Domenica sarà il grande giorno de La Prevostura Mtb, una delle classiche della stagione delle ruote grasse. La gara di Lessona (BI) è arrivata alla sua ventiseiesima edizione ma nel corso degli anni non ha avuto solamente un peso sul movimento dal punto di vista agonistico. Perché la manifestazione è nata come elemento di promozione del territorio e il sodalizio degli Amici Mtb Lessona non ha mai tirato i remi in barca, mantenendo l’aspetto promozionale come vera locomotiva per andare avanti e fare de La Prevostura uno degli eventi dalla più radicata tradizione in tutto il panorama nazionale della mountain bike.
Ancora oggi il lavoro dello staff, che nelle ultime settimane si dedica anima e corpo alla cura del tracciato, trae proprio da questi principi la linfa vitale per andare avanti e portare sempre più gente a scoprire un territorio dove le colline coperte dai vigneti del pregiato Nebbiolo si alternano a squarci più selvaggi, su un suolo formato da preistoriche sabbie marine e vulcaniche. E’ proprio questo abbinamento inconsueto che ha fatto la fortuna non solo della gara, ma di tutto il territorio.
«La Prevostura era nata proprio così, come elemento di promozione quando eravamo sul finire dello scorso secolo – ricorda il presidente della società Umberto Porrino – L’intento da quando è nato l’evento è sempre stato quello di rivalorizzare e promuovere il territorio, attraverso il recupero di antichi sentieri non solo per la gara, ma per permettere la loro fruizione lungo tutto il corso dell’anno».
Da che cosa nasce questo curioso nome?
La Prevostura è il nome di un’antica cascina su un colle di Lessona, dove c’è la salita principale dell’evento. Anche quello, il suo nome così particolare ha contribuito al suo successo e ha permesso la riqualificazione di tutti gli antichi sentieri che c’erano in quegli anni lì e che si stavano un po’ perdendo, ma anche di tutte le varie aree agricole. Pian piano è rinata la viticoltura: il nostro è un territorio vitivinicolo che ha subìto un decadimento quando la società è cambiata con l’affermazione dell’industria tessile. L’agricoltura era stata abbandonata, il territorio non era più curato, era un patrimonio trascurato ma che costituiva un tesoro nascosto.
La gara è servita in tal senso?
Sicuramente, il fatto di recuperare degli antichi sentieri ha fatto riscoprire delle intere aree. Sono arrivati i viticoltori e hanno reimpiantato le vigne, quindi si è creato anche tutto questo indotto dal quale è scaturito anche un nuovo sbocco cicloturistico, ma anche a livello di escursionismo a piedi.
Il percorso è permanente?
Non ufficialmente, ma può essere tranquillamente affrontato anche molto lontano dalla manifestazione. Noi lasciamo tutte le indicazioni, anzi a essere sinceri provvediamo alla sua cura per tutta la stagione, recuperando anche i tratti penalizzati dal rigore dell’inverno. Il tracciato è sempre piaciuto molto, ha avuto molto successo. Noi possiamo provvedere a piccoli aggiustamenti dettati dallo scorrere del tempo, ma la sua sostanza resta sempre identica a se stessa.
Quanta gente viene nel corso dell’anno per pedalare dalle vostre parti?
Quantificarla è difficile perché c’è sempre tanto movimento, soprattutto italiano, con tanti che vengono dopo aver “sperimentato” la gara ma ancora di più arrivano proprio con l’intento di scoprire il nostro territorio, che offre davvero moltissimo. E’ una zona che si sta un po’ riscoprendo, ma è così per tutto il territorio biellese, diventando meta privilegiata per l’escursionismo a piedi e in bici che sta comunque crescendo, influenzato dal profondo lavoro di promozione della viticoltura e dei suoi prodotti.
La Prevostura è domenica, che cosa farete da lunedì?
Il nostro lavoro non finisce, anzi dobbiamo dire grazie alla passione di tutti i tesserati che s’impegnano per tutto l’anno. Il ripristino della rete sentieristica significa anche recuperare le trame rurali storiche del territorio, promuovere i frutti della terra ossia i prodotti enogastronomici delle nostre parti, quando possibile e necessario anche indirizzare e accompagnare coloro che vogliono addentrarsi nelle nostre terre e conoscerle a fondo.
Quali sono le principali attrazioni da vedere nella vostra zona del Biellese?
Le Prealpi biellesi offrono un campionario di escursioni in montagna di tutto rilievo, basti pensare al celeberrimo santuario di Oropa oppure c’è il ricetto di Candelo che è il ricetto più bello e meglio conservato. Non possiamo dimenticare il centro storico di Biella, le Rive Rosse qui vicino a noi che a livello escursionistico è un’altra bellissima zona e anche questa ha una sua tradizione legata alla mtb. C’è grande scelta, per questo chi viene alla Prevostura poi vuole sempre tornare…