| 26 Agosto 2025

Roma XXIV, quest’anno c’è in palio la maglia tricolore ACSI

Il 27-28 settembre l’autodromo di Vallelunga sarà nuovamente il teatro della Roma XXIV, la ventiquattro ore organizzata da Emiliano Cantagallo e Giancarlo Fisichella, che da metà luglio si è spostata alla fine di settembre. Un cambiamento che potrebbe certamente risparmiare ai partecipanti il grande caldo delle precedenti edizioni e magari portare in pista anche le famiglie che nel cuore dell’estate erano disperse tra varie villeggiature.

Pedalare in un autodromo come quello di Vallelunga dà sensazioni particolari (in apertura, foto Facebook/Roma XXIV). L’asfalto liscio come il velluto, la larghezza della sede stradale e la sua sicurezza danno all’esperienza un valore aggiunto. Ed è proprio la parola “esperienza” a poter fare la differenza, come ci spiega Emiliano Borgna. Il presidente di ACSI Ciclismo, che ha accolto l’evento sotto la sua egida, ha scelto Roma XXIV come sede del Campionato italiano endurance. Un valore aggiunto per una manifestazione che punta a crescere avendo nelle gambe la possibilità di fare ancora molto.

«Un tempo – racconta Borgna – c’erano tante prove come questa, anche nel fuoristrada se ne facevano parecchie. Poi sono un po’ venute meno, finché quella di Feltre, anche grazie alla presenza di Jovanotti, due anni fa ha riportato il movimento auge. Quindi adesso c’è di nuovo voglia di misurarsi. Nel post Covid la gente ha cominciato a fare attività in solitaria, mettendosi alla prova, quindi penso che un evento di questa portata si presti anche alla possibilità di ricreare la socializzazione».

Emiliano Borgna, avvocato, è il presidente di ACSI Ciclismo (foto ACSI)
Emiliano Borgna, avvocato, è il presidente di ACSI Ciclismo (foto ACSI)
La gente, dicevi, ha voglia di un ciclismo diverso…

L’agonismo, lo diciamo da tempo, sta passando in terzo piano, quindi per rilanciare c’è bisogno di qualcosa di realmente nuovo. La gente cerca la festa, il coinvolgimento, l’occasione per stare insieme per poi avere qualcosa da condividere e da raccontare. Si tratta di vivere esperienze e non di fare prestazioni.

ACSI è molto al fianco degli organizzatori: li state aiutando perché riescano a inserirsi in questo cambiamento di registro?

Diciamo che ACSI non è coinvolta in prima persona nelle organizzazioni, ma si rende utile anche dal punto di vista organizzativo. Basta vedere la presenza accanto a Eroica da 10 anni e altri eventi. Tante volte abbiamo cercato, tra virgolette, di favorire anche una sorta di ricambio a livello di idee. Per esempio Massimo Stefani della Prosecco Cycling, nell’anno che venne con noi abolì le classifiche, facendo solo i tratti cronometrati. Quell’anno perse più o meno 500 iscritti, che però dieci anni dopo si è ripreso con gli interessi.

Ha avuto coraggio…

E’ stato un precursore, mentre tante volte c’è paura di fare cambiamenti e di perdere il proprio bacino. Però rimanere fermi adesso è un rischio, perché i numeri sono in calo. E’ il momento giusto per azzardare delle cose, sempre facendole con criterio, ma anche con spendibilità e voglia di investire.

Lo scorso anno Roma XXIV si svolse a metà luglio, quest’anno si va a fine settembre (foto Roma XXIV)
Lo scorso anno Roma XXIV si svolse a metà luglio, quest’anno si va a fine settembre (foto Roma XXIV)
Perché dunque Roma XXIV?

Perché la gente cerca eventi, cerca esperienze, forse più di tutto il resto e quindi va dove c’è qualcosa di diverso da vivere. Questo campionato italiano in prova secca potrebbe arricchire la dotazione di un evento che già di suo favorisce l’aggregazione e la condivisione, offrendo tanti spunti di racconto. E’ il motivo per cui l’abbiamo scelto e che ne fa un momento molto prezioso.

Roma XXIV

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