A Gubbio, a poche pedalate dal centro storico, l’Hub Hotel sta diventando un punto di riferimento per chi viaggia in bici. Non per moda, ma per visione: quella di un albergo che ha scelto di dedicare parte dei suoi ampi spazi, ristrutturati di recente, a chi pedala, trasformando un’esigenza del territorio in un’opportunità turistica concreta.
Come racconta il direttore Luigi Antonioli Ferranti, l’idea nasce osservando ciò che stava accadendo intorno: «Avevamo tanti spazi qui in albergo e in fase di ristrutturazione si è posto il problema di dare una destinazione a queste aree. Guardando come si stava evolvendo il turismo in zona, abbiamo deciso di destinare una porzione del nostro stabile ai servizi dedicati a chi viaggia in bici».
Bike room videosorvegliata
Una scelta rivelatasi subito vincente. «I cicloturisti li avevamo già prima di realizzare la bike room… questo ci ha confermato che sarebbe stata la direzione giusta» spiega il direttore. Oggi l’Hub Hotel offre una serie di servizi che rispondono alle esigenze reali di chi pedala: come detto, una bike room attrezzata con prese per la ricarica e-bike, cavalletto da manutenzione, angolo officina completo e videosorveglianza h24, oltre a un’area lavaggio coperta proprio accanto all’ingresso, utile per chi rientra da percorsi fangosi.
Anche l’attenzione alla colazione è pensata per chi pedala: «Per loro mettiamo a disposizione frutta secca, frutta fresca e ci stiamo dotando anche di barrette energetiche» aggiunge. Un servizio semplice ma essenziale per iniziare la giornata di viaggio.
Si collabora con guide e noleggiatori
La struttura, circondata da un grande parcheggio privato e completamente accessibile, è ideale anche per gruppi misti e ciclisti con disabilità, grazie alle camere attrezzate e alla collaborazione con Gubbio Bike, che fornisce noleggio di bici muscolari, elettriche e modelli speciali a tre ruote: «E’ stato necessario fare una partnership con Gubbio Bike per tutti gli altri servizi di noleggio e guida, anche per persone con disabilità» racconta il direttore.
Un’altra alleanza decisiva è quella con l’associazione Slow Bike, formata da guide certificate (foto in apertura) che accompagnano i ciclisti sui percorsi del territorio. «E’ un’associazione nata da poco, ma si sta affermando» spiega Antonioli Ferranti. Le escursioni toccano mete classiche come il Monte Ingino, i sentieri tra gli Appennini e il Monte Cucco, la Gola del Bottaccione e gli itinerari più semplici nella valle di fronte alla città. E non mancano i cicloturisti di lungo raggio: «Vedo molta gente che arriva in bici da Fano… c’è il percorso della CAAM che viene giù dalle Marche e che passa per Acqualagna e Cagli».
La posizione dell’Hub Hotel, ad appena 800 metri dal centro storico, rende semplice partire per pedalate verso Assisi, Sigillo, Costacciaro o lungo l’ex ferrovia Umbertide-Gubbio, recentemente recuperata con ponti e tratti sterrati molto amati da gravel e MTB.
Anche la ricarica e-bike pubblica
Il progetto non si ferma qui. L’hotel ha installato nel giardino una stazione di ricarica pubblica per e-bike, utile anche a chi non pernotta; offre packed lunch su richiesta e ha creato una saletta “Bike Experience” dove consultare mappe e percorsi.
L’Hub Hotel non si limita a offrire servizi tecnici: interpreta la bici come chiave di lettura del territorio. Gubbio, con il suo intreccio di storia, natura e pendenze impegnative, sta diventando una meta sempre più amata dai cicloturisti. E Antonioli Ferranti, osservandone il potenziale, sintetizza lo spirito della struttura: «Ad ottobre la Gran Fondo del Montefeltro (con partenza e arrivo proprio a Gubbio, ndr) ha registrato un bel successo e noi abbiamo chiuso il cerchio dei servizi… per permettere a chi arriva di organizzarsi al meglio».
