloturismo (in apertura foto FreddyPaninschek).

Qui si respirano aria d’alta quota e di impresa sportiva, ma anche serenità e contatto con una natura maestosa. Per chi pedala, è un luogo che offre opportunità infinite: salite leggendarie, anelli spettacolari, eventi unici e strutture accoglienti per vivere appieno la montagna in bici.

Se in apertura c’era il versante di Arabba, questo è quello fassano con il Sassolungo e il Catinaccio sullo sfondo (foto APT Val di Fassa/AdobeStock)
Se in apertura c’era il versante di Arabba, questo è quello fassano con il Sassolungo e il Catinaccio sullo sfondo (foto APT Val di Fassa/AdobeStock)

Fra Trentino e Veneto

Il Passo Pordoi si trova nel cuore delle Dolomiti, tra il Veneto e il Trentino-Alto Adige, collegando Arabba in provincia di Belluno con Canazei in Val di Fassa. E’ una delle strade più amate dai ciclisti, sia per il fascino paesaggistico che per il valore storico-sportivo.

Il Pordoi ha due versanti ed entrambi sono noti per la loro regolarità, soprattutto quello veneto, che sale da Arabba. Questo versante misura 9,2 chilometri e ha una pendenza media dell’8 per cento con punte fino al 10, disegnando 33 tornanti regolari che permettono di trovare ritmo, ideale per chi ama salite gestibili ma costanti e che si arrampicano tra pascoli e rocce fino alla sommità.

Dal lato di Canazei la salita è più lunga, 11,8 chilometri, con una pendenza media del 6,8 per cento e 28 tornanti. La prima parte è un po’ più dura, la seconda metà, dopo il bivio per il Passo Sella, è lievemente più pedalabile. Questo versante è decisamente più fresco del primo, visto che per due terzi si pedala immersi nel bosco.

Entrambi i lati offrono carreggiate ben tenute, segnaletica precisa e, soprattutto, panorami spettacolari: verso sud-ovest si apre la vista sul Gruppo del Sella, mentre a nord si intravede la Marmolada. La cima è un balcone naturale che regala emozioni a ogni arrivo.

Il cartello che indica il Passo Pordoi (2.239 m), secondo valico più alto delle Dolomiti dopo il “gemello” Sella, che gli sta di fronte e che svetta a 2.244 m
Il cartello che indica il Passo Pordoi (2.239 m), secondo valico più alto delle Dolomiti dopo il “gemello” Sella, che gli sta di fronte e che svetta a 2.244 m

Quota e preparazione d’élite

Con i suoi 2.239 metri, il Pordoi non è solo una sfida per gambe e polmoni, ma anche un laboratorio naturale per l’allenamento. Non a caso squadre di alto livello come il Bahrain-Victorious hanno scelto questa zona per i ritiri in altura.

Tra gli habitué c’è il veneto Marco Frigo, che qui trova il connubio perfetto tra preparazione fisica e benessere mentale. «Per me è un posto magico – racconta il veneto – non lontano da casa, ma soprattutto unico perché in nessun posto al mondo ci sono le Dolomiti. Ai fini dell’allenamento la quota superiore ai 2.200 metri è ideale per l’ossigenazione e poi anche i percorsi sono ottimi.

«Con tutte le salite famose e splendide che vi sono intorno, penso al Valparola, al Giau, al Sella, al Valles, alla Marmolada… per me è come un parco giochi. Senza contare che è ottimo anche per staccare con la mente: sul Pordoi ritrovo me stesso e non solo come atleta. Mentre ai fini della preparazione mi ha sempre dato buone risposte». Un contesto che permette di alternare lavori in quota a discese verso valli più basse, ottimizzando gli stimoli allenanti.

Il Pordoi è la seconda ascesa della Maratona dles Dolomites. Si stima che a luglio ed agosto vi salgano circa 600 ciclisti al giorno
Il Pordoi è la seconda ascesa della Maratona dles Dolomites. Si stima che a luglio ed agosto vi salgano circa 600 ciclisti al giorno

Eventi e anelli imperdibili

Il Pordoi è anche il cuore pulsante di eventi ciclistici che richiamano appassionati da tutto il mondo. La Maratona dles Dolomites ci passa ogni anno. E’ la seconda scalata e la si affronta nel silenzio delle prime ore del mattino quando c’è una luce davvero particolare.

Il Sellaronda Bike Day chiude al traffico motorizzato i quattro passi attorno al Sella, permettendo ai ciclisti di godere in totale sicurezza di Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo. Dal passo si possono costruire giri ad anello di rara bellezza: il classico Sellaronda (con i passi: Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella), di circa 55 chilometri e 1.700 metri di dislivello.

Un giro ben noto è l’anello Pordoi-Fedaia, un tour di grande impatto fisico ma anche panoramico, visto che attraversa alcuni dei monti più spettacolari d’Europa. E c’è spazio persino per gli amanti del gravel, che possono avventurarsi sulle strade bianche dei dintorni, tra malghe e sentieri sterrati, per scoprire un volto ancora più autentico delle Dolomiti, sfruttando la sentieristica dedicata alla MTB.

In cima, lato Sass Pordoi, c’è un monumento dedicato a Fausto Coppi (foto APT Val di Fassa)
In cima, lato Sass Pordoi, c’è un monumento dedicato a Fausto Coppi (foto APT Val di Fassa)

Dove alloggiare e quando andare

Chi sceglie il Pordoi per una vacanza ciclistica trova un’ampia offerta di strutture ricettive a Arabba, Canazei e nei paesi limitrofi. Hotel specializzati per ciclisti, rifugi in quota e appartamenti permettono di pianificare soggiorni su misura, con servizi come deposito bici sicuro, officina e menù dedicati agli sportivi. Gli atleti per esempio soggiornano all’Hotel Savoia o presso l’Hotel Col di Lana, appunto per sfruttare l’alta quota.

Il periodo migliore per pedalare è senza dubbio il cuore dell’estate, ma volendo il Passo Pordoi è fruibile (solitamente) da maggio ad ottobre. A inizio stagione si può godere di strade meno affollate e cime ancora innevate, in piena estate si trova l’apertura di tutti i passi e un clima ideale tra 15 e 25 gradi, mentre a settembre i colori dell’autunno e la luce più morbida rendono ogni uscita indimenticabile. Certo ad ottobre è preferibile (per non dire che si è costretti) soggiornare a Canazei o ad Arabba, dove c’è più probabilità di trovare strutture aperte. In ogni momento, il Pordoi regala la stessa magia: quella di un passo che non è solo una salita, ma un simbolo del ciclismo e della montagna mondiale.

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