Non c’è una stagione prevalente nella quale fare sosta all’Hotel Suite Inn di Udine e partire da lì per le proprie escursioni in bici. E’ proprio questa la forza della struttura friulana, diventata nel corso degli anni un chiaro esempio di come un bike hotel possa diventare un riferimento. La sinergia tra albergo e due ruote è talmente stretta che è parte integrante della sua storia.
A raccontarla è la sua direttrice, Giuliana Ganzini: «La struttura io l’ho “ereditata” dalla suocera che l’ha avviata nel 1987. Era una casa privata che venne trasformata all’alba dei mondiali di calcio del ‘90, che per Udine hanno rappresentato davvero l’inizio di una diversa modalità di conoscenza. Prima il Friuli era una regione molto dimenticata, lassù nel nordest, quasi vicino all’Austria e all’ex Jugoslavia. I miei suoceri hanno lavorato alla trasformazione della loro casa privata, mantenendone elementi originali. Io sono arrivata nel 2003, come seconda generazione che avrebbe continuato con ulteriori investimenti avviando una ristrutturazione, aggiungendo delle camere, pezzi delle dependance e quando sono entrata io in gioco, mi sono occupata di progetti anche fuori dall’albergo, anche con il turismo industriale».


Quando c’è stata la decisa virata verso l’impostazione ciclistica?
Diciamo che è nata nel 2004.E’ avvenuta al lancio della Ciclovia dell’Alpe Adria, che nella provincia di Udine ha avuto un grande sviluppo dell’itinerario con l’impegno di Promoturismo e da lì è nata una collaborazione transfrontaliera che ha portato risultati ottimali, perché l’Austria è una terra di outdoor, di turismo attivo, più orientata anche alla mobilità in bicicletta di quanto lo sia in genere l’Italia. D’altronde la ciclovia passa a poche decine di metri da qui. Quindi ignorare questa opportunità sarebbe stato stupido perché può anche fungere da sviluppo del suo ruolo socioeconomico. Dal 2015 ho avuto la possibilità di avere accanto a me altre persone che credevano molto nella bicicletta come possibilità di raccontare anche la città, una città che si muove molto più velocemente in bicicletta che a piedi o in bus. Spingiamo per far capire che pochi minuti in bici ti regalano sicuramente quella leggerezza per compensare anche lo stress lavorativo.


Quante stanze avete?
18 camere come albergo, ma abbiamo aggiunto anche un’offerta di dependance, perché noi siamo nel centro storico, un po’ “soffocati” da quello che è il piano edilizio della città, quindi possiamo soltanto crescere in termini di unità ricettive. Dopo il Covid questa è diventata un’ulteriore opportunità per favorire sia l’accoglienza di persone che vogliono stare più tempo per ragioni di lavoro, sia per i viaggi anche in gruppo, di famiglia o anche di amici che hanno il piacere della condivisione con la possibilità magari di una cucina in comune, di stare più “easy”. Ci stiamo muovendo soprattutto con il mercato estero, che viaggia per migliaia di chilometri anche con le proprie bici. Una volta che arriva sul posto, poi, decide di muoversi in bicicletta in ogni direzione, con distanze da 50 a 80 chilometri giornalieri, sia con bici muscolare che con una e-bike.


Voi avete anche bici a noleggio?
Noi abbiamo sempre lavorato con una filiera, cercando appunto di fare ciascuno il proprio fin dagli inizi. Abbiamo un noleggiatore di bici muscolari da strada che ci fornisce modelli anche in base alle altezze, preferenze di settaggio della bici e altro. Sono bici Bottecchia o altri brand italiani, noi ci informiamo sulle richieste dei clienti in base alle loro caratteristiche e prenotiamo la bici ideale. Noi abbiamo le nostre city bike, che sono comunque sufficienti anche per fare tratte dell’Alpe Adria, quindi dei piccoli itinerari da 20-30 chilometri, perché hanno ottimi ammortizzatori e vengono utilizzate anche da noi. Per esempio in caso di eventi allo stadio, noi consigliamo le bici a noleggio come mezzo più facile per arrivare e godersi la serata. Inoltre ci sono situazioni di noleggio a noi vicine che hanno un mountain bike. Preferiamo appoggiarci a negozi che hanno anche sempre del materiale più fresco e manutenzionato.


E’ possibile venire da voi tutto l’anno per avere possibilità di girare per Udine, per i dintorni, o c’è una stagione preferibile?
Noi siamo aperti sempre e la stagione per il cicloturismo inizia sempre più presto. Quest’anno il primo è stato un francese, un cicloviaggiatore che partiva per una sorta di giro del mondo, un ingegnere sui 35 anni che è arrivato a marzo in una giornata estremamente piovosa. Lo scorso anno il primo cicloviaggiatore era arrivato ai primi di gennaio dall’Austria. Accogliamo cicloturisti anche fuori stagione, anzi noi promuoviamo il fuori stagione…


Che cosa vi proponete per il futuro?
A noi interessa che Udine continui a investire sulla mobilità sostenibile per renderla destinazione “bike friendly” come incrocio naturale di percorsi per tutto il Nordest e non solo. Per noi è importante aumentare la permanenza media di un cicloturismo non organizzato, autodidatta, che noi possiamo supportare, anche in bassa stagione (primavera o autunno) per migliorare l’esperienza con tempi e flussi più diluiti rispetto ai picchi estivi. Noi vogliamo crescere in termini di unità ricettive gestite in forma di impresa per consolidare il know how e sviluppare il team di collaboratori diretti, dalla reception ai piani con una squadra professionale e preparata alla accoglienza! Poi io ho un sogno: un’edicola da riciclare come punto d’informazione per ciclisti, come ne stanno sorgendo altre in Italia. Per i nostri intenti sarebbe l’ideale…







