Alimentazione, Natale (depositphotos.com)Alimentazione, Natale (depositphotos.com)

| 27 Dicembre 2025

Feste e gonfiore di pancia, le cause più frequenti

Durante l’inverno e, soprattutto, nel periodo delle festività, molti iniziano a percepire una sensazione di gonfiore addominale più frequente del solito. Pasti più abbondanti, orari irregolari, giornate fredde e ritmi diversi dalla routine quotidiana contribuiscono a far emergere questo sintomo, che spesso viene banalizzato o attribuito a una “cattiva digestione” passeggera. In realtà il gonfiore addominale è un segnale complesso, che può avere molteplici cause e che merita sempre un minimo di attenzione. La domanda da porsi non è solo se preoccuparsi, ma soprattutto che cosa si nasconde dietro questa sensazione e che cosa possiamo fare concretamente per ridurla.

Prima di sospettare intolleranze, allergie o celiachia, è importante escludere gli errori più comuni che commettiamo nel quotidiano e che possono influenzare negativamente sulla digestione e sull’intestino.

Gonfiore addominale (depositphotos.com)
Alzi la mano chi in questi giorni non si è trovato a fare un simile gesto, davanti all’improvviso gonfiore (depositphotos.com)
Gonfiore addominale (depositphotos.com)
Alzi la mano chi in questi giorni non si è trovato a fare un simile gesto, davanti all’improvviso gonfiore (depositphotos.com)

L’alimentazione sregolata

Il primo grande fattore da considerare è l’alimentazione sregolata tipica delle festività, spesso accompagnata da un maggior consumo di alcol. Pasti più ricchi, porzioni abbondanti e frequenti eccezioni alle proprie abitudini portano l’intestino a lavorare in condizioni di sovraccarico. L’alcol, in particolare, può irritare la mucosa intestinale, rallentare la digestione e alterare l’equilibrio del microbiota, favorendo fermentazioni e produzione di gas. Anche chi normalmente non soffre di disturbi intestinali può quindi sperimentare gonfiore, tensione addominale e senso di pesantezza quando queste abitudini diventano la norma per diversi giorni consecutivi.

A questo si aggiunge spesso un aumento dell’apporto di zuccheri semplici e di alimenti ultraprocessati. Dolci, prodotti da forno industriali, snack e cibi pronti sono più presenti sulle tavole in questo periodo e forniscono substrati facilmente fermentabili per i batteri intestinali. Quando questi alimenti diventano predominanti, il risultato può portare ad aerofagia e a un peggioramento dei sintomi di gonfiore. Spesso si altera la normale funzione della barriera intestinale e la composizione del microbiota, contribuendo a una sensazione di disagio persistente, anche nelle settimane successive.

I brindisi, gli aperitivi, l'aumento di alcol durante le feste concorre al gonfiore addominale (depositphotos.com)
I brindisi, gli aperitivi, l’aumento di alcol durante le feste concorre al gonfiore addominale (depositphotos.com)
I brindisi, gli aperitivi, l'aumento di alcol durante le feste concorre al gonfiore addominale (depositphotos.com)
I brindisi, gli aperitivi, l’aumento di alcol durante le feste concorre al gonfiore addominale (depositphotos.com)

Il giusto stile di vita

Un altro aspetto spesso sottovalutato è il cambiamento stagionale e la diversa scelta degli alimenti. In inverno aumentano il consumo di minestre, zuppe, vellutate e contorni a base di verdure tipiche della stagione. Alcune di queste, come cavolfiori, cavoli, verza, broccoli, porri e cipolle, sono ricche di FODMAP, ovvero carboidrati fermentabili che, in soggetti sensibili, possono favorire gonfiore e distensione addominale. Anche legumi e alcune preparazioni molto liquide possono accentuare la sensazione di pancia gonfia, soprattutto se inseriti in un contesto di digestione già rallentata e di scarsa attenzione alla masticazione.

Un ulteriore elemento chiave, infatti, è la velocità con cui consumiamo i pasti, spesso legata a stress e frenesia. Mangiare rapidamente porta a masticare poco, riducendo quella prima fase della digestione che avviene nella bocca grazie agli enzimi salivari. Inoltre, quando si mangia di fretta si tende a ingoiare più aria, aumentando il rischio di aerofagia e di gonfiore. Lo stress, dal canto suo, attiva il sistema nervoso simpatico, che non favorisce una digestione efficiente. L’intestino è strettamente collegato al sistema nervoso e risente in modo diretto del nostro stato emotivo e dei ritmi quotidiani.

E’ nota l’influenza dello stile di vita e della dieta sulla composizione e la funzionalità dei microrganismi intestinali. Una dieta sbilanciata, la carenza di sonno e una ridotta idratazione portano a disbiosi intestinale, ovvero all’alterazione dell’equilibrio del microbiota. I sintomi possono essere molteplici e non solo a carico dell’apparato digerente. I più comuni e immediati sono il rallentamento del transito intestinale, l’alterata formazione delle feci e il gonfiore intestinale, ma la lista si potrebbe estendere molto di più.

Legumi e alcune preparazioni molto liquide possono accentuare la sensazione di pancia gonfia (depositphotos.com)
Legumi e alcune preparazioni molto liquide possono accentuare la sensazione di pancia gonfia (depositphotos.com)
Legumi e alcune preparazioni molto liquide possono accentuare la sensazione di pancia gonfia (depositphotos.com)
Legumi e alcune preparazioni molto liquide possono accentuare la sensazione di pancia gonfia (depositphotos.com)

L’approfondimento medico

In conclusione, è importante ribadire che il gonfiore addominale non va sottovalutato o affrontato in modo superficiale. Prima di ricorrere a integratori per la digestione o escludere intere categorie di alimenti per sospette intolleranze, è fondamentale fare un’autoanalisi onesta delle proprie abitudini alimentari e di vita. Chiedersi se stiamo dormendo a sufficienza, bevendo abbastanza, mangiando con calma e scegliendo alimenti adeguati al nostro intestino è il primo passo per migliorare la situazione.

Solo quando queste basi sono state corrette ha senso valutare, con il supporto di un professionista sanitario, se un’integrazione mirata possa essere utile. Quando il gonfiore persiste, è poi importante approfondire con accertamenti e visite specialistiche per capire quale sia la reale causa. L’intestino ci parla ogni giorno: imparare ad ascoltarlo è il primo vero atto di prevenzione.

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