Mancano meno di due mesi alla prossima edizione della BIT, la fiera dedicata al turismo che si svolgerà presso l’area Fiera Milano a Rho dal 10 al 12 febbraio 2026. Si tratta di un’occasione importante che metterà a confronto diversi attori del settore turismo e permetterà loro di fare un bilancio tra passato e futuro. Il cicloturismo e la bicicletta in generale stanno acquistando sempre più spazio all’interno della fiera, risultato di una crescita costante e improntata al futuro. Valorizzare un territorio tramite attività sportive e ricreative permette di ampliare il panorama legato al turismo, un mercato sempre più capace di abbracciare diversi utenti e altrettante esigenze.
Ad illustrare e presentarci il panorama della BIT 2026 ci pensa Emanuele Guido, Head of Home, Fashion and Leisure Exhibitions di Fiera Milano. «Dal mese di gennaio di quest’anno mi occupo di gestire il portafogli di manifestazioni legate a Fiera Milano, più precisamente seguo i prodotti e i servizi di consumo. Tra questi c’è anche il turismo».


Tempo e risparmi
Il turismo, quindi viaggiare, scoprire, spostarsi tra nuovi territori è uno dei modi che utilizziamo per goderci il nostro tempo libero. Un aspetto importante alla base della BIT e che ne caratterizzerà le scelte future è proprio qui. Serve valorizzare e il tempo libero, garantendo esperienze e servizi.
«Non siamo all’interno di un mercato consumistico – sottolinea Emanuele Guido – perché nel turismo si tende a valorizzare valori, passioni e interessi diversi. Trasportare questo ragionamento nel settore dei viaggi ci permette di parlare con persone che prima ancora di valori e passioni stanno utilizzando due risorse preziosissime: tempo libero e i propri risparmi.
«Con BIT – continua – vogliamo valorizzare quelle filiere turistiche che mettono al centro non solo il cliente finale, ma anche una distribuzione del valore sul territorio. Non mi riferisco esclusivamente a un fattore economico, ma anche di valori e insegnamenti reciproci».


Territorio
L’overtourism è un fenomeno arrivato alla cronaca e sempre più presente negli ultimi anni, un concetto secondo il quale un’eccessiva presenza di turisti comporti una minaccia per i territori interessanti. Questi non ne escono valorizzati, ma distrutti. Un tema delicato che può essere evitato con una strategia di diversificazione.
«Con la prossima edizione della BIT – ci spiega Emanuele Guido – vogliamo valorizzare quelle filiere turistiche che mettono al centro non solo le persone (i clienti finali, ndr) ma che fanno in modo di ridistribuire il valore che i clienti finali lasciano. Siamo di fronte a un modello sempre più evidente di situazioni in cui tante persone passano in determinati territori senza di fatto lasciare nulla. Non parlo solo di ricchezza economica, ma anche di benessere per chi vive in quelle zone. Di fatto dove c’è tanto sovraffollamento turistico porta a una desertificazione e un abbandono da parte dei cittadini».


Diversificare
Aprire il ventaglio di opportunità e di attività è uno dei compiti delle aree turistiche. Trovare il giusto equilibrio tra la domanda e l’offerta è un passo importante, ma è altrettanto fondamentale “educare” il pubblico.
«Differenziare – analizza Guido – è un modo anche per specializzarsi e trovare la vera chiave di lettura di un territorio, in funzione alle passioni e all’offerta. E’ bene identificare un target e concentrarsi nel suo sviluppo con azioni concrete e mirate. Un fattore importante è anche legato al racconto, che deve essere autentico per far sì di attivare un passaparola positivo. Dare risalto e spazio a chi è veramente autentico nel racconto è un grande servizio agli appassionati. Così noi cerchiamo di fare la stessa cosa nella fiera, cioè dare visibilità e voce a chi è autentico nella propria proposta».


La bicicletta
In questo aspetto appena descritto da Emanuele Guido la bicicletta può essere un fattore capace di aiutare i territori a creare un racconto reale e diverso del territorio.
«Il cicloturismo – conclude il nostro interlocutore – ha visto una crescita importante dal punto di vista delle destinazioni secondo tanti aspetti: territorio, ospitalità e mobilità. Oggi il nostro obiettivo è di mettere insieme tutti questi aspetti nelle fiera, in modo tale che l’appassionato non debba andare di Regione in Regione o di padiglione in padiglione. Vogliamo lavorare per sfere di interesse, per un modo nuovo di vivere il turismo».







